"L'acqua non c'è. Comprate la minerale".
Ascoli Piceno | Nemmeno la pioggia, venuta giù come non accadeva da mesi e la neve, arrivata copiosa con largo anticipo quest'anno, riescono ad attenuare la crisi idrica del piceno. Oltre il danno però si aggiunge anche la beffa.
Da Alessandro Corradetti riceviamo questa nota che in un momento delicato dell'economia merita attenzione
Nonostante prosegua la chiusura notturna dei rubinetti stabilita dalla CIIP spa, a pieno ritmo avanza anche il progetto d'imbottigliamento della sorgente del Pescara in zona Arquata. Basti ricordare che attualmente nella provincia di Ascoli sono tre le concessioni a privati per l'imbottigliamento dell'acqua minerale: alla Sagma srl in territorio Montefortino e Amandola (acqua Preistorica e acqua minerale Gallo), alla Hostbrook Spa sempre in territorio di Montefortino (Tinnea) e all'"Acqua Palmense del Piceno" in territorio di Torre di Palme.
Dal sito internet della Tinnea veniamo a sapere che la stessa imbottiglia 1,5 miliardi di litri d'acqua l'anno, l'equivalente di 45 litri d'acqua al secondo. Del prelievo della Sagma e dell'acqua palemense del Piceno a noi cittadini non é dato sapere.
La nuova concessione ad Arquata prevede un prelievo di 10 litri d'acqua al secondo ovvero 300 e piú milioni di litri d'acqua l'anno.
Ma non é solo il prelievo di un bene comune per produrre profitto ció che spaventa, oltre a questo ci sono le tonnellate di combustibile utilizzato per trasportarla (con conseguente inquinamento), le tonnellate di rifiuti (bottiglie di plastica) che verranno immesse nell'ecosistema giá compromesso, oltre ai soliti rubinetti chiusi nelle case degli ascolani.
Allora, a pochi giorni dall'affidamento alla Ciip spa della gestione per 25 anni del ciclo integrato delle acque, la stessa farebbe bene a chiarire questa situazione dalla quale si percepisce chiaramente, nonostante le belle parole sulla proprietá pubblica, il fine ultimo della societá, il profitto. Il sindaco di Arquata, invece di delirare per 20 posti di lavoro farebbe bene a richiamare i politici locali, i quali piuttosto che risolvere i problemi se ne vanno a spasso tra conferenze e convegni o fanno a gara per apparire sui giornali.
Per quanto concerne la Ciip spa gli interrogativi che si pone un cittadino sono i seguenti: quando un utente avrá problemi di con la societá, quest'ultima risponderá con gli occhi rivolti al cittadino o al bilancio? In caso di investimenti attraverso mutui accesi con banche (si parla di 900 milioni di euro) e nel caso che queste banche sotto l'influenza del mercato e della finanza risultassero compromesse (vedi la crisi dei mutui americani) chi risponderá ad eventuali insolvenze? E poi siamo sicuri che uno scenario di questo tipo non aprirebbe le porte all'ingresso dei privati?
Non sarebbe corretto per esempio fare un investimento per costruire una derivazione che trasporti l'acqua destinata a questa nuova concessione nei serbatoi che la distribuiscono in cittá? L'ultima domanda é rivolta ai paladini by partisan dell'acqua in consiglio comunale, il consigliere Galosi e il consigliere Cittadini, cosa ne pensano dell'ennesima concessione?
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24/11/2007
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Betto Liberati