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L'Itb chiede varianti all'attuale Piano di Spiaggia

San Benedetto del Tronto | Recuperando in parte il "Piano Follis". Richiesta di più spazi usando quelli già a disposizione. Il sogno nel cassetto: un Lungomare aperto tutto l'anno.

di Carmine Rozzi

Non ci sarà un nuovo Piano di Spiaggia, basta quello esistente. Dopo il mezzo insuccesso dell’incontro tra Itb e Comune ora si pensa di integrare quello esistente con delle varianti per adeguarlo ai tempi e incoraggiando gli imprenditori balneari ad investire più risorse nell’attività. E’ questo in sintesi il pensiero del Presidente Giuseppe Ricci che ribadisce di non aver mai preteso, come associazione di categoria, che si attuasse un nuovo Piano.

Basterebbe prendere spunto dal “Piano Follis” dall’architetto che lo redasse a metà degli anni ’80 e mai portato a compimento Più spazio a disposizione per soddisfare un afflusso di turisti sempre maggiore. Questo non significa dover ricorrere al cemento ma solo di usufruire al meglio degli spazi già esistenti all’interno degli stabilimenti come le terrazze che potrebbero essere ricoperte con strutture “semovibili” tipo verande e gazebo.

Questo ed altro darebbe la possibilità ai chalet di destagionalizzare tenendo aperto anche durante il periodo di bassa stagione. Il sogno nel cassetto rimane quello di un Lungomare aperto tutto l’anno con servizi adeguati e diversificati un po’ come accade per i ristoranti di pesce a Grottammare per la maggior parte distribuiti lungo l’arenile.

”Poi occorre una chiara indicazione di cosa è concesso avere sull’arenile e di ciò che è vietato – precisa Ricci – visto che al momento regna una grande confusione. Regole certe significa una maggiore disciplina e una regolamentazione uguale per tutti che alla fine va a vantaggio di ognuno”. Intanto si annunciano grandi novità sul fronte dell’approvvigionamento energetico. Una spesa che ogni anno pesa non poco sul budget degli esercizi balneari.

E’ allo studio tra l’Itb e l’Enel la possibilità di dotare gli chalet di impianti fotovaltici al fine di renderli autosufficienti. “Si può fare visto che l’impatto ambientale sarebbe minimo e il posto per montarli c’è dato che ogni cahlet ha una sua terrazza di uno o altro tipo” fa rimarcare Ricci. Poi la richiesta al Comune di essere considerati alla stregua del commercio urbano perché quello del turismo è da sempre una delle colonne portanti del commercio sanbenedettese.

17/02/2007





        
  



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