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“Popolari Udeur Mastella”apre il tesseramento e guarda al futuro

| ANCONA - Il segretario regionale Tesei: “Siamo pronti a fare la nostra parte con spirito propositivo. Attendiamo sviluppi sul fronte dell’attuazione della cabina di regia annunciata dal presidente Spacca”

di Paride Travaglini


Un partito che vuole crescere a livello regionale e che punta ai 1500 iscritti in tutto il territorio marchigiano. Popolari Udeur Mastella ha un obiettivo ben chiaro in mente: coprire il territorio per oltre il 70%, essere sempre più presente per affinare la sua capacità di rappresentare i problemi della società e adoperarsi in modo incisivo per arrivare alle necessarie soluzioni a livello regionale. Obiettivo, questo, che si intende raggiungere aprendo una capillare campagna di tesseramento.
Un partito che vuole crescere e che intende proporre entro l’anno la celebrazione di tutti i congressi comunali, entro gennaio di quelli provinciali ed al massimo entro il mese di febbraio il congresso regionale.

Popolari Udeur Mastella ha attivato, al suo interno, organismi pronti a coprire tutti i settori: da quello sociale a quello dell’economia, dalla scuola alla sanità fino al volontariato. Si è innescato quel meccanismo che porterà il partito ad avere il polso delle varie situazioni in modo da essere il più possibile presente ed attivo su più fronti.

Per un partito che ha fatto dell’ascolto una sua prerogativa, è incalzante la necessità – da una parte – di essere il più possibile capace di ascoltare ma anche quella di essere ascoltato, di poter dire la sua. E le idee circa il ruolo che intende avere nell’ambito della coalizione di appartenenza sono altrettanto chiare. “Attraverso il nostro Consigliere Regionale nonché Vice Presidente del Consiglio Regionale, Davide Favia, intendiamo essere propositivi per l’ottenimento di risultati importanti. Non siamo alla ricerca di una modifica degli equilibri di maggioranza – osserva il segretario regionale Aldo Tesei – ma non siamo d’accordo su come l’ente regionale si relazione con i partiti. Sappiamo bene di non essere al governo della regione ma, al contempo, le opportunità che vengono offerte ai partiti e ai gruppi non presenti nel governo regionale non ci soddisfano.

Le decisioni vengono prese senza la necessaria collegialità ed i risultati che si ottengono non sempre sono soddisfacenti. Riteniamo che i partiti piccoli siano penalizzati. Non chiedo posti al Governo ma rivendico con forza il diritto di conoscere le proposte così come quello di poterle fare. E lo rivendico come un dovere da parte del governo regionale, non una concessione. Il presidente Spacca – aggiunge – aveva preannunciato la volontà di adoperarsi per superare le carenze che si sono via via manifestate realizzando una cabina di regia composta da tutti i partiti della coalizione. Purtroppo questo ancora non è avvenuto e, in realtà, non se ne sa nulla. Chiediamo con forza l’attuazione di quella previsione e che si abbia capacità progettuale ad ampio respiro. E’ evidente che, qualora non si desse attuazione a quanto a suo tempo previsto, sarà indispensabile una verifica circa l’opportunità di continuare ad essere parte della coalizione di centro sinistra. Verifica che verrà effettuata con la base nelle assemblee locali e comunque nel corso dei congressi”.

Nell’immediato è concreto l’impegno del partito in relazione alla necessità di rivedere l’attuale legge sulla famiglia.

“Stiamo lavorando per formalizzare una nostra proposta – aggiunge Tesei – che chiederemo ai cittadini della Regione Marche di sottoscrivere affinché possa essere presentata come proposta ad iniziativa popolare”. In particolare, l’attenzione sarà puntata sugli anziani e sulle categorie più svantaggiate. “Tante sono le esigenze che emergono nel mondo familiare ma poca attenzione si riserva agli anziani. O meglio, le attenzioni che si riservano agli anziani, ai portatori di handicap e alle persone in difficoltà non sono sufficienti – conclude Aldo Tesei –

La nostra proposta punterà a valorizzare le aspettative dei giovani che sono per un’occupazione stabile ma anche per un inserimento attivo nella società. Al contempo, per la maternità urge un concreto sostegno anche nell’assicurarne i servizi. In questa tematica si inserisce anche l’istituto Inrca fino ad oggi diretto da persone non sufficientemente motivate, atte a valorizzare il ruolo dell’istituto. Per l’Inrca, così come per la sanità in genere, è opportuno sottolineare che nelle Marche esistono manager e professionisti capaci per la loro gestione: prima di ricorrere, come spesso avviene, al nord riteniamo si debba guardare a casa nostra. Una raccomandazione, questa, che mi sento di fare anche alle amministrazioni comunali e provinciali che non sono sempre attente alle capacità dei marchigiani.

13/09/2006





        
  



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