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"Sono la madre di un bambino disabile..."

San Benedetto del Tronto | Risale ad oggi l' incontro con la Professoressa Gabriella Ruggeri, che ha voluto incontrare la stampa per denunciare come la riduzione delle ore per l' assistenza scolastica rappresenti un problema grave.

La Prof. Gabriella Ruggeri, madre del bimbo disabile

Risale ad oggi l' incontro con la Professoressa Gabriella Ruggeri, che ha voluto incontrare la stampa per denunciare che la riduzione delle ore per l' assistenza scolastica rappresenti un problema grave.

Pubblichiamo integralmente la lettera di protesta:

Sono la madre di un bambino disabile di 10 anni, con inabilità al 100% e il riconoscimento dello stato di grave disabilità permanente. Non mi fa piacere divulgarlo ai quattro venti, ma sono costretta anche a violare il mio diritto alla riservatezza per poter in qualche modo difendere mio figlio.

Da anni mi confronto quotidianamente, con tutti i gravi problemi che tutti i genitori di minori disabili incontrano, nella propria vita privata (con un bambino disabile bisognoso di cure mediche e attenzioni più di ogni altro bambino normodotato) e nel rapporto con le istituzioni pubbliche, scolastiche, sanitarie, statali e del Comune.

Ci sono problemi con la sanità pubblica, con la scuola, con il Comune, per certi versi è normale. Anche io sono una dipendente pubblica, insegnante di biologia all'Ipsia, e come funzionario pubblico capisco le difficoltà anche dei funzionari pubblici, che non sono tutti uguali: né tutti bravi né tutti somari, come non sono tutti bravi o tutti somari i dipendenti privati o i liberi professionisti.

Ci sono funzionari pubblici, più o meno preparati, più o meno impegnati, ed anche questo è nella normalità e nella logica delle cose.
Ci sono dei limiti però sotto ai quali non si può scendere, e che chiamano in causa la responsabilità pubblica di quelli che devono vigilare e controllare affinché certe ingiustizie e assurdità non accadano.

Da anni mi sottopongo a sfibranti, infiniti, umilianti, inutili colloqui e contatti con le assistenti sociali che si occupano di disabilità presso il Comune di San Benedetto del Tronto, prima ce ne era una sola ora ne sono due, le cose sono solo peggiorate.
Ogni genitore di minori disabili subisce a San Benedetto del Tronto una crescente situazione di ottusità burocratica, di alterigia, subisce giudizi di una pesantezza incredibile, trova solo complicazioni alla propria situazione già difficile.

Ogni intervento del Comune, poche ore di assistenza da parte di operatori di cooperative, viene precariamente concesso solo dopo umilianti, infinite, faticose richieste e poi revocato o ridotto con un atteggiamento che definire privo di qualsivoglia professionalità è mero eufemismo.

Il dirigente precedente certe cose riusciva sempre a controllarle e a dirigerle, con grande fatica, severità, diplomazia, ma ci riusciva, da oltre un anno la situazione è ormai completamente fuori controllo e peggiorata, per me e per tutti.

A mio figlio, e a diversi altri, nonostante tutti i miei sforzi le ore di assistenza scolastica sono state ridotte, e incontro continue e crescenti difficoltà con le assistenti sociali che si occupano di disabilità nel Comune di San Benedetto del Tronto, per la assistenza domiciliare, i centri ricreativi estivi, l'abbattimento delle barriere architettoniche, l'assistenza indiretta: ci spingono a fare la guerra tra i poveri e ci dicono: " se aumento le ore di assistenza a suo figlio, devo toglierle a qualcun altro".

Cosicché la gente, già in situazione di sudditanza psicologica, vive anche nel timore di vedersi ridurre i servizi, e subisce silenziosa ogni angheria pur di non vedere peggiorare ulteriormente la propria situazione.
Qualcun vuol porci rimedio? O no?

Aiutateci, devo chiamare il Gabibbo, cioè un buffone per poter sperare finalmente che qualcuno rimetta in riga e faccia lavorare e seriamente chi si occupa di handicap nel Comune di San Benedetto del Tronto? 

16/10/2007





        
  



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