Si inaugura con Giuseppe Verdi il nuovo Teatro di Altidona
Altidona | Il taglio del nastro del sindaco Talamonti alle ore 17. Alle ore 21 lo spettacolo lirico della Traviata.
Si apre con le musiche di Giuseppe Verdi il ricostruito Teatro Comunale di Altidona, al secolo “Lu Teatrì”. Programma più classico e adeguato non poteva essere scelto dall’Amministrazione comunale, che ha sfruttato ogni spazio dell’edificio. Il progetto dell’architetto Fabrizio Torresi ha trasformato l’interno in un’efficiente sala polivalente, con un palcoscenico che si alza da terra per le rappresentazioni e torna con tecnologia sperimentata a livello della pavimentazione per ospitare altri tipi di eventi culturali.
Certamente non è mancata la creatività finanziaria: parte del costo dell’opera è stato infatti finanziato con i BOC, i bond comunali emessi dalla BCC di Castignano dopo un accordo con il Comune. Un colpo del sindaco Marco Talamonti, che in questo frangente ha saputo importare in un piccolo centro urbano come Altidona la metodologia dell’investimento popolare, avviato in alcune delle maggiori città d’Italia per la realizzazione di opere pubbliche considerevoli. Ma se l’iniziativa ha avuto esiti così positivi lo si deve pure ad un fattore che poco ha a che fare con la procedura amministrativa e con la gestione delle risorse. Questa ricostruzione è venata da nuances affettive: non è un caso se l’intitolazione è rimasta ancorata al nomignolo vernacolare “Lu Teatrì”. Nulla di diminutivo per la realizzazione, ma anzi tanto del cuore popolare.
“Questo edificio – interviene il sindaco Talamonti – ha rappresentato un punto di riferimento per molti pomeriggi dell’infanzia mia e di tanti giovani di Altidona. In questo spazio sin dal XVIII secolo sorgeva la chiesa di Santa Maria, demolita su disposizione della Curia che si risolse per un unico nuovo fabbricato da dedicare alla Vergine e a San Ciriaco. Il luogo rimase quindi aperto, dominio di tanti bambini abituati ai giochi all’aria aperta. Nel 1960 maturò poi l’idea di costruire in quest’area un teatrino parrocchiale. Ipotesi che si fece praticabile quando il cavalier Filippo Talamonti decise di eseguire una cospicua donazione. Il primo mattone venne posato nel 1962 e un paio di anni dopo “lu teatrì” era funzionante. Ecco perché l’edificio acquisito dal Comune nel 1980 e oggi riaperto agli Altidonesi, come a tutta la Valdaso, non poteva che continuare a chiamarsi “Lu Teatrì”, così come sempre veniva apostrofata la sala parrocchiale".
"Con l’inaugurazione di sabato 28 ottobre - prosegue il sindaco - nutro anche l’aspettativa che, sia pure con modalità differente rispetto al passato, questo spazio continui ad essere appannaggio dei giovani in misura sensibile. Spero ne venga percepita l’importanza come riferimento per l’aggregazione e la crescita personale; spero, ancora e profondamente, sia evidente a tutti loro il legame con la tradizione altidonese. Ho già definito questa opera pubblica, insieme al nido comunale Stella Marina, la più qualificante del mio impegno più che decennale nella gestione pubblica. Per questo sono riconoscente ha tutti coloro che mi hanno affiancato in questo lavoro”.
Il nuovo ciclo vitale de “Lu Teatrì”, dopo il taglio del nastro alle ore 17 e la degustazione di tipicità gastronomiche organizzata nella piazza comunale nel tardo pomeriggio, viene affidata nel suo primo atto alla rappresentazione in forma semiscenica de “La Traviata”, eseguita dai componenti della Scuola coreana di canto lirico di Monterubbiano. I gorgheggi di Violetta saranno impostati dalla soprano Soeun Joeon, il tenore Augusto Celsi interpreta Alfredo Germont. Con loro saranno in scena il baritono Giulio Boschetti, la soprano Kim Min Kang. Al pianoforte Cesarina Compagnoni. La voce narrante è affidata al maestro Mario Baldassarri che dirigerà la corale “Bonagiunta” di San Ginesio. Partecipa la Nuova Orchestra delle Marche di Montegiorgio. La serata intitolata “Quando la vita diventa musica… Arie dalla Traviata”, ha il patrocinio della Regione e della Provincia picena.
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27/10/2006
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