La strategia vincente dei draghi svizzeri di Alinghi. Ecco perché Luna Rossa ha perso
Valencia | Il defender Alinghi alla riconquista della Coppa America 2007. Intervista a Brad Butterworth (Alinghi). Il vento leggero "tradisce" Luna Roosa e Team New Zealand vince (5 a 0) la Louis Vuitton Cup.
di Nicola Facciolini

. Il defender Alinghi alla riconquista della Coppa America 2007
A supportare i diversi progetti sul territorio svizzero per promuovere lo sport della vela, da citare sono l'UBS Alinghi Swiss Tour e il Swiss Roadshow. Ma questo è stato uno degli aspetti dell'intera strategia di comunicazione dove diversificazione, innovazione e qualità dei servizi sono stati gli elementi che Alinghi ha cercato di ottenere nel marketing plan. In qualità di Defender dela Coppa America ("Old Mug") Alinghi ha puntato sull'identificazione di standard da raggiungere non solo in acqua: uno dei loro principali obiettivi è stato quello della condivisione della passione per la vela, con i tifosi (molti italiani) e gli sponsor.
Quindi Alinghi ha sviluppato una serie di pacchetti commerciali (l'archivio fotografico, i servizi media, film personalizzati e video emozionali) sia per i network nazionali sia internazionali, strumenti promozionali (SUI64, simulatori di regata, dvd), eventi (Svizzera, Europa e molti Yacht Club), road show, e un programma hospitality (Alinghi Academy) per raggiungere i target e aiutare gli sponsor ad enfatizzare il supporto al team su diversi piani attraverso l'intero periodo di durata della campagna: quattro anni. Ovviamente, avendo molti partner svizzeri, la terra rosso crociata è stata il punto di partenza delle attività.
Alinghi ha capito che il ruolo di Defender è un ruolo importante, in quanto rappresenta sempre il riferimento da raggiungere per tutti i team, sotto tutti i punti di vista durante l'intera campagna, e tutti sono interessati a scoprire come ci si sta preparando a selezionare la formazione che affronterà i match di Coppa America dal 23 giugno 2007.
La strategia globale di Alinghi prevede di non cambiare i piani durante la Louis Vuitton Cup appena conclusa; continuando a lavorare duramente, sviluppando il programma con le due barche. Del resto gli UBS Dubai Defender Trails sono stati un grande successo per il team ed è coinciso con l'apertura di una nuova filiale a Dubai per UBS e gli ospiti hanno molto apprezzato di partecipare ad un evento del genere presso il Dubai International Marina; ma non hanno pianificato di continuare i trials.
Per quanto riguarda i fornitori, per ora i nostri sono soddisfatti del loro pacchetto sponsor, di cui fanno parte: due Main Partners (UBS, BT Infonet), 5 Co-Sponsors (Audemars Piguet, SGS, Nespresso, MSC Cruises, Wisekey) ed uno per l'abbigliamento sportivo (North Sails). Oltre a queste categorie con differenti diritti di sfruttamento dell'immagine, Alinghi ha stretto contratti con una serie di fornitori in diverse categorie merceologiche, con diritti minori. Qualità, competenze, investimenti e strategie che, evidentemente, sono mancati nei tre sindacati italiani usciti sconfitti.
Intervista a Brad Butterworth: Team New Zealand vince la Louis Vuitton Cup.
Qual' è la tua impressione sulla vittoria di ETNZ nella finale della Louis Vuitton Cup?
"Credo che si tratti di un risultato molto importante per Emirates Team New Zealand perché hanno regatato davvero bene nel corso di tutta la Finale. Già da diversi anni loro sono il team che vince le regate dei challenger, così questo risultato non deve essere considerato una grande sorpresa".
Un 5-0 non ha precedenti in una finale di Louis Vuitton Cup. Ti aspettavi un risultato così netto tra ETNZ e Luna Rossa Challenge?
"Credo molto semplicemente che i Kiwi abbiano regatato davvero bene. Hanno avuto il beneficio tipico delle regate della Louis Vuitton Cup, ovvero il tempo e il numero delle regate disputate, grazie ai quali sono migliorati costantemente, così ora sono un avversario di tutto rispetto.
Ovviamente con il 5-0 hanno ottenuto il miglior risultato possibile, buon per loro dunque".
Sarà differente la difendere la Coppa contro Emirates Team New Zealand rispetto alla sfida dell'ultima volta nel 2003?
"E' completamente differente. Potreste chiamarla rivincita o semplicemente dire che si tratta dei due migliori team rimasti in gioco a questo punto della competizione. In ogni caso alla fine di ogni giorno avremo assistito a delle bellissime regate. Credo che vincerà la barca più veloce".
Secondo te quali sono i punti di forza e le debolezze di Emirates Team New Zealand?
"Loro sono forti in molti settori. Credo che Dean Barker abbia fatto un lavoro importante con il contributo al team. Ha regatato davvero bene ed è stato sempre molto concreto ed efficace. Non credo che abbiano punti deboli. Penso piuttosto che possano contare su di un insieme molto forte. La barca sembra essere buona, loro stessi sono un ottimo gruppo di velisti, hanno un valore reale che va indubbiamente riconosciuto e sono i migliori di questa Louis Vuitton Cup".
