Semaforo rosso per il grano messicano
Ascoli Piceno | La Cia informa sulla destinazione stabilita dall'Assam
di Luigina Pezzoli

Cioccolanti Tonino CIA
La Cia, Confederazione Italiana degli Agricoltori della provincia di Ascoli plaude il lavoro svolto dal Servizio Fiotosanitario Regionale Assam nel controllo e la prevenzione di agenti patogeni attraverso gli esami diagnostici effettuati sulle merci importate nel nostro territorio. Ricordiamo infatti che di recente erano state intercettate dall’Assam oltre 20 mila tonnellate di frumento duro di origine messicana perchè contaminate da un fungo da quarantena, il cosiddetto Tilletia indica Mitra, un patogeno che attacca il frumento provocando una grave malattia denominata “Karnal bunt”.
Il grano messicano rifiutato questa estate e bloccato nei silos del porto di Ancona viene attualmente reimbarcato su una gigantesca nave con una destinazione extra UE. «Già da tempo siamo impegnati a tutelare qualitativamente le nostre produzioni – ha spiegato Tonino Cioccolanti, Presidente della Cia di Ascoli – ponendo particolare attenzione agli alimenti importati». Una riprova di tale propensione è giustificata anche dal carico di grano contaminato che ha subito un arresto al suo ingresso nel porto di Ancona proprio perché una volta commercializzato nelle Marche avrebbe potuto nuocere in maniera irreversibile ai terreni del Piceno mettendo in ginocchio l’intera produzione di grano. Il parassita in questione, infatti, pur non essendo tossico e dannoso per la salute umana è particolarmente nocivo per i terreni perché difficilmente debellabile dal loro circolo vitale.
I danni consistono in gravi perdite produttive e peggioramento della qualità delle farine ottenute che non possono essere successivamente impiegate nell'industria alimentare perchè non commestibili. Questi danni, che si riscontrano nelle aree in cui la malattia è presente (Afganistan, Iraq, Iran India, Messico, Nepal, Pakistan, Sudafrica, USA) possono risultare particolarmente gravi se il patogeno si diffondesse nelle aree indenni dalla malattia come l'Italia e l'Europa. Per questo motivo il patogeno è regolamentato dalla normativa sulla profilassi internazionale italiana (D.lgs. 214/2005) ed europea che prevede il divieto di introduzione delle partite infette.
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25/11/2006
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