Lungomare chiuso ai pedoni.
San Benedetto del Tronto | Una piccola polemica scaturita dalla mancata promessa di lasciare la possibilità ai cittadini di usufruire di parte del lungomare trasformato in cantiere
di Carmine Rozzi

A quando la riqualificazione del lungomare nord?
Ora che si sta ultimando l’ultimo tratto del lungomare lato sud c’è già chi comincia a pensare al prossimo che dal Las Vegas porta la riqualificazione fino all’ingresso del ponte sul fiume Albula. La lunghezza del tragitto è approssimativamente la stessa ed interessa la parte più centrale della città ed anche la tradizionalmente più frequentata dai turisti.
Lo stile sarà lo stesso e, tenuto conto della maggiore disponibilità di spazio e arenile, la capacità di aumentare il numero e l’area delle spiagge libere maggiore così come potrebbe risultare aumentata la larghezza della passeggiata e dei giardini tematici. I modi di procedere saranno in ogni caso assai diversi tenendo solamente in considerazione il fatto che dal Las Vegas in poi la circolazione del traffico è a doppio senso.
Ma, in compenso, nel tratto verso nord sarà risparmiato il tempo impiegato nel lato sud per il doppio espianto e trapianto delle palme. L’ammontare della spesa, per ora solo indicativa, si aggira sui sei milioni di euro che è all’incirca la stessa impiegata per la prima metà della riqualificazione. Dove reperire i soldi ma sopratutto, in tempi di scosse telluriche da finanziaria, quale priorità assegnarle?
Per questi ed altri motivi la realizzazione del secondo tratto in direzione nord appare in realtà molto più lontana nel tempo di quanto si voglia far credere. Intanto pale automatizzate ed altri uomini stanno smantellando, pezzo dopo pezzo, quel pezzo di asfalto e di selciato dell’ultimo tratto di lungomare che va dal torrente Ragnola al complesso residence del Las Vegas .In un primo momento si era pensato di procedere in due tappe, iniziando dal lato ovest per poi procedere al lato est.
Per questo era stata disposta una transennatura longitudinale disposta nel mezzo del viale. In questo modo si pensava di dare la possibilità di poter accedere a quella parte di lungomare non solo ai residenti della zona ma a qualsiasi cittadino che volesse usufruirne. La risposta è stata immediata e sono state molte le persone che, passando in bicicletta, a piedi o correndo, si fermavano per dare un’occhiata al cantiere ed informarsi sull’andamento dei lavori.
Poi, senza alcun preavviso, l’intera passeggiata è stata chiusa chiudendo completamente l’accesso al pezzo in opera. Non poca è stata la sorpresa dei cittadini che di colpo, mancando anche i marciapiedi, si sono ritrovati a dover percorrere una lungo tratto di strada per aggirare lo sbarramento. “Speriamo solo che quanto prima venga ultimato il marciapiede – afferma un abitante del luogo- affinchè non si ripetano i disagi dell’ultima volta quando si era costretti a compiere lunghe e tortuose circonvallazioni per poter tornare a casa”.
La nuova disposizione è stata presa dall’architetto Davarpanah del settore ufficio tecnico dopo un incontro avuto con la dirigenza della ditta appaltatrice che gli avrebbe prospettato la difficoltà di procedere ad un ritmo più spedito a causa della divisione del pezzo da riqualificare in due tronconi. Secondo gli ingegneri della società in questo modo si costringevano gli operai a fare doppio lavoro perché una volta smantellato e portato via il materiale dalla primo lato le ruspe scavatrici ed i camion dovevano ritornare di nuovo sul posto e ricominciare tutto daccapo mentre parte degli operai addetti al cantiere doveva fermarsi di nuovo in attesa del suo turno.
“L’idea iniziale si è rivelata purtroppo non fattibile alla realtà dei fatti. Ce ne dispiace per i cittadini ma stiamo facendo l’impossibile per accelerare i tempi” promette l’architetto Davarpanah. Ma oltre all’impegno coccorre che anche le condizioni atmosferiche facciano la loro parte continuando nella incredibile scia di giorni soleggiati e dalla temperature mite. Difatti in questo tipo di lavori le condizioni climatiche influiscono in modo determinante sulla rapidità dei lavori. :
”L’importante è che quanto prima si riapra l’accesso agli appartamenti – ribadisce un abitante del tratto interessato- per il resto siamo disposti ad aspettare con calma come abbiamo fatto per i primi due tronconi”. Ma l’ultimo tratto del “lungomare più bello d’Italia”, ha bisogno non solo di operai e pale ma anche della magnanimità del dio Pluvio.
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26/10/2006
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