di Michele Rastelli, vicesindaco di Fermo

Il virulento attacco portato al Sindaco di Fermo dalla Ortenzi, Clementi e Alessandrini non avrebbe alcun senso (essendo la realtà lì, sotto gli occhi di tutti) se non nel caso che DS e Margherita locali siano da annoverare tra coloro che senza esitazioni risponderebbero sì alla foscoliana domanda: “ Vuoi tu ch’io per salvarmi da chi m’opprime mi commetta a chi mi ha tradito?”

Ciò che sconcerta è un certo modo di ragionare: rimproverare non il governo Prodi per l’attentato alla già istituita provincia di Fermo, ma chi tale attentato andava denunciando. Condannare chi denuncia un reato e non chi lo commette; pretendere che si stia zitti e ringraziare pure chi ti ha lasciato solo quello che era già tuo.

Stesso discorso per la Sanità: “La Regione ha sbloccato le assunzioni… arriveranno tre nuovi primari”. Mancava solo questa. Non rimproverare la Regione per il colpevole ritardo con cui ha dato il via ad un atto dovuto, ma ringraziarla per la graziosa concessione! “il Sindaco di Fermo con le sue esternazioni danneggia il territorio”.

Questione di punti di vista, ovviamente, ma a me pare sia invece proprio chi sacrifica sull’altare dell’appartenenza politica l’appartenenza al territorio a non rendere ad esso un buon servizio. E’ forse rendere un buon servizio accettare proni e in religioso silenzio decisioni prese altrove come quella di togliere dalla priorità la Mare- Monti? O come quella di stabilire che i finanziamenti per la Mezzina siano destinati al tratto Castel di Lama-Offida e non invece all’intervalliva Tenna – Ete – Aso ? O come quella di dire si alla terza corsia autostradale dopo che voi vi eravate impegnati elettoralmente per l’arretramento ?