Anticipatari terremoto: firmato laccordo con la Regione
Ancona | L'assessore al bilancio Marcolini: "L'utilizzo di tali fondi consente l'anticipazione del contributo nella misura del 60% dell'apertura di credito concessa dagli istituti bancari".

Pietro Marcolini
E' stato firmato nei giorni scorsi un accordo transattivo tra la Regione e i primi 50 "anticipatari" che hanno usufruito di un finanziamento bancario per la ricostruzione e riparazione dei loro immobili danneggiati dal terremoto del 1997.
Con deliberazione n. 47/2008 la giunta regionale su proposta dell'assessore al bilancio Pietro Marcolini ha infatti stabilito la concessione di una anticipazione dei contributi previsti dall'art. 4 della L. n. 61/1998 ai soggetti privati che hanno ottenuto il finanziamento dagli istituti di credito, utilizzando i fondi rischi e i fondi interessi istituiti allo scopo e depositati presso gli stessi istituti.
"L'utilizzo di tali fondi - ha spiegato Marcolini - consente l'anticipazione del contributo nella misura del 60% dell'apertura di credito concessa dagli istituti bancari. Ciò comporta l'onere a carico dei beneficiari della copertura della restante quota del credito (40%) e la chiusura dei finanziamenti". Da parte loro gli "anticipatari" con l'accordo transattivo rinunciano alla causa civile instaurata nei confronti della Regione e delle banche coinvolte.
Il problema, ormai in via di sostanziale risoluzione, si era venuto a creare perchè il finanziamento bancario, oggetto di apposita convenzione stipulata tra alcuni istituti e la Regione, prevedeva l'apertura di un credito della durata massima di 5 anni, con l'intervento della Regione in termini di abbattimento degli interessi. Al termine di questo periodo il finanziamento medesimo sarebbe stato estinto tramite i contributi provenienti dallo Stato ovvero dall'"anticipatario" con fondi propri.
Le risorse attualmente disponibili per l'attuazione degli interventi di ricostruzione post-terremoto però, che vengono trasferite con leggi finanziarie annuali dallo Stato, non consentono di ammettere a contributo le abitazioni non principali. Pertanto si è creato, al momento della restituzione del finanziamento, un contenzioso tra i percettori del finanziamento stesso, la Regione e le banche.
I soggetti firmatari dell'accordo fanno capo a tre Istituti di credito (Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e Banca delle Marche) che hanno stipulato con la Regione le convenzioni per la nuova definizione dei rapporti. All'appello mancano ancora tre banche (Banca dei Sibillini, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e Monte dei Paschi di Siena) al fine di poter chiudere l'intera operazione. I soggetti privati che hanno ottenuto il finanziamento da quest'ultime banche potranno ottenere l'anticipazione del contributo dopo che le stesse avranno formalizzato l'accordo con la Regione.
Con deliberazione n. 47/2008 la giunta regionale su proposta dell'assessore al bilancio Pietro Marcolini ha infatti stabilito la concessione di una anticipazione dei contributi previsti dall'art. 4 della L. n. 61/1998 ai soggetti privati che hanno ottenuto il finanziamento dagli istituti di credito, utilizzando i fondi rischi e i fondi interessi istituiti allo scopo e depositati presso gli stessi istituti.
"L'utilizzo di tali fondi - ha spiegato Marcolini - consente l'anticipazione del contributo nella misura del 60% dell'apertura di credito concessa dagli istituti bancari. Ciò comporta l'onere a carico dei beneficiari della copertura della restante quota del credito (40%) e la chiusura dei finanziamenti". Da parte loro gli "anticipatari" con l'accordo transattivo rinunciano alla causa civile instaurata nei confronti della Regione e delle banche coinvolte.
Il problema, ormai in via di sostanziale risoluzione, si era venuto a creare perchè il finanziamento bancario, oggetto di apposita convenzione stipulata tra alcuni istituti e la Regione, prevedeva l'apertura di un credito della durata massima di 5 anni, con l'intervento della Regione in termini di abbattimento degli interessi. Al termine di questo periodo il finanziamento medesimo sarebbe stato estinto tramite i contributi provenienti dallo Stato ovvero dall'"anticipatario" con fondi propri.
Le risorse attualmente disponibili per l'attuazione degli interventi di ricostruzione post-terremoto però, che vengono trasferite con leggi finanziarie annuali dallo Stato, non consentono di ammettere a contributo le abitazioni non principali. Pertanto si è creato, al momento della restituzione del finanziamento, un contenzioso tra i percettori del finanziamento stesso, la Regione e le banche.
I soggetti firmatari dell'accordo fanno capo a tre Istituti di credito (Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e Banca delle Marche) che hanno stipulato con la Regione le convenzioni per la nuova definizione dei rapporti. All'appello mancano ancora tre banche (Banca dei Sibillini, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e Monte dei Paschi di Siena) al fine di poter chiudere l'intera operazione. I soggetti privati che hanno ottenuto il finanziamento da quest'ultime banche potranno ottenere l'anticipazione del contributo dopo che le stesse avranno formalizzato l'accordo con la Regione.
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23/06/2008
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