Strade riaperte al traffico
Ascoli Piceno | Da ieri è possibile percorrere con prudenza le strade rese non agibili dal maltempo che ha colpito il territorio. Circa quaranta le strade provinciali interessate da allagamenti, smottamenti, caduta di alberi e detriti.

Strada interrotta a causa del maltempo
Fin dalle prime ore del nubifragio che ha colpito il Piceno, la Provincia è stata impegnata a monitorare le situazioni di emergenza lungo le strade di sua competenza per intervenire con tempestività.
Scattata l'emergenza nella notte di sabato, sono state mobilitate le squadre di reperibilità dell'Ente, integrate via via da tutti gli operai provinciali disponibili supportati da squadre di ben 8 ditte private che stanno tuttora lavorando per liberare le strade dal fango, rimuovere le frane e pulire i tombini ostruiti e i fossetti di scolo. In ogni caso, già nella giornata di ieri è stato possibile riaprire al traffico tutte le strade interrotte che, tuttavia, si raccomanda di percorrere ancora con estrema prudenza.
Complessivamente, sono state quasi 40 le strade provinciali maggiormente interessate da allagamenti, smottamenti, caduta di detriti ed alberi soprattutto nella Vallata del Tronto, nell'Ascolano (al confine con l'Abruzzo) e nella Valdaso. Ma è un stata un po' tutta la viabilità provinciale ad essere coinvolta dal maltempo.
Le situazioni più critiche si sono verificate nel sottopasso sulla circonvallazione di Monsampolo (dove le pompe non si sono attivate per la terra tracimata che ha intasato i meccanismi delle idrovore), sulla strada Salaria, nel tratto compreso tra Castel di Lama e Ascoli Piceno (riaperta alle 21 circa di ieri) e sulla Valtesino.
"La manutenzione delle strade e delle opere connesse i come canali di deflusso è uno degli impegni costanti della Provincia, un lavoro quotidiano senza il quale le conseguenze avrebbero potuto essere molto peggiori - ha dichiarato l'assessore alla Viabilità Renzo Offidani - in questa direzione è fondamentale la collaborazione di tutti gli enti preposti alla gestione del territorio e soprattutto degli agricoltori. Il loro contributo nella lavorazione dei terreni, nel metodo di aratura, nella creazione di margini di rispetto può essere determinante per favorire il deflusso delle acque nei fossi e negli appositi canali di scolo stradali".
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08/10/2007
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Betto Liberati