Aree demaniali, recupero del “Rita Evelyn” e distribuzione dei fondi strutturali. Sono questi i motivi che hanno spinto il sindaco Giovanni Gaspari a recarsi ad Ancona nella mattinata di giovedì. Il primo incontro è stato con il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Umberto Uzzo che fa seguito a quello avuto in autunno a Roma con il direttore generale Spitz per poter acquisire tutte quelle aree che non fu possibile ottenere con le facilitazioni elargite al tempo del terremoto.

Tra esse gli spazi occupati attualmente dal pattinaggio, dal circolo tennis, le varie pinetine e le zone a viabilità. :” Tra queste – aggiunge Gaspari- intendiamo dare priorità assoluta all’area del vecchio stadio Ballarin onde fare chiarezza su quell’importante zona cittadina vista anche nel contesto del nuovo Prg”. Già dalla prossima settimana è prevista una riunione di Giunta con i tecnici del Comune per avviare la stesura della necessaria documentazione.

Con il presidente della Giunta Regionale Spacca ed il capo di gabinetto Oreficini responsabile della Protezione Civile regionale il sindaco Gaspari ha cercato di vagliare se vi sono i presupposti necessari per coinvolgere il capo di Gabinetto di Grazia e Giustiza nel contribuire al pagamento della fattura per 770 mila euro emessa dalla “Rana Dyving” di Santini ed inoltrata al Comune di San Benedetto per tutte le operazioni connesse con il recupero dei corpi rimasti impigliati nel relitto della “Rita Evelyn”.

Per Gaspari è sottinteso che a dividersi la spesa, oltre alla regione, provincia , e i due comuni coinvolti nella tragedia (Martinsicuro) una parte del debito spetti anche allo stesso Ministero di Grazia e Giustizia visto che l’ordinanza di recupero fu emessa a suo tempo dal sostituto procuratore di Fermo ed, in quanto tale, assunse le connotazioni di operazione giudiziaria.

Accertamento “propedeutico” può invece definirsi l’ultimo approccio del primo cittadino che riguarda la suddivisione dei circa 60 milioni rappresentati dai Fondi Strutturali che saranno affidati alla Regione in base alla legge 46 del 1992. Il timore di Gaspari è che questi soldi (circa 12 milioni per provincia) non prendano canali diversi ed assicurarsi che via sia una equa distribuzione. La destinazione principale dovrebbe essere per il realizzo della bretella.