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Lorenzetti:"Vorremmo accendere i riflettori sulle difficoltà delle famiglie"

San Benedetto del Tronto | "Stentano ad arrivare alla fine del mese". In consiglio comunale cercheremo di accendere un filo di luce sulle famiglie.

di Marco Lorenzetti


Con umiltà, come è nostro stile consapevoli di esser minoranza in un paese dove è maggioranza lo sfrenato consumismo, l'abbattimento di ogni valore civile ci accingiamo nel cercare di accendere l'attenzione sulle famiglie.

Non sarà facile nell'indifferenza e nella consuetudine del vivere della politica parlare e presentare con dignità una battaglia sui valori fondamentali e portanti della nostra società.Nel consiglio comunale del 26 febbraio discuteremo della mozione presentata dall'UDC ( Nico-Lorenzetti) e dalla lista PROGETTO COMUNE (Edio Costantini) dove cercheremo di ribadire concetti semplici ma determinanti per la crescita e lo sviluppo della nostra società: "La famiglia è il più grande valore sociale di crescita della nostra comunità".

Noi ribadiamo che il valore fondamentale imprenscindibile di un atto di amore, di una storia d'amore tra un uomo e una donna è un dono essenziale alla vita e alla crescita di un paese.

Chiediamo con estrema semplicità di porre la famiglia, come punto di riferimento fondamentale nella riforma dello stato sociale;

di promuovere un’azione che elimini le attuali penalizzazioni, di tipo fiscale, dei tempi di organizzazione sociale, nei confronti delle famiglie;

di riservare una particolare, primaria attenzione, alle problematiche familiari, dalla cura dei figli ai problemi abitativi, dalla presenza di disabili e anziani alla partecipazione alla gestione delle istituzioni scolastiche, dal diritto al lavoro al sostegno della maternità e della paternità responsabili; di incentivare, anche con forme di agevolazione economica, la formazione di nuovi nuclei familiari; di incentivare e favorire la possibilità di lavoro part-time, la previsione di percorsi di entrata-uscita dal mercato del lavoro, con forme di flessibilità lavorativa legate ai carichi familiari, di servizi e orari che tengano conto dei tempi della famiglia e delle sue esigenze quotidiane, al fine di conciliare responsabilità familiari e partecipazione al mercato del lavoro, di prevedere il pieno riconoscimento del lavoro familiare, garantendo alle persone impegnate in esso condizioni previdenziali eque, e di tutelare le famiglie dei lavoratori stranieri, senza discriminazioni nella fruizione di diritti e servizi;

Chiediamo che nella riforma del sistema fiscale italiano si valutino in modo equo i carichi familiari, eliminando le penalizzazioni delle famiglie monoreddito e le sperequazioni con le convivenze nell’attribuzione degli assegni familiari, prevedendo la detrazione del minimo vitale dal reddito imponibile; si dia piena attuazione al principio della sussidarietà, riconoscendo la soggettività sociale dell’istituto familiare;

Riteniamo che in un momento come questo, in una società moderna dove la donna è costretta a rinunciare ad essere mamma perché ha necessità di un lavoro, quando una donna è costretta ad abortire perché il costo di un figlio non le permetterebbe di vivere, quando una donna non vuole avere figli perché magari un figlio è una responsabilità troppo più grande di lei, occorre che la politica si interroghi e si fermi ad ascoltare un bene comune superiore, atto a perseguire gli interessi generali della nostra società.

Oggi il problema principale non sono le coppie di fatto (è una loro scelta non una difficoltà), il problema principale era e rimane la difficoltà in Italia di costituire famiglie che siano esse unite da un matrimonio civile o religioso, il problema del paese rimane la carenza della costituzione di nuove famiglie e l'incremento delle nuove nascite vicino allo zero.

Abbiamo portato avanti nella storia del paese grandi battaglie morali, una di esse è stata la bocciatura del referendum sulle staminali embrionali e la difesa delle legge 40 sulla fecondazione assistita, dove siamo riusciti insieme ad ai movimenti della vita, ai movimenti cattolici a difendere chi non ha voce per essere difeso e magari dovrà ancora nascere. Continuiamo a credere con dignità che la vita va difesa dal primo momento del concepimento alla sua morte naturale.

Cerchiamo di essere morali e non moralisti, restiamo moderati ma abbiamo l'acciaio dentro, non ci intimidisce una società che cambia.

Continuiamo a credere a dei valori che riteniamo giusti, saremo in minoranza, forse perderemo ancora, poco importa continueremo a crederci.

18/02/2007





        
  



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