Si era riunito una prima volta a Servigliano, poi a Roseto. Ed ora a Porto San Giorgio, non a caso alla vigilia di un momento importante come la Conferenza dei servizi del prossimo 6 marzo. Il Comitato interprovinciale per l'arretramento dell'A14 ha convocato autorità ed amministrazioni locali stamattina alla Sala Castellani. Non molto massiccia la partecipazione, ma significativi i temi posti sul tavolo.

Il portavoce del Comitato Aurelio Dall'Acqua ha spiegato nuovamente le caratteristiche della proposta di arretramento, e non ha risparmiato critiche, ricordando in particolare un episodio. "L'assessore regionale Pistelli ha detto qualche tempo fa che se avessimo insistito ancora con la nostra richiesta, per realizzare i lavori da noi ipotizzati sarebbe stata necessaria un'altra gara d'appalto. Allora si è capito che è la Benetton, la società privata che sta dietro Autostrade per l'Italia, che si è impuntata per non perdere l'affare. Inoltre basta col dire che se continuiamo a protestare perderemo un'occasione perché i fondi andranno altrove. Non è vero. Quei soldi sono stati stanziati per l'A14, e lì rimangono".

Presenti anche alcuni sindaci del Fermano, tra cui quello di Fermo Saturnino Di Ruscio.  “L’impatto peggiore, a livello visivo e ambientale, lo avremo dopo Porto San Giorgio, all'altezza di Marina di Altidona. Per non parlare della viabilità al casello di Porto San Giorgio, dove l’uscita si accorcerà e si verificheranno lunghe file. Il rischio che corriamo è che si vada comunque avanti nonostante il nosto no con una delibera del Consiglio dei Ministri. Ma se il centrosinistra è realmente attento alle questioni ambientali e non si tratta solo di questione di facciata, questo non dovrebbe succedere”.

Presente anche il vicesindaco di Campofilone Stelio Cannella a nome dell’Unione comuni Valdaso. “L’Unione comuni si è espressa chiaramente per l’arresto della terza corsia a Porto Sant’Elpidio. Se arrivasse fino a Pedaso si creerebbe un imbuto. La soluzione dell’arretramento da Pedaso a sud sarebbe ancora più disastrosa, con un impatto pesantissimo su una zona incontaminata come la Valdaso. Servono scelte a lungo termine. Non so come voteranno i sindaci di Pedaso e Altidona. Mi auguro che non esprimano un pensiero personale, ma quello del territorio che rappresentano”.

Interessante sul finire dell'incontro il contributo dell'avv. Alberto Palma della Carifermo. “Mi sembra un po' ingenuo ed un po' illusorio il progetto di arretramento dell'A14 al corridoio Cesena-Chieti, come propone il Comitato. L’occasione in realtà l’abbiamo persa nel 2002, quando si era ipotizzato un lieve arretramento dell’A14 a partire da Civitanova, e invece si spacciò per regalo al Fermano la terza corsia fino a Pedaso. Il presidente provinciale era Pietro Colonnella, e ricordo un consigliere regionale ascolano che sostenne molto l'ipotesi di arretramento da Pedaso. Il Fermano non aveva autonomia, né coscienza di sé. Se all'epoca avessimo avuto un nostro presidente, pronto a difendere gli interessi della provincia, le cose forse sarebbero andate diversamente. Mi spiace disilludere qualcuno, ma credo che la terza corsia arriverà fino a Pescara e passerà sopra le nostre teste. Forse è meglio provare a pensare ad una bretella da Civitanova-Fermo-Ascoli per riqualificare l’entroterra”.