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Igino Cacciatori: “Sicurezza stradale, inefficace norma su alcol”

Ascoli Piceno | La Confcommercio "boccia" il divieto di vendita e somministrazione di alcol dalle 2 di notte. "L'Italia è l'unico paese al mondo a poter vantare una norma così proibizionistica e penalizzante" - aggiunge il direttore Giorgio Fiori

Igino Cacciatori, neopresidente di Confcommercio.

"Il pacchetto sicurezza recentemente approvato, seppur condivisibile per quanto riguarda gli obiettivi, non va nella giusta direzione per cercare di limitare le cause più frequenti degli incidenti stradali e non risolve il problema dell'abuso di alcol". Il provvedimento fortemente contestato dalla Confcommercio è quello che prevede il divieto di vendita e somministrazione di alcolici dalle due di notte.

"E' una legge profondamente ingiusta - dichiara Igino Cacciatori Presidente provinciale Confcommercio - perché danneggia pesantemente la categoria dei pubblici esercizi ed in particolare dei gestori dei locali da ballo, e potrà avere effetti devastanti anche sul turismo della nostra Riviera delle Palme. Ma è una norma anche sbagliata perché affronta un vero problema ponendo divieti e proibendone la somministrazione degli alcolici ad una determinata ora, senza invece accompagnare i consumatori verso un consumo più consapevole ed inasprendo controlli sulle strade. Una persona deve capire da sola che l'abuso è sbagliato, non perché è vietato ma perché danneggia la salute e può causare danni indiretti come gli incidenti".

"I divieti - afferma ancora Cacciatori - alimentano comportamenti trasgressivi, soprattutto tra i giovani, e non portano alla formazione di un senso civico e serietà di comportamento che si costruiscono con l'educazione, la promozione e la severa repressione delle devianze". Il decreto convertito in legge contiene, ad esempio, articoli sulla guida senza patente, sui limiti di velocità, sull'uso dei telefonini, ma non incrementa il numero dei controlli sulle strade". Secondo il presidente Confcommercio per impedire la guida agli ubriachi si colpiscono gli altri consumatori, limitando la loro libertà individuale e attribuendo loro responsabilità che non hanno.

"L'Italia è l'unico paese al mondo a poter vantare una norma così proibizionistica e penalizzante - aggiunge il direttore Giorgio Fiori - non considerando che si muore sulle strade e non nelle discoteche. Inoltre non è stato minimamente considerato l'impatto sul turismo e sulle aziende che rischiano di perdere consumi e conseguentemente posti di lavoro anche nel nostro territorio provinciale".

09/10/2007





        
  



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