Progetto della provincia per assistenza a domicilio malati oncologici
| MACERATA -Liniziativa, che rientra nellambito del rafforzamento dei servizi socio-assistenziali sul territorio, è stata presentata in occasione della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro.
Un progetto di assistenza domiciliare “innovativa” per malati oncologici. E’ quello ideato dalla Provincia di Macerata con l’obiettivo di offrire un’assistenza specialistica oncologica che superi quella attualmente più diffusa rivolta solo a malati terminali.
L’iniziativa, che rientra nell’ambito del rafforzamento dei servizi socio-assistenziali sul territorio, cui la Provincia sta lavorando con diversi progetti, è stata presentata in occasione della “Giornata nazionale per la ricerca sul cancro”.
Il programma di assistenza domiciliare sarà finanziato – ha detto il presidente della Giunta provinciale, Giulio Silenzi – con gli utili che annualmente l’Amministrazione ricava dalla partecipazione azionaria alla società Acom SpA”, un’azienda al 51% di capitale pubblico che produce nella propria sede di Montecosaro radiofarmaci impiegati nella lotta contro i tumori.
“Dare vita ai giorni e non giorni alla vita” è la filosofia del progetto. Esso è rivolto a pazienti da trattare con terapie antineoplastiche e a malati per i quali siano indicati esclusivamente trattamenti sintomatici e palliativi. Predisposto dalla Provincia, che prevede di estenderlo soprattutto in quei piccoli centri lontani dalle città sedi di ospedali con reparti di oncologia, il progetto è stato accolto con interesse da responsabili delle unità oncologiche delle Asur maceratesi: Luciano Latini (Macerata), Fabio Sturba (Civitanova Marche) e Benedetta Ferretti (Camerino) che hanno offerto la collaborazione scientifica delle rispettive strutture. Il servizio verrà attuato con medici oncologi, terapisti del dolore, infermieri, psicologi e assistenti sociali, nonché con personale volontario.
Lo scopo, infatti, non è solo quello del “controllo del dolore e degli altri sintomi della malattia (come, ad esempio, dispnea, anoressia, astenia, depressione)”, ma venire incontro anche agli aspetti psicologici dei pazienti e dei loro familiari. Del resto “i farmaci antitumorali per i tumori oggi più diffusi nella popolazione (neoplasie del colon, della mammella, del polmone e della prostata) – ha ricordato l’oncologo Luciano Latini – sono oggi somministrabili in buona parte per via orale o mediante brevi infusioni endovenosa e quindi possono essere ben utilizzati a domicilio”.
Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa hanno partecipato – oltre al presidente Silenzi e ai dottori Latini, Sturba e Ferretti – anche il direttore del servizio cure palliative dell’Asur 10 di Camerino-San Severino, Sergio Giorgetti, e il responsabile sanitario della Fondazione Ant di Civitanova, Marco Beccaccini. “Dobbiamo cambiare la nostra cultura – è stato detto durante l’incontro – e la tecnologia deve essere affiancata dell’umanità fin dal primo momento della malattia oncologica. Si è sempre pensato a creare grossi centri e a megastrutture, ma queste sono inefficaci senza una vasta rete sempre più fitta che operi sul territorio per essere il più vicino possibile ai pazienti e alle loro famiglie”.
L’iniziativa, che rientra nell’ambito del rafforzamento dei servizi socio-assistenziali sul territorio, cui la Provincia sta lavorando con diversi progetti, è stata presentata in occasione della “Giornata nazionale per la ricerca sul cancro”.
Il programma di assistenza domiciliare sarà finanziato – ha detto il presidente della Giunta provinciale, Giulio Silenzi – con gli utili che annualmente l’Amministrazione ricava dalla partecipazione azionaria alla società Acom SpA”, un’azienda al 51% di capitale pubblico che produce nella propria sede di Montecosaro radiofarmaci impiegati nella lotta contro i tumori.
“Dare vita ai giorni e non giorni alla vita” è la filosofia del progetto. Esso è rivolto a pazienti da trattare con terapie antineoplastiche e a malati per i quali siano indicati esclusivamente trattamenti sintomatici e palliativi. Predisposto dalla Provincia, che prevede di estenderlo soprattutto in quei piccoli centri lontani dalle città sedi di ospedali con reparti di oncologia, il progetto è stato accolto con interesse da responsabili delle unità oncologiche delle Asur maceratesi: Luciano Latini (Macerata), Fabio Sturba (Civitanova Marche) e Benedetta Ferretti (Camerino) che hanno offerto la collaborazione scientifica delle rispettive strutture. Il servizio verrà attuato con medici oncologi, terapisti del dolore, infermieri, psicologi e assistenti sociali, nonché con personale volontario.
Lo scopo, infatti, non è solo quello del “controllo del dolore e degli altri sintomi della malattia (come, ad esempio, dispnea, anoressia, astenia, depressione)”, ma venire incontro anche agli aspetti psicologici dei pazienti e dei loro familiari. Del resto “i farmaci antitumorali per i tumori oggi più diffusi nella popolazione (neoplasie del colon, della mammella, del polmone e della prostata) – ha ricordato l’oncologo Luciano Latini – sono oggi somministrabili in buona parte per via orale o mediante brevi infusioni endovenosa e quindi possono essere ben utilizzati a domicilio”.
Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa hanno partecipato – oltre al presidente Silenzi e ai dottori Latini, Sturba e Ferretti – anche il direttore del servizio cure palliative dell’Asur 10 di Camerino-San Severino, Sergio Giorgetti, e il responsabile sanitario della Fondazione Ant di Civitanova, Marco Beccaccini. “Dobbiamo cambiare la nostra cultura – è stato detto durante l’incontro – e la tecnologia deve essere affiancata dell’umanità fin dal primo momento della malattia oncologica. Si è sempre pensato a creare grossi centri e a megastrutture, ma queste sono inefficaci senza una vasta rete sempre più fitta che operi sul territorio per essere il più vicino possibile ai pazienti e alle loro famiglie”.
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27/11/2006
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