Piceno Consind: cosa cè dietro il commissariamento?
Ascoli Piceno | La Cgil: leventuale chiusura del Consind determinerebbe la perdita di un elevato patrimonio professionale e di conoscenze di cui proprio in questo momento di radicale trasformazione sarebbe scellerato privarsi.
La CGIL è a puntualizzare, ancora una volta, quanto già ribadito mesi fa sul ruolo determinante del Piceno Consind. La struttura, ente strumentale pubblico, nata per valorizzare il patrimonio produttivo della Provincia di Ascoli Piceno, per lunghi anni ha sopperito all’assenza di una programmazione di politica economica industriale territoriale sapendo cogliere, nel contempo, le esigenze di una trasformazione e un ampliamento della propria azione.
Ciò ha permesso di meglio fronteggiare il cambiamento che le nuove sfide imponevano e di avere un ulteriore strumento per affrontare situazioni di criticità. L’azione del Consorzio ha permesso di determinante nel Piceno, senza disperdere gli insediamenti produttivi, un’azione di pianificazione produttiva riducendo le conseguenze di una trasformazione selvaggia del territorio e valorizzando anche delle zone disagiate e marginali.
Tale azione, riconosciuta da tutti nel tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica, è stata resa possibile anche grazie ai lavoratori che nell’ente hanno prestato e prestano tutt’ora lavoro e che, grazie alla formazione e alla disponibilità a seguire le richiesta d’innovazione imposte dai cambiamenti hanno acquisito un bagaglio di esperienza e professionalità.
Oggi si ritorna ha parlare di “Commissariare” il Piceno Consind, quale strategia Politica c’è dietro, ci chiediamo. Quale fine assume questa azione.
Al tavolo programmatico della Provincia di Ascoli Piceno, dove erano presenti anche tutti i partener del Piceno Consind, in cui si è usciti con documento unanime sulla continuità del Consind, oggi non si riesce a capire quanto si legge sulla stampa.
Come leggere l’atto con cui la Giunta della Camera di Commercio di Ascoli Piceno fa un passo indietro, proprio in un momento dove è richiesta la massima unitarietà per risolvere i problemi del territorio piceno?
Quale futuro si cela dietro l’atto di commissariamento proclamato dal Presidente della Regione, per un territorio che a fatica stà cercando di uscire da uno dei periodi più neri, relegato ad essere, e forse rimanere, il fanalino di coda della Regione stessa?
La Cgil continua a ritenere che il Consind può riconfermare tutta la sua potenzialità interna d’intervento su uno scenario ancora più complesso, sicuramente ne va meglio raccordato l’operato con quello degli altri enti strumentali, all’interno della programmazione istituzionale di sviluppo territoriale, ma certamente la sua eventuale chiusura determinerebbe la perdita di un elevato patrimonio professionale e di conoscenze di cui proprio in questo momento di radicale trasformazione sarebbe scellerato privarsi.
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13/09/2006
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Betto Liberati