"La patacca del film di Enrico Deaglio, un clamoroso autogol della sinistra massimalista estremista"
| TERAMO - "La sinistra ne uscirà con le ossa rotte"
di Coordinamento FI Teramo
La patacca del film di Enrico Deaglio non sta in piedi, anche se la televisione pubblica in mano alla sinistra le ha dedicato un’intera trasmissione. Un milione e 246 mila schede bianche in meno alle ultime elezioni non significano automaticamente brogli, come invece sostiene il film:“Uccidete la democrazia!” che esce con “Diario” e secondo il quale la spiegazione va ricercata nella manipolazione dei dati da parte del Viminale attraverso un sistema informatico che avrebbe attribuito quelle schede a Forza Italia. Un film-bufala in piena regola.
In realtà, ci sono molte spiegazioni plausibili al fatto che dalle elezioni politiche del 2001 a quelle di aprile 2006 si sia passati da 1.692.048 schede bianche a 445.497 schede bianche. E infatti nessun esperto di flussi elettorali se l’è sentita di appoggiare anche solo da lontano la teoria del “grande imbroglio”.
D’altra parte, è risaputo che le schede sono toccate solo all’interno dei seggi dove, alla fine del conteggio, viene stilato un verbale. Se brogli ci sono è qui che vengono fatti.
Si illude chi pensa che Forza Italia sia destinata a sparire. Questo capitale umano, politico, culturale ed elettorale non sparirà mai ed è bene che tutti ne prendano atto. Abbiamo molti difetti ma senza Forza Italia non vi sarebbe una reale prospettiva di cambiamento in senso “democratico” per questo Paese dalla “democrazia incompiuta”.
Noi di Forza Italia siamo al lavoro per salvaguardare e valorizzare la leadership di Silvio Berlusconi e nello stesso tempo allargare e democratizzare la vita interna del movimento, come garanzia di tenuta sul territorio, di reclutamento e selezione del personale candidabile a livello locale, e, in ultimo, come unico strumento per dirimere le controversie. D’altra parte i “giochi” della sinistra nel selezionare personale fidato per i seggi, sono ben noti.
I risultati delle Politiche 2006 poi sono accertati e proclamati dagli Uffici Elettorali costituiti presso le Corti d’Appello e dalla Corte di Cassazione che lavora sui verbali. La sera dello scrutinio il ministero dell’Interno diffonde risultati soltanto “ufficiosi”, facendo la somma dei dati che arrivano dalle prefetture, via telefono, fax o computer.
E dunque il Viminale non ha nulla a che fare con i verbali, che riportano i dati ufficiali delle votazioni, e se anche avesse compiuto una contraffazione sarebbe stato immediatamente “smentito” dalla Cassazione.
Il motivo principale della diminuzione delle schede bianche è la semplificazione del voto: si è passati, infatti, da un sistema elettorale misto, maggioritario con una quota di seggi assegnata con il metodo proporzionale, che prevedeva tre schede e l’indicazione delle preferenze.
Il 9 e 10 aprile 2006, invece, bastava fare una croce su un simbolo di partito. Inoltre è stata una consultazione elettorale caratterizzata da forte “bipolarizzazione”. Non a caso le due formazioni più grandi, Forza Italia e Ulivo, hanno ricevuto più della metà dei voti espressi, arrivando al 55 per cento. C’è stata una forte mobilitazione politica e chi è andato alle urne c’è andato per esprimere una preferenza, e non per lasciare scheda bianca come segnale di protesta.
Nel clima di scontro che ha caratterizzato la campagna elettorale, e in particolare dopo la durissima polemica sulle tasse, i cittadini si sono sentiti chiamati direttamente in causa. La loro era quasi una scelta “obbligata” fra Prodi e Berlusconi.
In quest’ottica, la scheda bianca non aveva senso. Diverso invece il caso delle Politiche del 2001, quando il voto fu accompagnato da molta incertezza, soprattutto a sinistra, dove una fascia dell’elettorato era insoddisfatta sia per la scelta del candidato premier, ricaduta su Rutelli, sia per come era stata gestita la legislatura appena conclusa. Tutti elementi che influirono, e parecchio, sul maggior numero di schede bianche registrate allora.
Quella del complotto informatico, dunque, è una teoria che non sta proprio in piedi: una calunnia in piena regola contro Forza Italia, il partito di maggioranza relativa. L’accusa di Deaglio è una bufala mal congegnata che sarà smontata: il broglio da lui descritto è come truccare le partite di calcio alterando i risultati sul giornale. Probabilmente il portavoce di Prodi sta solo goffamente tentando di deviare l’attenzione dai disastri del peggiore governo della repubblica e dalle gaffe del premier.
Quanto a noi di Forza Italia, è dal 10 aprile che chiediamo il controllo accurato di tutte le schede, ricevendo dalla sinistra solo sbeffeggiamenti. Ora, dopo il battage pubblicitario, fornito dalla Rai al libro-dvd di Deaglio, abbiamo chiesto che venga affrontato al più presto il problema, controllando direttamente le schede, e non solo i verbali, come le procedure hanno finora imposto.
O, forse, i signori della sinistra hanno paura di ricontare tutte le schede, comprese le nulle, nel timore di un nostro film-inchiesta sul caso?
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27/11/2006
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