L'avvenuto appalto del Centro Alzheimer ad un ATI è illegittimo
San Benedetto del Tronto | Lo sanciscono precise e categoriche disposizioni di legge in proposito. La costituzione di un ATI è riconosciuta e sollecitata dall'Unione Europea ma è ESCLUSA a livello nazionale e regionale per assegnazioni di servizi "Socio-Sanitari".
di Carmine Rozzi
L’appalto per il Centro Diurno Disabili (Alzheimer) vinto da un’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) composta dalle cooperative San Giuseppe e Oleandro (le uniche presentatesi) non è giuridicamente valida e quindi va annullata. La legge in materia non ammette dubbi. Lo sancisce la normativa italiana che fa riferimento al decreto Legislativo del 12 aprile 2006 n. 163 la quale, rispettando le aggiornate direttive europee in materia di appalti pubblici dà la possibilità di costituire un ATI ma solo limitatatamente agli art.65, 68, 225 non disponendone l’applicabilità in :”… materia di appalti di servizi sanitari e sociali relativi all’art. 34 il quale invece vorrebbe essere interpretato, in questo caso illegittimamente, per l’ammissione alla gara per il Centro Diurno….”
In altri termini, la normativa nazionale tutt’ora vigente e quella regionale, nella materia di servizi sociali e sanitari, non contemplano la possibilità di assegnare appalti pubblici di servizi a soggetti che non siano cooperative sociali o loro consorzi. Quello dell'ATI (secondo l'art. 34 del D.Lgs. 163/2006 corretto di recente in "raggruppamento temporaneo di concorrenti") è un soggetto di chiara impronta comunitaria teso verso la libera e più ampia concorrenza delle imprese private nella materia della assegnazione dei pubblici appalti.
Mira ad impedire la formazione di oligopoli e posizioni dominanti dei grandi gruppi imprenditoriali, dando la possibilità a imprese più piccole con limitati fondi economici di poter aderire, associandosi temporaneamente appunto, ad appalti (di lavori pubblici, prevalentemente) travalicanti la propria singola capacità economica e tecnica. Ma questo, a livello nazionale, NON vale quando si tratta dell’assegnazione di servizi sociali e sanitari.
Se non fosse abbastanza chiaro ecco lo stralcio della Delibera Regionale nella seduta del 5 agosto 2003 nr. 1133 a firma dell’allora Presidente di Giunta Vittorio D’Ambrosio, del Segretario Bruno Bandoni e del Direttore del Dipartimento Servizi alle Persone ed alla Comunità Dott. Giuseppe Zuccatelli che al paragrafo C enuncia “ Per poter essere ammesse alle convenzioni e alle gare di appalto indette dalla pubblica amministrazione, le Cooperative sociali e loro Consorzi (gli opposti di un ATI: n.d.c. ) devono dimostrare di aver recepito e depositato il regolamento per la disciplina del rapporto di lavoro ai sensi dell'articolo 6 della legge 03/04/01 n 142 e di rispettare il CCNL delle Cooperative sociali per i propri soci-dipendenti o dipendenti producendo copia dei versamenti effettuati all'INPS…..”
In tutto il testo non c’è nessun riferimento ad altri soggetti (vedi ATI) che non siano “Cooperative o Consorzi” in concorrenza SINGOLA. Mentre appare altresì peculiare la data della delibera comunale nr. 102 firmata dall’allora dirigente del Settore Attività Sociale ed Educative il 31 gennaio 2007 poche ore prima che scadesse il suo mandato lasciato poi, dal 1 febbraio 1007, al nuovo Dirigente Giovanni Alleva dove, anche se con dovizia di postille usuali come “provvisorio” ed “ufficioso” si aggiudica, di fatto, l’appalto all’Ati di “San Giuseppe e l’Olenadro” dei servizi per il Centro Diurno.
Viene solo da chiedersi se il nuovo Dirigente avrebbe fatto lo stesso. Che l’entrata in funzione del Centro Diurno per Disabili abbia già atteso fin troppo è comprovato dai corsi e ricorsi al Tar dei precendenti bandi e dei suoi altrettanti annullamenti. Che l'esperienza e la professionalità delle due cooperative che hanno composto l'ATI siano di tutto rispetto, è assodato. Che neanche l’opposizione, a parte AN, voglia insistere più di tanto per non passare per quelli che ne intralciano l’attuazione è politicamente comprensibile.
Che per questa volta almeno si avrà la certezza che nessuno potrà ritardare i tempi facendo ricorso perché a presentarsi sono state le solo due Cooperative è assodato. Ma ciò non toglie che, al di là di tutto questo, l’appalto è CONTRO legge. Il consigliere Luca Vignoli aspetta la risposta alla sua domanda protocollata presentata ad un collegio di Revisori dei Conti in fibrillazione (e le ripetute visite indaffarate di uno dei membri negli ultimi giorni in Comune ne è la riprova).
Difatti, cosa diranno? Se dichiarano l’aggiudicazione per buona (tanto nessuno potrà fare ricorso) si espongono a forti e forse fondate illazioni. Se la rigettano si arriverà probabilmente all’annullamento dell’appalto e si dovrà ricominciare da capo (per la terza volta!) con il pericolo di sollevare giuste e sacrosante rimostranze di tutte quelle famiglie che aspettano da anni un tale servizio. Su tutto incombe un’interrogazione in materia alla Giunta Regionale da parte del consigliere Guido Castelli.
Alla prossima puntata.
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06/02/2007
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