Piano sanitario regionale 2007-2009
| FOSSOMBRONE - La Giunta approva fare salute: governo, sostenibilità, innovazione e sviluppo del ssr, con al centro il cittadino dal ministero 160 milioni di euro per investimenti a giugno, convegno nazionale con testimonial deccezione.
Un nuovo modo di “fare salute”, a vantaggio dei cittadini, un forte impegno contro sprechi e disfunzioni, un consolidamento del ruolo di indirizzo e coordinamento della Regione. Azioni accompagnate dal recupero di risorse nazionali che porterà nelle Marche 160 milioni di euro per investimenti.
Sono questi gli elementi essenziali del Piano sanitario 2007-2009 che la Giunta ha approvato a Fossombrone, nel corso della seduta settimanale, convocata prima dell’incontro con l’amministrazione comunale cittadina. “Una decisione anche simbolica, quella di approvare il Piano sanitario in una zona interna, a dimostrazione della scelta dell’esecutivo di prevedere un sistema diffuso che valorizzi il territorio”, ha detto il presidente Gian Mario Spacca. Il documento approvato viene ora trasmesso in Consiglio, dopo la fase di confronto e concertazione con le principali associazioni di categoria e sindacali, i rappresentanti istituzionali e gli operatori sanitari.
L’approvazione è prevista entro il prossimo mese di giugno. Contestualmente sarà avviata un’ulteriore fase di coinvolgimento dei territori e enti locali. “Il nuovo Piano – sottolinea Spacca - delinea un percorso strategico di evoluzione della sanità marchigiana fondato, non su concetti e assunti teorici, ma su un modo nuovo di fare salute a vantaggio dei cittadini, partendo da un forte impegno contro sprechi e disfunzioni”. L’evoluzione del sistema sanitario, afferma l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, “parte dalla riaffermazione del ruolo di indirizzo e coordinamento della Regione, per perseguire il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano, attraverso il miglioramento di tutti i processi istituzionali coinvolti nella programmazione e nella gestione della sanità”.
Le idee guida del nuovo Piano sanitario
IL CITTADINO AL CENTRO DEL SISTEMA
Il nuovo Piano rovescia la tradizionale impostazione che collocava l’ospedale al centro del sistema della salute e pone al centro il cittadino, quale soggetto titolare di un personale “Progetto salute”.
SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA MA NESSUN TAGLIO AI SERVIZI
Grazie a una riorganizzazione profonda, a un’aumentata capacità di accesso ai fondi nazionali, all’introduzione di dinamiche di controllo della spesa e degli investimenti, il sistema sociosanitario delle Marche trova il suo punto di equilibrio finanziario senza operare alcun taglio ai servizi e al personale. Riallineamento della spesa farmaceutica ai livelli nazionali, ottimizzazione delle risorse, acquisti centralizzati, insieme a nuovi flussi derivanti dalle trattative in sede nazionale, rappresentano le principali linee di intervento per coprire l’aumento del fabbisogno derivante dall’innalzamento della qualità dell’offerta sociosanitaria.
Budget. Nell’ambito delle previsioni di spesa regionale, il budget della sanità delinea un aumento complessivo del 11,9% nel triennio 2007-2009, calcolato sul valore di spesa del 2006. La crescita della spesa è descritta in diminuzione nel corso dei tre anni, sino a stabilizzarsi nell’ordine della quota di inflazione, in ragione della manovra di recupero del passivo 2006, che prevede un rientro distribuito nei prossimi tre anni. La crescita dei costi del Servizio sanitario regionale è fissata dal budget intorno al 2,3% per ognuno dei tre anni dal 2007 al 2009. Sono previsti interventi strutturali a breve, medio e lungo termine, in grado di liberare le risorse necessarie per una redistribuzione equa ed equilibrata dei servizi sul territorio. Gli interventi a breve sono orientati al raggiungimento di economie in relazione all’efficienza del sistema di acquisizione dei beni e dei servizi, per dispiegare i propri effetti già nell’anno finanziario 2007, liberando così una prima quota di risorse per gli interventi di medio periodo.
Investimenti. Nel corso del mese di febbraio, anche grazie al lavoro del dirigente del servizio Salute, dott. Carmine Ruta, con un intenso confronto con il governo centrale e il Ministero della Salute, sono state poste le condizioni, non solo per il recupero dell’intero finanziamento revocato – quantificabile in circa 110 milioni di euro – ma anche per l’accesso all’utilizzo della quota spettante di rifinanziamento del Programma previsto nella Legge Finanziaria 2007 – stimabile per le Marche in circa 50 milioni di euro.
La Regione è perciò chiamata, da subito e in tempi rapidi, a produrre un notevole impegno, per elaborare un progetto di utilizzo dei finanziamenti disponibili (di circa 160 milioni di euro), che troverà il suo sviluppo in un Accordo di programma da attuarsi con il Ministero, contestualmente e in coerenza con il Piano sanitario regionale adottato. Le risorse disponibili potrebbero ulteriormente aumentare, ricorrendo alle nuove opportunità offerte dalla finanzia di progetto.
