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Raccolta differenziata dell'umido, una situazione eccezionale

Ascoli Piceno | La decisione della Provincia di non autorizzare più l'attività di recupero dei rifiuti organici è stata presa sulla base delle segnalazioni di insopportabili miasmi provenienti dall'impianto di compostaggio di Relluce.

Con riferimento alle preoccupazioni esternate dai rappresentanti sindacali in merito alla gestione della raccolta differenziata nella città di Ascoli, va precisato innanzitutto che il problema riguarda esclusivamente il trattamento della frazione umida, cioè degli scarti alimentari e vegetali, e non il riciclaggio degli altri materiali (alluminio, vetro, carta e plastica, ecc).

La decisione della Provincia di non autorizzare più l'attività di recupero dei rifiuti organici è stata presa sulla base delle segnalazioni di insopportabili miasmi provenienti dall'impianto di compostaggio di Relluce più volte effettuate sia dalle amministrazioni dei Comuni limitrofi all'impianto sia da gruppi di cittadini.

In tal senso si è espressa la conferenza dei servizi appositamente convocata per ben tre volte, tra gennaio ed aprile di quest'anno, e alle stesse conclusioni è giunta successivamente anche la 2° Commissione del Consiglio provinciale che, su mandato del Consiglio, ha svolto diversi sopralluoghi alla presenza dei responsabili dell'impianto e audizioni di tecnici di ARPAM e ASUR. Scrive infatti nella sua relazione finale la Commissione: "Tale impianto (di compostaggio, nda) appare chiaramente essere il luogo dal quale provengono i miasmi maleodoranti e che presumibilmente ciclicamente invadono il vicino comune di Castel di Lama e Appignano del Tronto".

La realtà è che l'impianto necessita dell'applicazione di nuove tecnologie. Che costano. Ma va ricordato che da un paio di mesi è attivo un moderno impianto per il trattamento dei rifiuti organici ubicato presso la discarica di S. Biagio di Fermo e quindi la frazione umida raccolta ad Ascoli potrebbe nel frattempo essere là conferita, come peraltro sta facendo da qualche settimana, e con ottimi risultati, il comune di S. Benedetto.

A costo di ripetermi, ribadisco che problemi come questo, e come tanti altri che periodicamente vanno alla ribalta della cronaca, troverebbero certamente una loro pianificazione se esistessero i Consorzi di gestione per i quali da anni ci battiamo. In quella sede, per rimanere al caso odierno, si sarebbe posta la questione di come reperire le risorse tra tutti gli aderenti per le indispensabili migliorie dell'impianto di Relluce. Per questo, è intenzione dell'Amministrazione provinciale riprendere con forza la questione e subito dopo la pausa estiva procederemo ad una nuova convocazione dell'assemblea dei Sindaci con l'obiettivo di giungere alla nascita del Consorzio".

 

01/08/2007





        
  



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