Dante Ferretti: "Vi presento la mia Carmen"
Macerata | Lo scenografo, premio Oscar, debutta in una regia lirica il 25 luglio allo Sferisterio di Macerata.

Da sinistra: il consigliere di amministrazione dello Sferisterio, Evio Hermas Ercoli, Dante Ferretti e Lauro Costa, il presidente di Banca Marche
Nella villa che fu di Lina Cavalieri "la donna più bella del mondo", oggi sede romana di Banca Marche, fa il suo ritorno "a casa" Dante Ferretti, fresco del suo secondo premio Oscar per la scenografia (con il film Sweenee Todd di Tim Burton).
Sono appena terminate a Hollywood le riprese del film di Martin Scorsese di cui Ferretti è l'alter ego alle scene da anni: Shutter's island con Leonardo di Caprio e Ben Kingsley. Ferretti, disponibile e rilassato, in attesa di volare a Parigi per la prima dell'opera "La mosca" di David Cronenberg, ha presentato il proprio debutto alla regia lirica.
Sarà il teatro e non il cinema il palco che vedrà lo scenografo maceratese calcare le orme dei grandi con cui ha lavorato: da Pasolini a Fellini, da Annaud a Luigi Comencini, da Liliana Cavani a Neil Jordan.
Più precisamente il debutto avverrà sul palco dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, città natale del Maestro. L'opera in cartellone è Carmen di Georges Bizet.
Proprio con Macerata, Ferretti ha aperto la sua conferenza ricordando l'impressione dello Sferisterio, "un posto magico con questo muro di quinta stupendo lungo oltre cento metri che spero di riempire con più idee che oggetti". La sua Carmen - ha annunciato - non sarà "cartolinesca" ma ispirata al neorealismo, al cinema di De Sica e Rossellini.
La cifra dello spettacolo, non poteva essere altrimenti. È il legame col cinema a ispirare la mia prima regia "naturalmente non come proiezione, ma come interpretazione. Certamente - ha aggiunto - so di non dirigere attori, ma prima di tutto cantanti. Però, parlerò con loro e decideremo insieme se le mie idee sono realizzabili. D'altronde rispetto al passato il cantante d'opera odierno cura più l'interpretazione e meno i virtuosismi".
L'elemento più importante dell'opera di Ferretti saranno le luci. "È inutile - ha spiegato - fare belle scene che nessuno potrà vedere adeguatamente. Nel primo atto la luce sarà protagonista assoluta in uno Sferisterio/Piazza con pochissime cose in scena".
Minimalismo-realismo assoluto. La speranza del regista ad ogni modo è quella di trovare un'alchimia con la luce del tramonto dentro l'arena neoclassica (la recita infatti inizia alle 21, al termine dell'imbrunire).
Ma la vera rivelazione, Ferretti, l'ha fatta quasi distrattamente, come nel suo stile sommesso, a metà conferenza quando ha detto che lo spettacolo sarà ambientato negli anni '30: "perché è un periodo in cui vedo bene questa vicenda che, tra sentimenti, amore, tradimenti può adattarsi a qualsiasi uomo e a qualsiasi periodo perché rappresenta la vita stessa".
Prima di chiudere, poi, non si è risparmiato una battuta scherzosa: "mi avevano chiamato a Macerata per la scenografia, poi davanti a un caffè mi hanno detto che ero anche regista e infine costumista. Mi hanno preso con l'inganno. Fortunatamente, alla fine, i costumi sono stati firmati da Pier Luigi Pizzi, con il quale c'è stata piena sintonia in tutto". Nel cast l'attesissima Nino Surguladze (Carmen), Philippe Do (Don José), Simone Alberghini (Escamillo), Irina Lungu (Micaëla).
Chiusura di nuovo dedicata alla "mia Macerata da dove sono partito molto giovane per questo sogno che è andato piuttosto bene". Un fatto artistico questo debutto-ritorno nella città natale, ma anche un fatto emotivo che colma i tanti anni di attesa da parte del pubblico.
Appuntamento al 25 luglio, a Macerata.
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29/06/2008
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Betto Liberati