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Via Bastioni riaperta al traffico

San Benedetto del Tronto | Via Bastioni non è che una delle tante situazioni a rischio idrogeologico verificatesi negli anni al Paese Alto. Si ricordano, per citare i più clamorosi, i cedimenti in piazza Dante, piazza Bice Piacentini e via del Consolato.

di Carmine Rozzi

Da sinistra; Laureati, Vesperini, Lo Giacco

Da ieri la circolazione in via Bastioni può riprendere tranquillamente e l'intera zona è stata dichiarata fuori pericolo. Via Bastioni non è che una delle tante situazioni a rischio idrogeologico verificatesi negli anni al Paese Alto. Si ricordano, per citare i più clamorosi, i cedimenti in piazza Dante, piazza Bice Piacentini e via del Consolato. Per Giancarlo Vesperini, assessore ai LL.PP, l'intero Paese Alto sarebbe da dichiarare Zona a Traffico Limitato data la fragilità morfologica dell'area ed il suo interesse storico. Nel tardo pomeriggio del 6 giungo 2006, dopo neanche mezz'ora che gli operai avevano lasciato il cantiere, si verifica la frana che fa crollare l'intero muro e circa un metro di strada in senso longitudinale per una lunghezza di venti.

Il vecchio manufatto cementizio, che inizialmente si voleva rinforzare, in un modo che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze, si rivela totalmente inadeguato a sostenere il terreno circostante. Ora il lato est è stato completamente ricostruito e dietro ad esso, per la parte che si rivolge direttamente sulla tenuta Cappella, sono stati sistemati dei pali con dei cordoli i quali, passando sotto al manto stradale, si ricollegano al lato ovest e con un sistema tirante mantengono, frenano e sostengono l'intero tragitto viario aiutando a stabilizzare anche la facciata muraria rivolta verso la sommità del quartiere.

I lavori furono affidati con provvedimento d'urgenza alla ditta ascolana Rinaldi il 7 giugno 2006 (giorno dopo il crollo) con un primo stanziamento di 100 mila euro al quale, in corso d'opera, è stato aggiunto un altro finanziamento di 170 mila visto che la prima stima di spesa, fatta in tutta fretta, si era rivelata insufficiente. La strada secondaria del Paese Alto che si estende parallela alla SS16 era stata oggetto negli anni di un movimento franoso che è andato sempre più degradandosi .

All'inizio, siamo nel 2001, si trattava solo di un piccolo smottamento che non viene neanche preso in considerazione. Con l'ampliarsi del fenomeno l'ufficio tecnico del Comune interviene con una serie di monitoraggi tesi a convalidare o meno l'ipotesi di infiltrazioni acquifere provenienti da possibili perdite di condotti idrici. Una volta appurata l'inesistenza della causa si richiude lo scavo continuando a tenere d'occhio il fenomeno. Ad aprile del 2005 le falle iniziano ad allargarsi sempre più e, dopo aver recintato ed interdetto la strada al traffico, si stila a quel punto un progetto per interventi profondi tesi a stabilizzare l'intera zona.

A maggio dello stesso anno il consiglio direttivo del comitato di quartiere del Paese Alto, dopo aver segnalato più volte alle autorità competenti il problema della stabilità delle mura e delle grotte che si trovano nel sottosuolo, sollecita un intervento all'ora sindaco Martinelli e agli uffici di Protezione Civile presso la Prefettura, la Provincia e la Regione, tramite un esposto firmato dal presidente Patrizia Logiacco. Una successiva indagine geologica fa risalire la causa degli smottamenti alla presenza di una falda acquifera per la quale vengono installati i rispettivi pozzi di prosciugamento.

18/04/2007





        
  



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