Polvere di stelle e leggi effimere
Ancona | Salvaguardare il cielo notturno è un modo tra gli altri di avere cura della salute del pianeta e dell'umanità che ci vive. L'illuminazione eccessiva, o comunque scorretta, crea una serie di problemi largamente sottovalutati.
di avv. Samuele Animali*
Salvaguardare il cielo notturno è un modo tra gli altri di avere cura della salute del pianeta e dell'umanità che ci vive. L'illuminazione eccessiva, o comunque scorretta, crea una serie di problemi largamente sottovalutati. Tra gli altri:
- modifica gli ecosistemi, disturbando i cicli vitali e le attività della fauna notturna;
- tutta la luce che si disperde per aria anziché essere diretta verso terra rappresenta uno spreco energetico;
- può avere effetti dannosi sulla tranquillità e sulla salute delle persone (più volte come difensore civico - specie d'estate, quando le finestre sono aperte - capita di intervenire per fari o lampioni che illuminano a giorno le camere da letto private);
- può essere con-causa di incidenti stradali (il repentino passaggio buio-luce-buio che caratterizza taluni incroci e gallerie determina abbagliamento);
- disturba l' osservazione del cielo da parte di astronomi e astrofili;
- infine il cielo stellato è un valore "in sé", al pari di una città d'arte o di un paesaggio.
La Regione Marche, al pari di alcune altre Regioni, si è data da afre in questo campo, formulando la Legge regionale n. 10/2002 ("Misure urgenti in materia di risparmio energetico e contenimento dell'inquinamento luminoso"). La L.R. 10 prevede, per esempio, l'individuazione degli apparecchi di illuminazione pericolosi per la viabilità stradale, strumenti di programmazione dell'illuminazione pubblica e contributi regionali per il suo adeguamento, campagne promozionali, specifiche sanzioni a carico di enti pubblici e privati e molto altro.
A seguito di alcune segnalazioni l'ufficio del difensore civico regionale ha svolto un'indagine, tuttora in corso, sul fenomeno dell'inquinamento luminoso nelle Marche, per scoprire che la L.R. 10 è assolutamente disattesa. In particolare la Regione non ha mai adottato il previsto regolamento e ritiene, secondo noi a torto, che senza tale regolamento la L.R. 10 è del tutto non applicabile; inoltre ben pochi, anche tra gli addetti ai lavori, conoscono questa legge e la maggior parte dei tecnici e dei rivenditori cade ...dalle nuvole quando si chiede loro se installano e distribuiscono impianti a norma regionale. Idem nelle pubbliche amministrazioni locali, destinatarie di una larga parte della disciplina.
En passant si osserva che se questa come altre leggi rimangono lettera morta, non ci si può poi stupire più di tanto dello scarso rispetto che talvolta si ha per le istituzioni.
Con questa nota informale si vorrebbe segnalare il tema in particolar modo alle pubbliche amministrazioni e all'opinione pubblica, come forma di sensibilizzazione, perché anche a prescindere da formali prescrizioni e sanzioni si operi concretamente secondo quelli che sono gli orientamenti delineati dal legislatore e raccomandati dal buon senso.
*Difensore civico regionale delle Marche
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13/08/2007
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