INTEGRAZIONE SOCIALE E SANITARIO
Al buon esito del progetto salute concorrono i servizi sociali e sanitari in una condivisione di obiettivi e responsabilità.
RISPOSTE APPROPRIATE AI BISOGNI, QUALITÀ DEI SERVIZI E RIDUZIONE DEI TEMPI DI ATTESA
Il Piano sanitario disegna una continuità sinergica tra le diverse attività sociosanitarie (dall’altissima specializzazione, fino all'intervento assistenziale), innalza la soglia degli standard qualitativi minimi dei servizi e garantisce la costruzione di percorsi in cui è garantita appropriatezza ed efficacia delle prestazioni. Allo stesso modo garantisce - entro il 2008 – un abbattimento dei tempi di attesa per prestazioni cliniche e diagnostiche.
UNA SANITÀ AMICA E VICINA (AREA VASTA)
Tra i livelli di programmazione previsti dalla normativa, è accentuato il ruolo di programmazione dell’area vasta (sia di primo livello, che ospedaliera e di integrazione sociosanitaria). La valorizzazione dell’autonomia zonale è pensata in una logica complessiva, accompagnata dall’ottimizzazione della capacità di indirizzo, controllo e coordinamento. L’area vasta è l’anello di collegamento tra la programmazione regionale e l’implementazione gestionale propria del livello zonale.
FACILITÀ DI ORIENTAMENTO
Il Piano pone particolare attenzione all’orientamento dei cittadini all’interno del nuovo sistema sociosanitario, sulla base di percorsi informati e condivisi, tali da evidenziare i diversi centri di responsabilità implicati nella risposta al bisogno. Il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta svolgono un ruolo di orientamento del percorso assistenziale del cittadino, stabilendo le diverse fasi che si possono svolgere in ambito territoriale, domiciliare e ospedaliero, a seconda della complessità e intensità del problema. Coloro che hanno più bisogno non devono risultare esclusi od ostacolati da barriere informative, culturali o fisiche nell’accesso ai servizi universalistici e agli interventi loro dedicati.
FORTE IMPULSO ALLA RICERCA E ALLA PREVENZIONE
Il Piano assicura un forte sostegno alla ricerca scientifica, in virtù della presenza qualificata di strutture di ricerca a livello universitario e clinico (strutture ospedaliere). In particolare, individua nelle biotecnologie e nella medicina molecolare un ambito di forte impulso nel quadro di un potenziamento dell’offerta del sistema sanitario regionale. Così come pone particolare attenzione a tutte le forme di prevenzione e di analisi dei fattori di rischio e di criticità.
A Giugno, a Piano approvato, questi temi saranno al centro di un Convegno nazionale, al quale parteciperanno studiosi e medici di fama internazionale, che rappresenteranno dei veri e propri testimonial della sanità marchigiana.
Sono questi gli elementi essenziali del Piano sanitario 2007-2009 che la Giunta ha approvato a Fossombrone, nel corso della seduta settimanale, convocata prima dell’incontro con l’amministrazione comunale cittadina. “Una decisione anche simbolica, quella di approvare il Piano sanitario in una zona interna, a dimostrazione della scelta dell’esecutivo di prevedere un sistema diffuso che valorizzi il territorio”, ha detto il presidente Gian Mario Spacca. Il documento approvato viene ora trasmesso in Consiglio, dopo la fase di confronto e concertazione con le principali associazioni di categoria e sindacali, i rappresentanti istituzionali e gli operatori sanitari.
L’approvazione è prevista entro il prossimo mese di giugno. Contestualmente sarà avviata un’ulteriore fase di coinvolgimento dei territori e enti locali. “Il nuovo Piano – sottolinea Spacca - delinea un percorso strategico di evoluzione della sanità marchigiana fondato, non su concetti e assunti teorici, ma su un modo nuovo di fare salute a vantaggio dei cittadini, partendo da un forte impegno contro sprechi e disfunzioni”. L’evoluzione del sistema sanitario, afferma l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, “parte dalla riaffermazione del ruolo di indirizzo e coordinamento della Regione, per perseguire il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano, attraverso il miglioramento di tutti i processi istituzionali coinvolti nella programmazione e nella gestione della sanità”.
Le idee guida del nuovo Piano sanitario
IL CITTADINO AL CENTRO DEL SISTEMA
Il nuovo Piano rovescia la tradizionale impostazione che collocava l’ospedale al centro del sistema della salute e pone al centro il cittadino, quale soggetto titolare di un personale “Progetto salute”.
SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA MA NESSUN TAGLIO AI SERVIZI
Grazie a una riorganizzazione profonda, a un’aumentata capacità di accesso ai fondi nazionali, all’introduzione di dinamiche di controllo della spesa e degli investimenti, il sistema sociosanitario delle Marche trova il suo punto di equilibrio finanziario senza operare alcun taglio ai servizi e al personale. Riallineamento della spesa farmaceutica ai livelli nazionali, ottimizzazione delle risorse, acquisti centralizzati, insieme a nuovi flussi derivanti dalle trattative in sede nazionale, rappresentano le principali linee di intervento per coprire l’aumento del fabbisogno derivante dall’innalzamento della qualità dell’offerta sociosanitaria.
