Inflazione dei generi alimentari. Colpirà tutti i consumatori per un lungo periodo
Ascoli Piceno | Cresce la domanda di bio-combustibili e con esso il prezzo dei prodotti alimentari. Situazione aggravata dalla crisi idrica
di Luigina Pezzoli
Carne, pasta, conserve, prodotti agricoli: i costi raddoppieranno nel giro dei prossimi anni. La causa va ricercata nell'accresciuta domanda di piante per bio-combustibili che sta apportando sostanziali modifiche strutturali ai mercati agricoli che potrebbero spingere al rialzo i prezzi di molti prodotti alimentari. Tra i motivi principali è sicuramente la grande domanda cinese e indiana, così come il crescente utilizzo di cereali, canna da zucchero, semi oleosi e oli vegetali per produrre etanolo e biodiesel.
Tutto ciò provoca un aumento diretto dei prezzi agricoli e quello indiretto dei prezzi dei prodotti di origine animale per i costi più alti del foraggio. Sui rialzi dei prodotti agricoli incidono certamente anche fattori «naturali» come la siccità nelle regioni produttrici di grano, ma l'analisi dei cambiamenti a lungo termine fa prevedere prezzi agricoli alti per tutto il prossimo decennio.
Questo non sarà solo un fenomeno temporaneo ma avrà conseguenze a lunga durata sui prezzi degli alimentari. L'incremento demografico, la forte domanda da India e Cina e l'uso di prodotti alimentari per la produzione di carburante bio; il tutto alzerà gradualmente la pressione su tutti i mercati internazionali. In tal senso i mercati agricoli stanno subendo modifiche a causa dell'aumento della domanda di biocombustibili, richiesta che fino a qualche anno fa non c'era.
Sui rialzi dei prodotti agricoli incidono certamente anche fattori naturali come la siccità nelle regioni produttrici di grano. Si stanno registrando, infatti, mutamenti e difficoltà nel settore agricolo Piceno, un comparto trainante dell'economia provinciale che, seppur organizzato in un distretto agro-alimentare di rilievo nazionale, sta attraversando un momento difficile provocato da crisi congiunturali e strutturali a cui si sono aggiunti andamenti climatici non favorevoli.
Le mancate precipitazioni, infatti, con punte in alcune aree di oltre il 70% hanno creato, soprattutto per gli ortaggi, da una parte maturazioni contemporanee e diminuzione degli standard di produzione, e dall'altro una riduzione dei consumi con drastico calo dei prezzi alla produzione e in casi più gravi il mancato raccolto.
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17/07/2007
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