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Nasce il registro dei produttori di ceramica artistica e tradizionale

Ascoli Piceno | L’iscrizione è disposta dalla Commissione provinciale per l’artigianato, previo parere dell’apposito Comitato disciplinare

La Giunta regionale ha approvato la delibera con la quale viene istituito il registro dei produttori di ceramica artistica e tradizionale di Ascoli Piceno. In base alla delibera, possono iscriversi al registro, depositato presso la Commissione provinciale per l’artigianato di Ascoli, i singoli produttori di ceramiche e i titolari o i rappresentanti delle imprese ceramiche che operano nell’ambito del territorio comunale, secondo le modalità indicate dal Consiglio nazionale ceramico.

“La delibera - commenta l’assessore regionale all’industria e all’artigianato Gianni Giaccaglia – accoglie la richiesta del Comune e si prefigge lo scopo di tutelare e valorizzare, anche attraverso l’apposizione del marchio, la denominazione di origine delle produzione artistica e tradizionale della ceramica ascolana”. In questo senso, la produzione deve avvenire nelle botteghe d’arte o negli opifici compresi nel territorio comunale; la tecnica di decorazione deve essere “a terzo fuoco” i motivi decorativi devono essere legati agli stili tradizionali locali e le argille devono essere preferibilmente ottenute nei bacini del comprensorio.

Istituito con decreto del 26 giugno 1997 del ministero dell’Industria, commercio e artigianato, il marchio “ceramica artistica tradizionale” consiste in un simbolo grafico integrato dal nome della città di origine, dal numero di iscrizione al registro della ditta produttrice e dalla sigla della tipologia merceologica:porcellana,gres,terracotta,maiolica, terraglia.

La sua apposizione senza i requisiti previsti dalla legge è punita con l’ammenda fino ad un massimo di circa 25 mila euro.
Il riconoscimento ufficiale di Ascoli come zona di affermata produzione di ceramica artistica tradizionale è avvenuto il 21 novembre 2001, con deliberazione del Consiglio nazionale ceramico; il Comune ha poi provveduto,in base alla legge n. 188 del 9 luglio 1990, alla stesura del disciplinare di produzione che definisce i caratteri salienti della ceramica ascolana e il relativo marchio di produzione. Ma l’origine della produzione della ceramica ascolana risale, secondo alcuni documenti, al XV secolo, quando in città erano attive diverse botteghe artigiane specializzate nella produzione di raffinati oggetti.

Una tradizione proseguita alla fine del Settecento da Valeriano Malaspina che avviò una manifattura, poi rilevata dal ceramista Giorgio Paci, che la gestì con i figli e i nipoti, tra cui Giovanni, fino al 1856, ripresa, negli anni Trenta, da Giuseppe Matricardi, Spada e, negli anni Sessanta,dall’azienda Fama. Attualmente sono 18 le botteghe artigianali che, con il sostegno dell’amministrazione comunale, cercano di ravvivare gli antichi fasti.

02/03/2007





        
  



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