"Istituzione della Provincia di Fermo": Ascoli affila le unghie
Ascoli Piceno | Preoccupazione per la debolezza del territorio ascolano, storicamente carente di infrastrutture viarie e risorse finanziarie per grandi opere di interesse pubblico.
• Con la legge 11/6/2004 n.147, acquisito come utile all'istruttoria della stessa un "primo parere di massima" emesso ante legge 142/90 dalla Regione Marche, veniva istituita la Provincia di Fermo, la cui circoscrizione territoriale è costituita da n. 40 comuni, già appartenenti alla Provincia di Ascoli Piceno;
• L'art. 3 L.c. prescrive la ricognizione della dotazione organica di personale e lo stato di consistenza del patrimonio della preesistente Provincia di Ascoli Piceno, ai fini della sua ripartizione fra i due nuovi enti in proporzione al territorio ed alla popolazione trasferiti alla nuova Provincia di Fermo, da effettuarsi mediante apposite delibere di Giunta Provinciale. Il medesimo articolo prevede la costituzione della assemblea dei Sindaci del fermano e la nomina di un suo coordinatore delegato a partecipare, con funzioni consuntive, alla attività del Commissario "ad acta" nominato per lo svolgimento di tutte le procedure necessarie.
• Con l'art. 3 comma 2, Legge citata, vengono definiti i tempi per gli adempimenti connessi alla separazione istituzionale, tempi che prevedono l'attivazione delle procedure non prima del terzo anno ed entro il quarto anno dalla entrata in vigore della Legge istitutiva della Provincia di Fermo ovvero giugno 2008;
• L'art. 5 comma 1 prevede che tutti i provvedimenti necessari per l'istituzione nella Provincia di Fermo degli Uffici periferici dello Stato siano assunti entro i limiti delle risorse disponibili dalla citata legge (art. 8 comma 3), senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica;
• La nuova realtà fermana, dovendo rispondere a imprescindibili problemi di bilancio, veniva all'epoca comunemente definita "provincia leggera" e cioè senza rilevanti oneri per la finanza pubblica e per far fronte ai costi della nuova amministrazione provinciale la legge si limitava a prevedere, molto genericamente, la ripartizione del personale e del patrimonio (della Provincia esistente) seguendo il principio della proporzione del territorio e delle popolazioni trasferite;
• Nulla prevedendo per la tutela degli interessi della nuova Provincia di Ascoli Piceno, molto opportunamente l'Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno, con Delibera Consiliare n.20 del 3/2/05 dettava gli indirizzi generali per rispondere agli adempimenti previsti dalla sopra citata legge e per la riorganizzazione funzionale dei due territori ascolano e fermano;
• Con successiva Delibera di Giunta n.245 del 21/6/06 veniva istituita apposita "Commissione di lavoro" costituita da n.5 Sindaci dell'ascolano, n.5 Sindaci del fermano, n.4 Consiglieri Provinciali dell'ascolano e n.4 del fermano, oltre il coordinatore della Assemblea dei Sindaci del fermano e l'Assessore Provinciale con delega alla riorganizzazione di detti territori.
Tutto cio' premesso,
ACCERTATO CHE
In sede di ricognizione della dotazione organica del personale e della consistenza del patrimonio, detta "Commissione di lavoro" paritetica provinciale sta affrontando delicatissime questioni che, nel modo in cui vengono suggerite soluzioni, comportano gravissime preoccupazioni per le popolazioni ascolane. In particolare alcuni sostengono che la prevalenza del patrimonio immobiliare insistente nella parte della Provincia di Ascoli Piceno, (naturale conseguenza del fatto storico che la Provincia, nella sua interezza, era ubicata nella città capoluogo di Ascoli Piceno) debba essere compensata e conguagliata con la previsione di pesantissimi oneri a carico della cittadinanza ascolana.
Al tempo stesso sono state esposte perplessità e riserve relativamente al trasferimento del personale dirigente e alla stabilizzazione del precariato, come se fosse un problema solo della Provincia di Ascoli Piceno e non di tutti e due i nuovi Enti
DENUNCIA
Alle istituzioni centrali e locali, nonché alle popolazioni residenti (i cui fermenti di radicato malcontento per tale situazione sono da tempo apparenti e fondati) preoccupazione per tale stato di cose, con l'aggravante della consapevolezza della debolezza del territorio ascolano, storicamente carente di infrastrutture viarie e risorse finanziarie per grandi opere di interesse pubblico;
MANIFESTA
• tutta la sua preoccupazione e timore che la nuova Provincia di Fermo, non voluta dagli ascolani ma chiesta ed ottenuta solo ed esclusivamente dal fermano, proposta ed ipotizzata senza significativi oneri per la finanza pubblica di fatto sia posta a completo carico della provincia residuata, con aggravio di pesantissimi mutui a titolo di conguaglio di un patrimonio immobiliare, spesso acquisito e riqualificato con proventi pervenuti da finanziamenti pubblici proprio a tutela del territorio ascolano svantaggiato.
• Tutta la sua contrarietà a qualsiasi ipotesi di divisione che non tenga conto di criteri di assegnazione e ripartizione di tutto il personale esistente (dai dirigenti ai precari!!) e non salvaguardi i principi della efficienza amministrativa, del buon governo e della tutela ed opportunità occupazionale.
CHIEDE
Con fermezza e ragionata determinazione che:
i costi della istituzione della Provincia di Fermo non ricadano nel modo più assoluto sul residuato territorio ascolano, già gravemente danneggiato dalla perdita dell'integrità territoriale e che dovrebbe, semmai, essere l'unico soggetto a dover essere indennizzato per il danno subito;
si proceda ad assegnazione dei beni immobili sulla base della appartenenza territoriale senza conguagli di alcun genere, evitando, peraltro, complesse valutazioni patrimoniali in cui dover tenere conto oltre che del valore venale in sé degli immobili anche di un opportuno coefficiente di valorizzazione del maggior gettito affluito, negli anni, nelle casse provinciali dal territorio ascolano. In subordine, ove riconosciuti e dovuti conguagli per differenza di valore fra i patrimoni immobiliari insistenti sulle due realtà, i medesimi vengano posti a carico degli organi nazionali e/o regionali e/o delle popolazioni che tale nuova Provincia hanno voluto.
INTERESSA
il Parlamento Italiano,il Governo la Regione Marche, l' Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno ed il Commissario De Feis, ciascuno per quanto di sua competenza, ad adottare atti concreti e azioni necessarie volte a dare concreta attuazione a quanto previsto nel presente ordine del giorno ;
INVOCA
a ragione e di diritto, l'applicazione del principio di sussidiarietà in favore delle popolazioni che risiedono nella residua parte della provincia di Ascoli Piceno, del tutto incolpevoli per la decisione assunta di dividere il già piccolo territorio ascolano in due nuove entità.
I
l presente Ordine del Giorno, per espressa volontà di questo Consiglio, va trasmesso:
-al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri - 00187 Roma (Palazzo Ghigi, in Piazza Colonna n.370);
-al Presidente del Senato Sen. Franco Marini- Roma in Via
-al Presidente della Camera On. Fausto Bertinotti - Roma in Via
- al Signor Ministro dell'Interno
- al Signor Ministro dell'Economia e Finanze
- al Presidente della Giunta Regionale Marche 60100 Ancona in Via G. da Fabriano n.9;
al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno 63100 Ascoli Piceno in Piazza Simonetti;
al Commissario Dott. De Feis - Fermo
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28/06/2007
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Betto Liberati