Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Cultura danneggiata

San Benedetto del Tronto | Tutti hanno bisogno di cose belle e i libri sono cose belle. Lo sono di per sé, senza scomodare filosofeggiando tutte le possibile valenze di pane della mente e ristoro del quotidiano.

di Tonino Armata

Il decreto Bersani sulle liberalizzazioni non ha abolito il PRA, non ha eliminato la commistione bancaria di massimo scoperto e lascia i notai al loro posto nelle vendite immobiliari, ma ha totalmente liberalizzato il prezzo dei libri, facendo sparire una legge sull'editoria (passata alla Camera e per ora bloccata al Senato) che, seppur insufficiente, faceva salvo il principio del prezzo imposto, seppur con una lunga serie di deroghe e di eccezioni.

Chi ha presentato l'emendamento (l'onorevole Della Vedova,eletto nelle file del partito radicale) e chi lo ha votato, hanno capito poco del mercato del libro, che io preferisco definire "il mondo dei libri".
Parlo da ex operatore dell'editoria, che vive il mondo dei libri da un punto d'osservazione privilegiato, da lettore che tenta di avanzare una proposta,che faticosamente cerca di andare al di là di ciò che è più immediatamente disponibile e reperibile, perché i libri sono, da un certo punto di vista, come un piccolo tesoro: per trovarli si deve cercare, allestire uno scenario nel quale entrino in gioco competenze, fantasia, varietà, passione e libertà.

I libri in Italia hanno un prezzo spesso proibitivo? Credo di sì,anche se non sempre: discutiamo (vedi economici). Il numero di novità è esagerato? Certamente sì: discutiamo anche di questo (mercato a forma d'imbuto, tanta produzione pochi lettori). Il catalogo ne esce penalizzato? Credo di sì: ci si dimentica del "vecchio" per inseguire le novità che spesso, durano il tempo di un mattino. E quei luoghi sono le librerie.

La liberalizzazione del prezzo dei libri non spezzerà posizioni di monopolio ma contribuirà a crearne, perché solo i grandi magazzini, i supermercati, gli ipermercati e le grandi librerie di catena potranno permettersi di praticare forti sconti e perché solo le grandi case editrici saranno in grado di proporli, grazie alle proprie economie di scala. Gli altri, piccole librerie e piccole case editrici, saranno tagliati fuori e tutti quanti, lettori di best seller e di "nicchia" non avranno più librai e librerie cui rivolgersi per trovare ciò che i "grandi" non hanno interesse economico a proporre o pubblicare.

Saranno tutti un po' più poveri anche se potremo acquistare l'ultimo libro di Garcia Màrquez a metà del prezzo "consigliato" perché non sarà facile trovare sui banchi del supermercato "L'Antologia di Spoon River","Il sentiero dei nidi di ragno" o "La banalità del male".

Un modo per tutelare la cultura è quello di liberalizzare il prezzo dei libri? Dove per "libri" non intendo quelli scolastici, gli unici intorno ai quali periodicamente la nazione si sveglia e si accorge che esistono i libri, e neppure i libri d'arte o i cataloghi che le banche regalano a Natale ai migliori clienti affinché li depositino intonsi sui tavoli bassi ei loro ricchi soggiorni.

Per libri intendo quei volumi di saggistica, narrativa e poesia che non servono per superare gli esami e neppure per adornare i soggiorni, ma per arricchire le nostre idee e consentire ai nostri sentimenti di spaziare in scenari che non siano quelli dell'immediatezza quotidiana. Di questi libri se ne vendono e se comprano pochi se è vero che sono considerati "grandi lettori" coloro i quali leggono due libri l'anno, di cui uno è l'ultimo bestseller (espressione che serve a segnalare quali sono i peggiori libri in circolazione) e l'altro è quello più pubblicizzato dai programmi televisivi.

Oggi i migliori libri li pubblicano le piccole case editrici, le quali, non potendosi permettere pubblicità né sui giornali, né in televisione, non possono competere nella liberalizzazione dei prezzi con le grandi case editrici (quelle dei bestseller e dei libri propagandati in tv). Liberalizzare i prezzi significa affossare la meglio cultura. E questo sul versante degli editori. Sul versante dei librai le cose vanno ancora peggio.

Perché le grandi catene di librerie hanno un numero significativo di vendite che consente loro di praticare sconti e campagne di saldi, mentre la piccola libreria, dove trovi libri seri, il libraio competente che sa consigliarti. Il piccolo libraio, che ti conosce e con cui puoi discutere perché i libri, se non proprio tutti, in gran parte li legge o perlomeno li sfoglia, con la liberalizzazione dei prezzi è costretto a chiudere (vedi esperienza francese) e questo danneggia irrimediabilmente la cultura, quella vera, la quale nasce dall'amicizia tra il lettore e il suo libraio.

12/11/2007





        
  



3+3=

Altri articoli di...

San Benedetto

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati