La città aperta
San Benedetto del Tronto | Una città che non trova la necessità di darsi un piano regolatore, e di approvare le norme di salvaguardia del territorio, ma procedendo a "fazzoletti", per aspetti settoriali, per emergenze, rinuncia a una visione ampia.
Movimento cittadino per il Partito Democratico
In ogni caso la città è una comunità di persone che esplicano, determinano le loro forme di vita abitativa (“un aggregato di costruzioni più o meno pianificato e determinato da particolari condizioni storiche e ambientali”), dunque la città perde il proprio senso se questa relazione è stravolta e la città-comunità diventa progressivamente una città-magma in espansione di edifici che crescono dappertutto senza controllo, fino al punto che non è più la comunità di persone che determinano le proprie forme di vita urbana, ma questo REPLICANTE MOSTRO EDILIZIO "in etinere" che finisce per determinare e incattivire le modalità di vita e le relazioni fra i cittadini.
Una città che non trova la necessità di darsi un piano regolatore, e di approvare le norme di salvaguardia del territorio, ma procedendo a "fazzoletti", per aspetti settoriali, per emergenze, rinuncia a una visione ampia, a una ricucitura sociale, a un dibattito allargato sul futuro della città.
Una città dove non riusciamo a definire aree irrinunciabili, a definire statuti dei luoghi e dei paesaggi. Dove non riusciamo a parlare di territorio come patrimonio della collettività, che città è?
Inquinamento, desertificazione, variazione climatiche: c'è un pianeta che grida vendetta, e non poniamo un freno alle cento gru che pascolano imperterrite perennemente come arpie sul paesaggio di San Benedetto, sempre intenti a desertificare ogni fazzoletto verde. Navighiamo nelle polveri sottili ad alta densità, facciamo provvedimenti tappabuchi, invece di porsi il problema di come far a meno delle automobili per raggiungere le mete più comuni.
Stiamo affogando nella politica urbanistica 'gastronomica' (parafrasando Bertolt Brecht), a quando un’urbanistica 'etica'!
Alcuni grandi interventi urbanistici sono stati fatti con criteri discutibilissimi,
• le Piazze rifatte togliendo alberi, verde e fontane, fino ad assomigliare ai quadri di De Chirico, natura morta, d'estate sono invivibili.
• I costosi rifacimenti del lungomare in modello cartolina turistica, sono senza nessuna relazione storica e contestuale con il territorio.
• Si sventra lo storico quartiere marinaio per far posto a negozi super lusso eupean style abbattendo in questo modo il poco di patrimonio culturale marinaro rimasto, le sue ultime vestigia. Nella costosa ristrutturazione del centro storico non si è pensato a sotterrare le acque pluviali o sotterrare i bruttissimi cavi ENEL e SIP, attaccati alle case o penzolanti che attraversano le vie.
• Si Prosegue la cementificazione del paesaggio collinare, regalandoci uno skyline di SBT inquietante.
Tutte storture che vanno a snaturare storia, tipicità, cultura edilizia, patrimonio paesaggistico di San Benedetto.
Dal punto di vista sociale, storicamente ci sono due città asimmetriche, quella “turistica” oltre la ferrovia e quella quotidiana dei “peones” invisibili dei quartieri. La città turistica (il 10% dell'economia reale di SBT) assorbe il 90% delle risorse pubbliche (rifacimenti del lungomare, ricostruzione spiagge e loro pulizia, le perenne ricostruzione degli inutili frangiflutti, il finanziamento de, il “Consorzio Riviera delle Palme”, iniziative turistiche simil-culturali, pubblicità e fiere,
Palacongressi, Scuola alberghiera ecc.ecc. Tutto a spese della collettività). Ai “peones”, i maggiori contribuenti, restano le bricciole, per questi, non si trovano i soldi per i bisogni fondamentali; fogne decenti, parchi attrezzati, centri sociali, piste ciclabili, manutenzione ordinarie delle strade, iniziative per le bambine e per i bambini, i giovani, assistenza anziani, prevenzione salute ecc. ecc. L'attuale amministrazione, con il bilancio partecipato, ha mitigato un poco questa situazione, bisogna fare di più, molto di più.
Proposte per S.B .T. come CITTA' APERTA, la città delle "Cento" città
•Obiettivi da raggiungere: rendere la città gradevole e vivibile e sostenibile dal punto di vista ambientale e mettere in atto forme che rafforzino le relazioni, la coesione, la partecipazione, l'identità sociale e culturale di S.B.T. Una città che ridisegna i propri confini, si riconnette al territorio circostante dall'entroterra al mare, che si ripensa come ecosistema, rilegge la propria storia, valorizza le culture insediate sul proprio territorio; una città dove la sostenibilità urbanistica, sociale ed energetica non sia un eccentrico eufemismo, e si riveda in sobrietà con progetti di risparmio energetico concreti; una città dove si recupera l’attenzione per gli spazi e la dimensione della socialità urbana che trasmette alle persone il senso d’appartenenza collettiva, applicando tra l'altro i criteri della “Città dei Bambini”.