Come si preparerà Alinghi nelle prossime settimane?
"Stiamo provando a simulare la stessa situazione che i challenger hanno vissuto nella Louis Vuitton Cup, cosa peraltro non semplicissima. Ma abbiamo un'ottima squadra su cui contare, i nostri velisti hanno lavorato veramente bene e siamo riusciti ad allenarci e a regatare molto ogni giorno. Abbiamo due barche veloci e siamo davvero in difficoltà per scegliere quella definitiva. Vedremo cosa succederà a breve".
Qual'è lo spirito del team al momento?
"C'è sempre un pò di tensione nel momento in cui finisce la Louis Vuitton Cup, perchè stai osservando qualcosa di cui non hai il controllo. Non abbiamo partecipato all'evento dunque non conosciamo la velocità dei nostri avversari. Loro potrebbero aver cambiato qualcosa, potrebbero essere migliorati, quindi da parte nostra c'è sicuramente attesa per il confronto, ma in definitiva siamo consapevoli di aver fatto del nostro meglio fino ad ora, dunque nel team c'è un'ottima atmosfera. Stiamo cercando di goderci l'evento".
Qual'è l'obiettivo più grande per te nell'America's Cup?
"Vincere l'America's Cup in Nuova Zelanda è stato un gran risultato perchè era la prima volta nella storia che veniva difesa fuori dagli Stati Uniti. Questa è stata per me una grande soddisfazione davvero, ma considero un'esperienza davvero unica anche navigare in questa edizione dell'evento con questo team. Sono circondato da tanti professionisti, i migliori in circolazione così spero che il culmine della mia esperienza sarà quando difenderemo la Coppa qui a Valencia. Ogni regata comunque ha un sapore particolare. Le regate con vento in Nuova Zelanda sono eccezionali. Quando navighi in queste condizioni devi stare molto attento. Quando la barca diventa fisica, osservare diciassette persone al lavoro è già di per se il massimo".
Cosa significa vincere l'America's Cup?
"E' il premio per il duro lavoro che hai fatto per così lungo tempo. Nessuno può sapere fino alla fine, fino all'ultima regata se vincerai o meno. C'è tanta fatica dietro la costruzione di queste barche e noi abbiamo dovuto anche prendere decisioni difficili. Si tratta di un'altalena di emozioni, di situazioni complesse e interessanti nello stesso tempo, diventa una sorta di stile di vita dove ognuno è contento di fare quello che fa perchè tutti hanno lavorato per questo obiettivo. Se vinci provi davvero una gran soddisfazione".
Quanto è difficile tenere l'equipaggio sempre in forma e concentrato?
"Non è facile, assolutamente. E' difficile ogni volta che lo fai, questo periodo non è un'eccezione".
Il ruolo di skipper ti crea problemi particolari?
"No, ho un gran rispetto per le persone che sono intorno a me, Ci sono molti leader nei differenti settori e ho a disposizione tutta la loro esperienza. Dobbiamo semplicemente utilizzare queste risorse al meglio ed essere i migliori, come possiamo esserlo, ogni giorno. In questo modo arriveremo davvero ad essere i migliori".
La crescita dell'evento Coppa America ha influenzato in qualche modo le capacità delle persone?
" Credo che l'abilità delle persone abbia sempre fatto parte della Coppa e la dimostrazione più evidente è il fatto per cui per vincere devi realizzare la barca più veloce.
Questo significa realizzare, alberi, chiglie, timoni, strutture, vele e poi ancora è importante il modo in cui navighi con la barca. La barca più veloce vince e Emirates Team New Zealand aveva la barca più veloce della Louis Vuitton Cup. Questo lo hanno potuto apprezzare tutti".
Ci sono state sorprese sulle capacità di Alinghi?
"Noi proviamo a lavorare per diventare perfetti e sappiamo quanto sia difficile raggiungere questo obiettivo. Non conosco ancora nessuno che lo sia. Proviamo a farlo in ogni settore, dagli alberi alla costruzione delle barche alla progettazione delle vele. Ognuno di noi è alla ricerca della perfezione. Anche quando navighiamo cerchiamo di raggiungere la perfezione, ma, come tutti, facciamo errori e ovviamente il gioco è quello di commetterne il minor numero possibile".
Qual è l'analisi che fai della vittoria di Emirates Team New Zealand?
Loro hanno semplicemente regatato molto bene per tutto il periodo. Hanno vinto i due Round Robin. Poi hanno scelto come avversario la Spagna, probabilmente il team più debole tra i quattro semifinalisti e hanno perso due regate, ma gli spagnoli avevano una barca molto buona e anche loro hanno lavorato molto bene. ETNZ ha terminato la serie contro Luna Rossa in una fase della campagna in cui anche le debolezze più piccole sono sufficienti per sembrare problemi ben maggiori. Credo in definitiva che Luna Rossa abbia qualche problema di velocità con vento leggero, rispetto a Emirates Team New Zealand che è sembrata più completa e più concreta. Questo li ha aiutati a vincere".
Fonte: www.alinghi.com
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08/06/2007










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