Il benessere delluomo con la pet-therapy
| ANCONA - Convegno Attività e terapie assistite con animali
Accarezzare un gatto o un cane significa tranquillizzarsi, può vincere lo stress, fa abbassare la pressione sanguigna e in qualche maniera riesce a dare anche benessere e felicità all’individuo. Rivalutare il ruolo degli animali domestici nella cura e nella prevenzione delle malattie umane e che si basano sull'affetto, sul rapporto interpersonale uomo-animale soprattutto a livello emozionale, è fondamentale.
L'emozione è infatti un importante elemento che interviene nei rapporti uomo-animale, influenzando sulla salute e non ha niente a che fare con pratiche terapeutiche farmacologiche. L’interazione tra animale e individuo, oggetto di numerose ricerche scientifiche, viene chiamata Pet-Therapy, che in italiano significa “uso terapeutico degli animali da compagnia”. Questo in sintesi è stato l’oggetto di discussione del convegno “Attività e terapie assistite con animali”, svoltosi ad Ancona alla presenza degli assessori regionali alle Politiche sociali, Marco Amagliani e alla Formazione e lavoro, Ugo Ascoli.
“La giunta regionale – ha sottolineato Amagliani nell’aprire i lavori dell’incontro - ha recepito l’accordo recante le disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy, perché convinta dell’autorevole e concreto aiuto che gli animali possono dare alle persone. Su questo principio, la Regione ha realizzato delle politiche di integrazione con gli altri assessorati regionali”.
“E’ una disciplina molto impegnativa – ha detto Ascoli - che mette in risalto un rapporto cooperativo tra l’animale e la persona. Questa relazione determina la necessità di realizzare un progetto professionale per formare operatori specializzati nella pet-therapy. Infatti, la Regione ha messo in piedi un gruppo di lavoro per creare nuove figure professioni in grado di ridurre il disagio sociale”.
Ma riguardo alla terapia che si avvale del supporto degli animali domestici si è espresso anche Giorgio Celli, docente di Entomologia presso l’Università di Bologna e conduttore della fortunata trasmissione televisiva di Rai 3 “Nel regno degli animali”. Per l’accademico la “pet-therapy non è una medicina alternativa, ma è una branca nuova della medicina ufficiale riconosciuta dalle ricerche realizzate in questo settore e pubblicate da riviste mediche come l’autorevole Lancet. Le prospettive sono immense e questa terapia sta riscuotendo molto interesse perché si è capito che la medicina ufficiale prende in esame l’aspetto farmacologico e tralascia l’aspetto comportamentale del paziente”.
Tra le criticità è emerso che la pet-therapy, nonostante sia in grado di interagire con il corpo umano nel produrre effetti psicosomatici, non viene realizzata negli ospedali perché tra la classe medica c’è scetticismo all’introduzione di animali nelle strutture sanitarie.
L'emozione è infatti un importante elemento che interviene nei rapporti uomo-animale, influenzando sulla salute e non ha niente a che fare con pratiche terapeutiche farmacologiche. L’interazione tra animale e individuo, oggetto di numerose ricerche scientifiche, viene chiamata Pet-Therapy, che in italiano significa “uso terapeutico degli animali da compagnia”. Questo in sintesi è stato l’oggetto di discussione del convegno “Attività e terapie assistite con animali”, svoltosi ad Ancona alla presenza degli assessori regionali alle Politiche sociali, Marco Amagliani e alla Formazione e lavoro, Ugo Ascoli.
“La giunta regionale – ha sottolineato Amagliani nell’aprire i lavori dell’incontro - ha recepito l’accordo recante le disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy, perché convinta dell’autorevole e concreto aiuto che gli animali possono dare alle persone. Su questo principio, la Regione ha realizzato delle politiche di integrazione con gli altri assessorati regionali”.
“E’ una disciplina molto impegnativa – ha detto Ascoli - che mette in risalto un rapporto cooperativo tra l’animale e la persona. Questa relazione determina la necessità di realizzare un progetto professionale per formare operatori specializzati nella pet-therapy. Infatti, la Regione ha messo in piedi un gruppo di lavoro per creare nuove figure professioni in grado di ridurre il disagio sociale”.
Ma riguardo alla terapia che si avvale del supporto degli animali domestici si è espresso anche Giorgio Celli, docente di Entomologia presso l’Università di Bologna e conduttore della fortunata trasmissione televisiva di Rai 3 “Nel regno degli animali”. Per l’accademico la “pet-therapy non è una medicina alternativa, ma è una branca nuova della medicina ufficiale riconosciuta dalle ricerche realizzate in questo settore e pubblicate da riviste mediche come l’autorevole Lancet. Le prospettive sono immense e questa terapia sta riscuotendo molto interesse perché si è capito che la medicina ufficiale prende in esame l’aspetto farmacologico e tralascia l’aspetto comportamentale del paziente”.
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23/11/2006
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