Federfarma Ascoli contro il mancato rinnovo della convenzione
Ascoli Piceno | Aperto un tavolo tecnico in cui si è stilato un documento che disciplinerebbe la riforma del servizio farmaceutico.

"L'agitazione delle farmacie scaturisce principalmente da due motivi - ha dichiarato Pasquale D'Avella, Presidente di Federfarma Ascoli - innanzitutto per il mancato rinnovo delle convenzioni, da oltre 9 anni, tra il sistema sanitario ed i farmacisti. Inoltre per la volontà di far approvare ad ogni costo la vendita dei medicinali con obbligo di ricetta medica nei supermercati e nelle parafarmacie".
Anche l'ex ministro della salute Umberto Veronesi conferma come i farmacisti, cui preme davvero la salute dei cittadini, abbiano buone ragioni nel protestare contro il disfacimento del servizio farmaceutico, definito dalla volontà di trattare il farmaco come fosse una caramella.
Questa misura distorcerebbe il sistema, tollerando ovunque l'accesso a medicinali delicati come antitumorali, antidepressivi, ormoni e vaccini. La sua convalida farebbe dell'Italia l'unico Paese al mondo a consentire la vendita di farmaci con ricetta negli esercizi commerciali.
Le farmacie avevano preannunciato, con l'opportuno anticipo previsto dalla legge sul diritto di sciopero, un'iniziativa del sindacato. Tale proposta si sarebbe svolta nel pieno rispetto delle normative previste dalla Commissione di garanzia con un disposto che regola dettagliatamente eventuali agitazioni delle farmacie.
Quest'ultime erano state incolpate di essersi "chiuse" a difesa delle proprie posizioni, ma in realtà si sono dimostrate aperte al cambiamento, fatto dimostrato dalle proposte elaborate, con il contributo di Federfarma, nell'ambito del tavolo tecnico designato dal Ministero della Salute.
Ne è risultato un pacchetto di proposte avente per obiettivo la riforma del servizio farmaceutico lungo le seguenti direttive: tenere conto dello sviluppo della concorrenza, produrre nuove opportunità per i laureati che aspirano ad una propria farmacia, facilitare l'accesso al farmaco ed ai servizi offerti dalle farmacie.
Le proposte di Federfarma consentirebbero di destinare in tempi brevi, a farmacisti che oggi non hanno una farmacia, almeno 2.000-2.200 nuove farmacie e di restituire maggior flessibilità negli orari di lavoro.
D'altro canto però ci sarebbero possibilità di far nascere gravi problemi di sicurezza, dato che il protocollo determinerebbe l'apertura "selvaggia" di esercizi autorizzati a vendere farmaci di ogni tipo, con una semplice procedura di condiscendenza passiva al di fuori di ogni principio.
I cittadini continueranno a ricevere senza compenso i medicinali a carico del SSN(Servizio Sanitario Nazionale). La sospensione dell'iniziativa sindacale consentirà un più sereno svolgimento delle trattative ed eviterà ai cittadini eventuali disagi.
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06/12/2007
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Betto Liberati