Difendere le tradizioni ed il folklore. E' con questo scopo che è sorto il comitato per lo studio e la tutela del saltarello marchigiano, di cui fanno parte il prof. Carlo Verducci, il prof. Luigi Rossi, il musicologo Claudio Giovalè, il Centro Studi sul Folklore Piceno di Ortezzano, Carlo Cruciani e la Compagnia di saltarello marchigiano e Gastone Pietrucci del gruppo La Macina.

Un gruppo con le idee chiare: fare che il Saltarello marchigiano diventi patrimonio dell'Umanita. Una richiesta che il comitato ha inoltrato al Ministro per i beni culturali Francesco Rutelli. L'idea è nata dopo l'apertura dell'Unesco che da ente internazionale di tutela di luoghi e beni artistici ed architettonici si è allargata al patrimonio immateriale.

Ragion per cui si spera che nell'elite delle tradizioni ammesse a diventare patrimonio dell'umanità possa essere inserito anche il saltarello marchigiano, danza dalla storia antica, oltre 4 secoli, danza fonte d'ispirazione di musiche classiche di grandi autori dellle epoche scorse e naturalmente tradizione indimenticabile della civiltà contadina. Nelle Marche sono rimasti oggi 25 gruppi flokloristici, con variazioni sul tema. E chissà che la storia contadina non riesca a conquistare un'onorificenza mondiale.