A) Urbanisticamente, riscrivere una città policentrica, ridare nuovo senso alla città, ridisegnare il PRG, rinnovare il modo di essere dei quartieri. Per raggiungere i bisogni di base non deve servire più l'automobile! Gli anziani per comprare il pane, le mamme per portare le bambine e i bambini a scuola o a giocare (come nel modello descritto nella Città dei bambini), o l'impiegata per andare al lavoro o per il tempo libero non devono sentirsi obbligati ad usare la macchina. Una città che deve divenire “la città delle cento città”, ovvero una città fondata su una rete di quartieri da valorizzare (e da accorpare) nelle specifiche identità culturali, storiche e ambientali. Bisogna invertire la rotta rispetto agli insediamenti di centri specializzati (centri commerciali, produttivi, scolastici, direzionali ecc.) per raggiungere i quali occorre necessariamente l'automobile.
• Individuare i centri di quartiere dove far ruotare i servizi sociali, attività artigianali, esercizi commerciali e religiosi, fra loro collegati con ampi marciapiedi, piste ciclabili.
• I quartieri a loro volta vanno collegati col centro storico, il mare e con le zone/strutture con le funzioni centralizzate e specializzate (Ospedale, Tribunale, Comune, Provincia, Carabinieri, Prefettura, Questura, Stazioni, Ipermercati, Multisale cinematografiche, Teatri, Centro Convegni, Stadio, Lungomare ecc) da percorsi pedonali, piste ciclabili e percorsi di autobus navetta.
B) Culturalmente, ricucire un tessuto culturale e sociale di SBT, ritrovare la sua identità.
1. Chiusura dell'esoso carrozzone “Riviera delle Palme”; trasformazione del gruppo di lavoro dei "15 Saggi", in modo che coinvolga agli abitanti dei diversi quartieri della città, per chiedergli lo sforzo di guardare, di pensare allo spazio in cui vivono, di sentirsi un po’ come se dovessero loro, in prima persona, amministrare il loro quartiere. Rovesciando in questo modo i criteri di selezione degli attuali professionisti edili: meno tecnici e più cittadinanza.
1. Il gruppo di lavoro dovrà rendere pubblici nelle diversi comitati di quartiere le risultanze, di comune accordo discutere in sede di Commissioni e di Giunta comunale dei potenziali e più significativi interventi da realizzare. Tra cui la realizzazione “a staffetta” ogni anno delle grandi feste di quartiere, a turno, un quartiere alla volta legata alla realizzazione di nuove opere (parco, pista ciclabile, sottopasso pedonale-ciclabile ecc.).
2. La festa a “staffetta” deve dirottare tutta la città sul quartiere interessato con spettacoli, manifestazioni culturali, coinvolgendo scuole e cittadini, concerti, filo-diffusione musicale, cene o colazioni conviviali, festival del brodetto sambenedettese, performance, installazioni, mostre mobili, cinema all’aperto, ludoteca, ludobus e animazioni di piazza, incontri-dibattito (con cuochi-artisti-intellettuali-giornalisti-politici-amministratori-imprenditori e classe dirigente), laboratori, una ricorrenza di festa grande e un laboratorio insieme.
C) Sostenibilità ambientale, costituzione di una commissione per il risparmio energetico.
Con il compito di propagandare e programmare e proporre una progressiva riduzione degli sprechi energetici negli enti pubblici e tra i consumi dei provati. E favorire stili di vita virtuosi dal punto di vista climatico-ecologico (si rimanda ad altro documento d’approfondimento).
Motivi per un'inversione di rotta in politica amministrativa del territorio ci sono, occorre una visione, un progetto di Città: Questa è una proposta! Una proposta di città Aperta, una città ecosostenibile; ci sembra un buon impegno per una Sinistra Democratica (Unione e Società Civile), una sinistra aperta, inclusiva, plurale, vicino alle esigenze dei cittadini, largamente rappresentativa, non oligarchica.
Una città che restituisce dignità alla partecipazione democratica, al confronto trasparente, filosofico e pratico, fra cittadini, amministratori pubblici, classe dirigente, intellettuali, in merito alla direzione della vita pubblica;
Con questo spirito, si propone al Sindaco e alla Giunta, ai partiti di maggioranza.
Si auspica e si chiede l'impegno di tutti a dedicare le loro energie a questo progetto, contribuendo ad allargare ed aprire idee e relazioni per provocare il rinnovamento della politica cittadina ed assicurare la salvaguardia delle ragioni comuni.
