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"Opporsi all’imbottigliamento in Arquata è un atto irresponsabile nei confronti degli abitanti"

Arquata del Tronto | Petrelli: “È inaccettabile che Amministratori pubblici solo per ragioni strumentali ed apparentemente ideologiche non rispettino nemmeno le delibere istituzionali”.

“L'irrevocabile rifiuto all'ipotesi di imbottigliamento dell'acqua del Pescara da parte del consigliere del Piceno Consind, Gianluca Re, insieme al sindaco di Appignano, Nazzarena Agostini ed al consigliere di Spinetoli, Carboni, è un atto irresponsabile nei confronti degli abitanti del Comune di Arquata del Tronto e di tutta la montagna circostante per i quali gli impianti di imbottigliamento dell'acqua minerale nella zona industriale arquatana rappresentano una concreta opportunità lavorativa”.

Lo ha sostenuto il Segretario comunale della Nuova Dc di Ascoli, Francesco Petrelli. “È inaccettabile – ha proseguito l’esponente della Dc per le autonomie -che Amministratori pubblici solo per ragioni strumentali ed apparentemente ideologiche non rispettino nemmeno le delibere istituzionali”.

“Invece di minacciare una "battaglia dell'acqua" contro "la temuta realizzazione della filiera di Arquata del Tronto" minacciando anche "un fronte di combattimento" questi bellicosi Amministratori – ha proseguito Petrelli -, sempre pronti però a sventolare la bandiera della pace, stipendiati con denaro pubblico è bene che la battaglia la facciano alla disoccupazione ed alla crisi demografica dei centri montani. Come è stato nel caso del nostro Segretario provinciale, Raffaele Tassotti, che nel suo ruolo di Capogruppo della Dc in consiglio provinciale ha sempre fortemente sostenuto l'impianto di Arquata e lo ha fatto esaurientemente dimostrando nel Consiglio provinciale aperto ad Acquasanta, la bontà ed i vantaggi dell'iniziativa non solo per Arquata, ma per tutto il Piceno. L'acqua è un bene di tutti, come un diritto di tutti è il lavoro, sui cui tra l'altro è fondata anche la nostra Repubblica. In Italia nel campo delle acque minerali le gestioni privatistiche di sorgenti sono la regola e di privati nel business dell'imbottigliamento dell'acqua ce ne sono già a bizzeffe ed a quanto pare sembra difficile trovarne per la futura struttura di Arquata”.

“Che la natura costituisce, per definizione, un sistema a che non ammette il concetto di spreco – ha concluso il Segretario della Dc  Gianfranco Rotondi -, s'impara sui banchi di scuola, qui però si tratta di occupazione e di fatto quell'acqua, ad oggi e fino a prova contraria, finisce nel Tronto e poi nell'Adriatico, invece potrebbe creare qualche buon posto di lavoro. Sulla convinzione poi che nelle grandi città del Settentrione l'acqua è del tutto imbevibile perché la imbottigliano, meglio non commentare”.

10/01/2007





        
  



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