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Le istituzioni: "Era tutto pronto per il trasferimento"

Appignano del Tronto | L'invito a riflettere sulle conseguenze che una parola fuori posto, un titolo troppo "gridato" possono avere su un ambiente così dolorosamente colpito è venuto dal presidente Rossi che ha chiesto a tutti di non strumentalizzare la vicenda.

Un invito alla moderazione, alla riflessione, a far prevalere la ragione sull'emotività, pur comprensibile, del momento che rischia però di dare la stura agli istinti peggiori. E poi l'occasione per puntualizzare quanto le istituzioni locali erano riuscite a fare, tra mille ostacoli, in meno di due anni prima che quel terribile incidente spezzasse, oltre alle quattro giovani vite, la speranza di una coesistenza pacifica tra Rom e cittadinanza.

Questi i motivi per cui l'assessore regionale ai servizi sociali Marco Amagliani, il presidente della Provincia Massimo Rossi, il sindaco di Appignano Nazzarena Agostini, il sindaco di Offida Lucio D'Angelo in rappresentanza dell'Unione dei Comuni della Vallata del Tronto hanno convocato stamane in Provincia una conferenza stampa.

L'invito a riflettere sulle conseguenze che una parola fuori posto, un titolo troppo "gridato" possono avere su un ambiente così dolorosamente colpito è venuto dal presidente Rossi che ha chiesto a tutti di non strumentalizzare una vicenda tanto dolorosa ma che è frutto di un comportamento sciagurato di una persona in quanto tale, non di uno "zingaro".

Amagliani non ha esitato a definire l'autista del furgone un "imbecille delinquente che ha tolto dal mondo quattro giovani vite della stessa età dei miei figli, ma un imbecille come purtroppo ce ne sono tanti. Quella persona dovrà rispondere dinanzi alla legge del crimine commesso, ma allo stesso modo mi auguro che si individuino al più presto coloro che ieri sera hanno incendiato il campo: non possiamo accettare le vendette sommarie né tantomeno che ci si abbandoni a furie iconoclaste e razziste".

L'episodio di cronaca va dunque tenuto separato dalla questione dei Rom nel Piceno. "Alcune settimane fa ho visitato il campo - ha detto Amagliani - e ho visto una situazione, soprattutto quella dei bambini, oltre i limiti della civiltà. Dopo quasi due anni di lavoro, grazie all'impegno costante, appassionato, indefesso del sindaco Agostini, si era finalmente riusciti a trovare una soluzione utilizzando un terreno di proprietà del demanio regionale in località Campolungo di Ascoli. Avevamo anche reperito i finanziamenti per la sua sistemazione: le persone avrebbero abitato in moduli del tipo usato per i terremotati e avrebbero pagato un equo corrispettivo. La tragedia ha impedito che l'operazione si potesse concretizzare. Ora mi chiedo dove sono quelle persone e soprattutto quei bambini - ha detto ancora Amagliani - che, lo ricordo, sono iscritti nell'anagrafe di Appignano".

Ha preso poi la parola, visibilmente provata da questi giorni terribili, il primo cittadino di Appignano: "Parlo solo ora perchè non era giusto farlo in ore tanto drammatiche per i miei concittadini. Va ricordato che fu il comune di Ascoli nel 1996, con atto d'imperio, a sistemare il primo nucleo di Rom in quell'immobile di sua proprietà nel nostro territorio comunale: l'allora sindaco Allevi disse che sarebbe stata una soluzione temporanea. Il centrosinistra perse le elezioni e arrivò l'Amministrazione Celani con la quale ho trovato grandi difficoltà ad instaurare un dialogo. Gli incontri che si sono succeduti in questi mesi sono avvenuti solo tramite il Prefetto, ma anche in quei casi ho trovato sempre grande resistenza".


"Dinanzi all'assenza di proposte alternative - prosegue il sindaco Agostini- con la Regione e la Provincia abbiamo individuato la soluzione di Campolungo, abbiamo superato con un progetto apposito le giuste obiezioni sia relativamente alle condizioni di sicurezza del sito sia quelle del presidente dell'Ambito Territoriale di Caccia (ATC) che aveva già avuto l'area in concessione dalla Regione. A marzo era pronto il progetto esecutivo che divideva separatamente l'area per l'ATC da quella per i nomadi, addirittura con due strade di accesso autonome grazie alla disponibilità del privato proprietario. Sempre a marzo erano già stati presi i contatti con ENEL e CIIP per gli allacci di acqua e luce. Il 19 marzo - conclude la lunga disamina il sindaco Agostini - riuscii a parlare in circostanze fortunose con il sindaco Celani comunicandogli che eravamo pronti a riportare la proposta al tavolo appositamente costituitosi in Prefettura. Il sindaco mi rispose che aveva bisogno di un mese di tempo per valutare l'ipotesi. L'incidente di lunedì è arrivato prima".

26/04/2007





        
  



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