In ogni caso la città è una comunità di persone che esplicano, determinano le loro forme di vita abitativa (“un aggregato di costruzioni più o meno pianificato e determinato da particolari condizioni storiche e ambientali”), dunque la città perde il proprio senso se questa relazione è stravolta e la città-comunità diventa progressivamente una città-magma in espansione di edifici che crescono dappertutto senza controllo, fino al punto che non è più la comunità di persone che determinano le proprie forme di vita urbana, ma questo REPLICANTE MOSTRO EDILIZIO "in etinere" che finisce per determinare e incattivire le modalità di vita e le relazioni fra i cittadini.
Una città che non trova la necessità di darsi un piano regolatore, e di approvare le norme di salvaguardia del territorio, ma procedendo a "fazzoletti", per aspetti settoriali, per emergenze, rinuncia a una visione ampia, a una ricucitura sociale, a un dibattito allargato sul futuro della città.
Una città dove non riusciamo a definire aree irrinunciabili, a definire statuti dei luoghi e dei paesaggi. Dove non riusciamo a parlare di territorio come patrimonio della collettività, che città è?
Inquinamento, desertificazione, variazione climatiche: c'è un pianeta che grida vendetta, e non poniamo un freno alle cento gru che pascolano imperterrite perennemente come arpie sul paesaggio di San Benedetto, sempre intenti a desertificare ogni fazzoletto verde. Navighiamo nelle polveri sottili ad alta densità, facciamo provvedimenti tappabuchi, invece di porsi il problema di come far a meno delle automobili per raggiungere le mete più comuni.
Stiamo affogando nella politica urbanistica 'gastronomica' (parafrasando Bertolt Brecht), a quando un’urbanistica 'etica'!
Alcuni grandi interventi urbanistici sono stati fatti con criteri discutibilissimi,
• le Piazze rifatte togliendo alberi, verde e fontane, fino ad assomigliare ai quadri di De Chirico, natura morta, d'estate sono invivibili.
• I costosi rifacimenti del lungomare in modello cartolina turistica, sono senza nessuna relazione storica e contestuale con il territorio.
• Si sventra lo storico quartiere marinaio per far posto a negozi super lusso eupean style abbattendo in questo modo il poco di patrimonio culturale marinaro rimasto, le sue ultime vestigia. Nella costosa ristrutturazione del centro storico non si è pensato a sotterrare le acque pluviali o sotterrare i bruttissimi cavi ENEL e SIP, attaccati alle case o penzolanti che attraversano le vie.
• Si Prosegue la cementificazione del paesaggio collinare, regalandoci uno skyline di SBT inquietante.
Tutte storture che vanno a snaturare storia, tipicità, cultura edilizia, patrimonio paesaggistico di San Benedetto.
Dal punto di vista sociale, storicamente ci sono due città asimmetriche, quella “turistica” oltre la ferrovia e quella quotidiana dei “peones” invisibili dei quartieri. La città turistica (il 10% dell'economia reale di SBT) assorbe il 90% delle risorse pubbliche (rifacimenti del lungomare, ricostruzione spiagge e loro pulizia, le perenne ricostruzione degli inutili frangiflutti, il finanziamento de, il “Consorzio Riviera delle Palme”, iniziative turistiche simil-culturali, pubblicità e fiere,
Palacongressi, Scuola alberghiera ecc.ecc. Tutto a spese della collettività). Ai “peones”, i maggiori contribuenti, restano le bricciole, per questi, non si trovano i soldi per i bisogni fondamentali; fogne decenti, parchi attrezzati, centri sociali, piste ciclabili, manutenzione ordinarie delle strade, iniziative per le bambine e per i bambini, i giovani, assistenza anziani, prevenzione salute ecc. ecc. L'attuale amministrazione, con il bilancio partecipato, ha mitigato un poco questa situazione, bisogna fare di più, molto di più.
Proposte per S.B .T. come CITTA' APERTA, la città delle "Cento" città
•Obiettivi da raggiungere: rendere la città gradevole e vivibile e sostenibile dal punto di vista ambientale e mettere in atto forme che rafforzino le relazioni, la coesione, la partecipazione, l'identità sociale e culturale di S.B.T. Una città che ridisegna i propri confini, si riconnette al territorio circostante dall'entroterra al mare, che si ripensa come ecosistema, rilegge la propria storia, valorizza le culture insediate sul proprio territorio; una città dove la sostenibilità urbanistica, sociale ed energetica non sia un eccentrico eufemismo, e si riveda in sobrietà con progetti di risparmio energetico concreti; una città dove si recupera l’attenzione per gli spazi e la dimensione della socialità urbana che trasmette alle persone il senso d’appartenenza collettiva, applicando tra l'altro i criteri della “Città dei Bambini”.
