Avendo partecipato all'assemble pubbilca per l'elezione del nuovo coordinatore comunale di San Benedetto del Tronto ed avendo partecipato in passato alla vita di questo movimento, mi sento in dovere di esporre alcune riflessioni.
Ho notato che c'è stato un costante richiamo all'unità.
Giustamente, ma sono troppo importanti le sfide che ci stanno davanti per restare ancorati a vecchi schemi o per limitarsi a frasi di circostanza.

Abbiamo bisogno di un nuovo e più profondo respiro per rinsaldare l'unità e la coesione della C.D.L
Mi permetto a nome della moltitudine di chi vota per il centro destra, ma non è contrattualizzato da nessuna tessera, a cercare quel coinvolgimento elettorale per la nomina dei quadri dirigenti dei partiti. Cos'é la democrazia se non ha strumenti (leggasi diritti) concreti d'uguaglianza e partecipazione diffusi ed utilizzabili? Si può nominare un segretario che non è espressione democratica della base ma solo di alcuni vertici del partito?!

Si può nominare per applauso di alcuni senza che ci sia stata una consultazione democratica?
Non facciamo i furbi, il nome di chi è stato designato era già stato deciso come sapevano coloro che non hanno partecipato all'assemblea e sono tanti: la vera maggioranza. Ecco allora il paradosso.

Il partito nei suoi iscritti non ha accettato colui che la nomenclatura politica ha nominato. C'è ancora del vecchio in F.l. che nessun commissario é riuscito a modificare. Noi siamo democratici e la democrazia è una espressione popolare. Una nomenclatura che non rispetta il minimo senso della democrazia è già tramontata. Siamo ancora in attesa di un qualcosa di nuovo.

Onestà mi impone, per amicizia, rispetto e considerazione di tutti invitare chi occupa cariche pubbliche a non rivestire incarichi nei direttivi di partito, ma lasciare spazio a chi per passione, ideologia ed amore intende prestare il suo tempo per lavorare alla cosa pubblica.

Senza buon senso, non si governa nè una bocciofila nè un Comune.
E' fondamentale essere ottimisti e dare fiducia ai giovani nel costruire il futuro, ma se non si fa il punto di dove siamo arrivati per risalire la china, saremo sempre più soli a vedere il mondo in rosa e non con i vetri affumicati.