Troppi interrogativi sul tragico annegamento di una ragazzo di 16 anni e finora poche risposte concrete. Una storia che si ripete.
Dall'affondamento del "Rodi", al dramma del "Rita Evelin", fino ad oggi con il "Nuovo Santa Barbara", alle lacrime ed il dolore si accompagnano i misteri di incidenti che qualcuno definisce annunciati.

Non ci sono risposte neppure per le domande più semplici, come quella di un pescatore che chiede: Com'è possibile che la barca sia andata sulla scogliera?
E quando un uomo del "Nuovo Santa Barbara" prova a dire qualcosa viene fermato dagli altri membri dell'equipaggio.

Ci sarà pure una ragione per cui marinai esperti passano radenti le scogliere, no?
Forse per via del fondale sabbioso che definisce rotte obbligate per evitare l'arenamento?

Ed ecco allora che il primo cittadino, Giovanni Gaspari, si sente quasi in dovere di far riferimento ai lavori di dragaggio che sarebbero stati assegnati al Genio Civile dopo il superamento di un ricorso portato avanti da una ditta privata arrivata seconda nella gara di appalto.
E veri e propri "lupi di mare" come Emidio Girolami e Romualdo Fanesi affermare che neanche al tempo della guerra il Porto era tanto insabbiato e che forse solo ora che c'è scappato il morto qualcuno si accorgerà che è necessaria più manutenzione.

La Capitaneria di Porto e la Magistratura faranno le loro inchieste, ma nulla potrà restituire conforto per la perdita di un ragazzo di sedici anni che dormendo sulla sua cuccetta ha visto una valanga d'acqua annegare i suoi sogni.