Budget. Nell’ambito delle previsioni di spesa regionale, il budget della sanità delinea un aumento complessivo del 11,9% nel triennio 2007-2009, calcolato sul valore di spesa del 2006. La crescita della spesa è descritta in diminuzione nel corso dei tre anni, sino a stabilizzarsi nell’ordine della quota di inflazione, in ragione della manovra di recupero del passivo 2006, che prevede un rientro distribuito nei prossimi tre anni. La crescita dei costi del Servizio sanitario regionale è fissata dal budget intorno al 2,3% per ognuno dei tre anni dal 2007 al 2009. Sono previsti interventi strutturali a breve, medio e lungo termine, in grado di liberare le risorse necessarie per una redistribuzione equa ed equilibrata dei servizi sul territorio. Gli interventi a breve sono orientati al raggiungimento di economie in relazione all’efficienza del sistema di acquisizione dei beni e dei servizi, per dispiegare i propri effetti già nell’anno finanziario 2007, liberando così una prima quota di risorse per gli interventi di medio periodo.
Investimenti. Nel corso del mese di febbraio, anche grazie al lavoro del dirigente del servizio Salute, dott. Carmine Ruta, con un intenso confronto con il governo centrale e il Ministero della Salute, sono state poste le condizioni, non solo per il recupero dell’intero finanziamento revocato – quantificabile in circa 110 milioni di euro – ma anche per l’accesso all’utilizzo della quota spettante di rifinanziamento del Programma previsto nella Legge Finanziaria 2007 – stimabile per le Marche in circa 50 milioni di euro.
La Regione è perciò chiamata, da subito e in tempi rapidi, a produrre un notevole impegno, per elaborare un progetto di utilizzo dei finanziamenti disponibili (di circa 160 milioni di euro), che troverà il suo sviluppo in un Accordo di programma da attuarsi con il Ministero, contestualmente e in coerenza con il Piano sanitario regionale adottato. Le risorse disponibili potrebbero ulteriormente aumentare, ricorrendo alle nuove opportunità offerte dalla finanzia di progetto.
INTEGRAZIONE SOCIALE E SANITARIO
Al buon esito del progetto salute concorrono i servizi sociali e sanitari in una condivisione di obiettivi e responsabilità.
RISPOSTE APPROPRIATE AI BISOGNI, QUALITÀ DEI SERVIZI E RIDUZIONE DEI TEMPI DI ATTESA
Il Piano sanitario disegna una continuità sinergica tra le diverse attività sociosanitarie (dall’altissima specializzazione, fino all'intervento assistenziale), innalza la soglia degli standard qualitativi minimi dei servizi e garantisce la costruzione di percorsi in cui è garantita appropriatezza ed efficacia delle prestazioni. Allo stesso modo garantisce - entro il 2008 – un abbattimento dei tempi di attesa per prestazioni cliniche e diagnostiche.
UNA SANITÀ AMICA E VICINA (AREA VASTA)
Tra i livelli di programmazione previsti dalla normativa, è accentuato il ruolo di programmazione dell’area vasta (sia di primo livello, che ospedaliera e di integrazione sociosanitaria). La valorizzazione dell’autonomia zonale è pensata in una logica complessiva, accompagnata dall’ottimizzazione della capacità di indirizzo, controllo e coordinamento. L’area vasta è l’anello di collegamento tra la programmazione regionale e l’implementazione gestionale propria del livello zonale.
FACILITÀ DI ORIENTAMENTO
Il Piano pone particolare attenzione all’orientamento dei cittadini all’interno del nuovo sistema sociosanitario, sulla base di percorsi informati e condivisi, tali da evidenziare i diversi centri di responsabilità implicati nella risposta al bisogno. Il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta svolgono un ruolo di orientamento del percorso assistenziale del cittadino, stabilendo le diverse fasi che si possono svolgere in ambito territoriale, domiciliare e ospedaliero, a seconda della complessità e intensità del problema. Coloro che hanno più bisogno non devono risultare esclusi od ostacolati da barriere informative, culturali o fisiche nell’accesso ai servizi universalistici e agli interventi loro dedicati.
FORTE IMPULSO ALLA RICERCA E ALLA PREVENZIONE
Il Piano assicura un forte sostegno alla ricerca scientifica, in virtù della presenza qualificata di strutture di ricerca a livello universitario e clinico (strutture ospedaliere). In particolare, individua nelle biotecnologie e nella medicina molecolare un ambito di forte impulso nel quadro di un potenziamento dell’offerta del sistema sanitario regionale. Così come pone particolare attenzione a tutte le forme di prevenzione e di analisi dei fattori di rischio e di criticità.
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26/02/2007
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