La sospensione dell’ultimo Consiglio Comunale per constatata mancanza del numero legale (assenti Palestini, Lazzari, Marinucci, Sestri) ha fatto ricompattare la minoranza, dopo gli ultimi raffreddamenti con l’Udc. Sono stati proprio quest’ultimi a far sì che il Consiglio Comunale potesse andare avanti ed approvare gli argomenti all’ordine del giorno di interesse cittadino salvo poi ritirarsi e chiedere la verifica del numero legale al momento della discussione sulle mozioni legate alla famiglia (Udc) e coppie di fatto (Urbinati, Primavera, Menzietti).

Ma la constatazione che gli assenti fossero tutti consiglieri di maggioranza fa dichiarare a Pasqualino Piunti di An che :”Ancora una volta è stato grazie al senso di responsabilità della minoranza se è stato possibile votare punti all’ordine del giorno di grande importanza cittadina come la messa in sicurezza del Paese Alto. Terminato il nostro compito abbiamo deciso di rispedire al mittente quella stampella d’appoggio che il sindaco aveva così arrogantemente rifiutato in precedenti occasioni”.

Per l’esponente di An quest’ultimo episodio fa seguito a quello del 20 dicembre quando mancò il numero legale in una seduta che prevedeva la discussione del Programma di Mandato. “Non si convoca un Consiglio Comunale sapendo a priori di non poterlo portare a termine” gli fa eco Bruno Gabrielli di Forza Italia che in aula, insieme ai colleghi Poli e Assenti, non era nemmeno entrato. “La nostra è un’opposizione dura e consequenziale contro una maggioranza portata avanti a colpi di regime. Per questo non mi meraviglia il referto tutto pravdiano del dirigente dell’URP”.

Marco Lorenzetti, capogruppo Udc, si meraviglia del fatto che Nazzareno Menzietti, neo segretario comunale della Margherita, abbia politicamente avvallato la mozione Primavera-Urbinati sconfessando clamorosamente le indicazioni del partito a livello nazionale. Quindi stigmatizza il comportamento del consigliere Leo Sestri della Rosa nel Pugno che ha abbandonato l’aula consigliare contribuendo a far decadere il numero legale.

Da parte sua Paolo Forlì, capogruppo del Nuovo- Psi, mentre da un lato si dice come partito e persona solidamente radicato su posizioni di centro destra non ha nessuna difficoltà ad ammettere la sua delusione per la decisione del consigliere Urbinati di rinviare la mozione sui DI.CO che lui, in contrasto con gli alleati di minoranza, avrebbe votato. Anche da parte sua strali contro il comunicato stampa dell’Urp sulla riunione consiliare che, secondo l’esponente di minoranza, non sa relazionarsi con obbiettività nell’informare non tanto gli addetti ai lavori ma lo stesso cittadino.