On the Road
Offida | L'emozione di percorrere la Mezzina da Offida a Castel di Lama
di Teresa Trivellin

La Mezzina
Piove. E meno male. Dopo mesi di siccità la campagna riarsa si riprende. Tiriamo un respiro di sollievo per l'agricoltura, i nostri bacini idrici, la scongiurata emergenza idrica.
Peccato che subito siano frane e smottamenti: fiumi di fango si riversano sulle strade di un territorio, parlo dei comuni di Offida e Ripatransone in particolare, cementificati e intensivamente sfruttati dall'agricoltura.
Bob Cat, operai e lavoro straordinario. La Provincia si mobilita. Il fango viene rimosso, spostato ai margini delle nostre non proprio grandi strade.
E "il passeggier il suo cammin ripiglia ...". Ma è allora che, ignaro, si avvia a vivere un'impresa epica, specialmente se deve percorrere la SP 43 di notte.
Stretta e buia, senza segnaletica orizzontale, diventa un percorso accidentale pericoloso: asfalto sconnesso e viscido, buche e, ripeto, nessuna segnaletica orizzontale.
E' una strada molto frequentata, pertanto di sera la percorriamo, quasi tutti, con gli anabbaglianti. A tratti diventa così una roulette russa.
Eh sì, perché la riga centrale non c'è, e, quand'anche ci fossero - ma non ci sono - le righe a margine, se c'è fango non si vedrebbero e non si riconoscono così, per evitarle, scoline e dislivelli.
L'incrocio con un camion è allora davvero affidato al caso: ce la faccio? Non ce la faccio? Dove finisco se devo allargarmi? Tra l'altro perché, di solito, il camionista corre e percorre le strade più o meno in preda ad una sindrome di onnipotenza che gli ridimensiona le nostre misere condizioni di automobilisti da utilitaria (il proprietario di un SUV può competere, invece, quasi ad armi pari).
Insomma la Mezzina è un'indecenza: è l'unica strada che da Ascoli, Castel di Lama porta ad Offida, da cui poi si raggiunge la Val Tesino per procedere verso l'entroterra ed "espatriare" nella provincia di Fermo.
Un territorio popolato e dinamico, dove quotidianamente cittadini e contribuenti di diversi comuni, della provincia di Ascoli Piceno e della Repubblica Italiana viaggiano per lavoro, servizi vari e svago.
Il 10 ottobre il "compagno" Fassino è stato ad Offida per un incontro pro Partito Democratico. Era sera e pioveva. Chissà se, venendo forse da Roma, ha percorso la SP Mezzina 43.
E chissà perché l'omologa SP32 per Ripatransone è invece curata e agevole.
Peccato che subito siano frane e smottamenti: fiumi di fango si riversano sulle strade di un territorio, parlo dei comuni di Offida e Ripatransone in particolare, cementificati e intensivamente sfruttati dall'agricoltura.
Bob Cat, operai e lavoro straordinario. La Provincia si mobilita. Il fango viene rimosso, spostato ai margini delle nostre non proprio grandi strade.
E "il passeggier il suo cammin ripiglia ...". Ma è allora che, ignaro, si avvia a vivere un'impresa epica, specialmente se deve percorrere la SP 43 di notte.
Stretta e buia, senza segnaletica orizzontale, diventa un percorso accidentale pericoloso: asfalto sconnesso e viscido, buche e, ripeto, nessuna segnaletica orizzontale.
E' una strada molto frequentata, pertanto di sera la percorriamo, quasi tutti, con gli anabbaglianti. A tratti diventa così una roulette russa.
Eh sì, perché la riga centrale non c'è, e, quand'anche ci fossero - ma non ci sono - le righe a margine, se c'è fango non si vedrebbero e non si riconoscono così, per evitarle, scoline e dislivelli.
L'incrocio con un camion è allora davvero affidato al caso: ce la faccio? Non ce la faccio? Dove finisco se devo allargarmi? Tra l'altro perché, di solito, il camionista corre e percorre le strade più o meno in preda ad una sindrome di onnipotenza che gli ridimensiona le nostre misere condizioni di automobilisti da utilitaria (il proprietario di un SUV può competere, invece, quasi ad armi pari).
Insomma la Mezzina è un'indecenza: è l'unica strada che da Ascoli, Castel di Lama porta ad Offida, da cui poi si raggiunge la Val Tesino per procedere verso l'entroterra ed "espatriare" nella provincia di Fermo.
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02/11/2007
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