A) Urbanisticamente, riscrivere una città policentrica, ridare nuovo senso alla città, ridisegnare il PRG, rinnovare il modo di essere dei quartieri. Per raggiungere i bisogni di base non deve servire più l'automobile! Gli anziani per comprare il pane, le mamme per portare le bambine e i bambini a scuola o a giocare (come nel modello descritto nella Città dei bambini), o l'impiegata per andare al lavoro o per il tempo libero non devono sentirsi obbligati ad usare la macchina. Una città che deve divenire “la città delle cento città”, ovvero una città fondata su una rete di quartieri da valorizzare (e da accorpare) nelle specifiche identità culturali, storiche e ambientali. Bisogna invertire la rotta rispetto agli insediamenti di centri specializzati (centri commerciali, produttivi, scolastici, direzionali ecc.) per raggiungere i quali occorre necessariamente l'automobile.
• Individuare i centri di quartiere dove far ruotare i servizi sociali, attività artigianali, esercizi commerciali e religiosi, fra loro collegati con ampi marciapiedi, piste ciclabili.
• I quartieri a loro volta vanno collegati col centro storico, il mare e con le zone/strutture con le funzioni centralizzate e specializzate (Ospedale, Tribunale, Comune, Provincia, Carabinieri, Prefettura, Questura, Stazioni, Ipermercati, Multisale cinematografiche, Teatri, Centro Convegni, Stadio, Lungomare ecc) da percorsi pedonali, piste ciclabili e percorsi di autobus navetta.
B) Culturalmente, ricucire un tessuto culturale e sociale di SBT, ritrovare la sua identità.
1. Chiusura dell'esoso carrozzone “Riviera delle Palme”; trasformazione del gruppo di lavoro dei "15 Saggi", in modo che coinvolga agli abitanti dei diversi quartieri della città, per chiedergli lo sforzo di guardare, di pensare allo spazio in cui vivono, di sentirsi un po’ come se dovessero loro, in prima persona, amministrare il loro quartiere. Rovesciando in questo modo i criteri di selezione degli attuali professionisti edili: meno tecnici e più cittadinanza.
1. Il gruppo di lavoro dovrà rendere pubblici nelle diversi comitati di quartiere le risultanze, di comune accordo discutere in sede di Commissioni e di Giunta comunale dei potenziali e più significativi interventi da realizzare. Tra cui la realizzazione “a staffetta” ogni anno delle grandi feste di quartiere, a turno, un quartiere alla volta legata alla realizzazione di nuove opere (parco, pista ciclabile, sottopasso pedonale-ciclabile ecc.).
2. La festa a “staffetta” deve dirottare tutta la città sul quartiere interessato con spettacoli, manifestazioni culturali, coinvolgendo scuole e cittadini, concerti, filo-diffusione musicale, cene o colazioni conviviali, festival del brodetto sambenedettese, performance, installazioni, mostre mobili, cinema all’aperto, ludoteca, ludobus e animazioni di piazza, incontri-dibattito (con cuochi-artisti-intellettuali-giornalisti-politici-amministratori-imprenditori e classe dirigente), laboratori, una ricorrenza di festa grande e un laboratorio insieme.
C) Sostenibilità ambientale, costituzione di una commissione per il risparmio energetico.
Con il compito di propagandare e programmare e proporre una progressiva riduzione degli sprechi energetici negli enti pubblici e tra i consumi dei provati. E favorire stili di vita virtuosi dal punto di vista climatico-ecologico (si rimanda ad altro documento d’approfondimento).
Motivi per un'inversione di rotta in politica amministrativa del territorio ci sono, occorre una visione, un progetto di Città: Questa è una proposta! Una proposta di città Aperta, una città ecosostenibile; ci sembra un buon impegno per una Sinistra Democratica (Unione e Società Civile), una sinistra aperta, inclusiva, plurale, vicino alle esigenze dei cittadini, largamente rappresentativa, non oligarchica.
Una città che restituisce dignità alla partecipazione democratica, al confronto trasparente, filosofico e pratico, fra cittadini, amministratori pubblici, classe dirigente, intellettuali, in merito alla direzione della vita pubblica;
Con questo spirito, si propone al Sindaco e alla Giunta, ai partiti di maggioranza.
Si auspica e si chiede l'impegno di tutti a dedicare le loro energie a questo progetto, contribuendo ad allargare ed aprire idee e relazioni per provocare il rinnovamento della politica cittadina ed assicurare la salvaguardia delle ragioni comuni.
|
27/02/2007
Altri articoli di...
Politica
04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
22/10/2022
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
21/10/2022
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
19/10/2022
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
San Benedetto
04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
ilq
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

David Krakauer
"The Big Picture"
Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale
Betto Liberati