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Un incubatoio per le trote autoctone del Piceno

Arquata del Tronto | E' stato infatti pubblicato, per iniziativa del Consorzio per l'industrializzazione delle valli del Tronto, Aso e Tesino, il bando per la realizzazione dell'impianto che dovrà essere ultimato entro 15 mesi dalla consegna del cantiere.

Nascerà presto in territorio di Arquata del Tronto un "incubatoio" per le trote autoctone, o meglio di "trote fario di ceppo mediterraneo", un impianto dove i ceppi, accuratamente selezionati negli specchi d'acqua locali grazie al contributo scientifico dei tecnici di Asteria, si potranno riprodurre per poi essere immessi nei corsi d'acqua del territorio provinciale.

E' stato infatti pubblicato, per iniziativa del Consorzio per l'industrializzazione delle valli del Tronto, Aso e Tesino, ente capofila nonché proprietario dell'area individuata, il bando per la realizzazione dell'impianto che dovrà essere ultimato entro 15 mesi dalla consegna del cantiere.

L'operazione costa complessivamente 345.000 euro dei quali il 40% erogati dalla Regione Marche, il 30% ciascuno dalla Provincia e da Piceno Consind e porterà a diversi importanti risultati: sarà possibile riprodurre in zona novellame di ceppo autoctono, si potranno produrre ulteriori quantità da vendere ad altre Province, se ne avvantaggerà la zona montana grazie al probabile impiego di personale del luogo per la gestione dell'impianto, si arricchirà l'area, al centro del territorio di due Parchi nazionali, di una nuova struttura coerente con lo sviluppo a basso impatto ambientale che la caratterizza.

"Con la pubblicazione del bando arriva a conclusione un lungo e complesso procedimento fortemente voluto dalla Provincia - spiega l'assessore provinciale all'ambiente Massimo Marcaccio - l'Ente infatti fino ad oggi spendeva dai 20 ai 25mila euro annui per ripopolare di fauna ittica gli specchi d'acqua interni, una competenza assegnatale dalla legge. Ma gli esemplari che acquistiamo attualmente, provenienti da altre zone, non hanno nulla a che vedere con il prodotto di qualità che nasce nelle nostre acque.
Così ogni anno bisogna ripetere l'operazione. Con l'impianto di Arquata innescheremo un ciclo virtuoso che consentirà di ripopolare fiumi e laghi della nostra terra con specie ittiche autoctone, da ceppi di trote selezionate: un processo perfettamente coerente con il concetto di sviluppo sostenibile che rappresenta il punto di riferimento principale del nostro impegno amministrativo".

"Ringrazio la Provincia per questa opera che sorge nel nuovo agglomerato industriale di Arquata - ha affermato il sindaco Aleandro Petrucci - che sarà fonte di occupazione e rappresenta un altro passo importante per l'inizio di uno sviluppo compatibile dell'area montana".

19/06/2007





        
  



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