Tratti dellanima è la personale di Floriano Ippoliti
| ANCONA - Patrocinata da Provincia e Comune di Ancona, ha come madrina Rosanna Vaudetti. Presentata a Roma sarà riproposta nel capoluogo dorico. Per lartista anconetano è la consacrazione
Sarà “Tratti dell’anima” il titolo della mostra che a settembre aprirà a Floriano Ippoliti le porte espositive di Palazzo Venezia a Roma.
Mentre ad Ancona al Fortino Napoleonico è in corso un’altra sua personale, per l’artista anconetano si sta preparando un nuovo importante passo nella sua carriera. Uno dei più importanti. Ospite del museo pubblico della Capitale, dall’8 settembre; tra gli eventi che andranno a comporre “Aspettando la notte bianca”, la giornata d’arte che va ad anticipare la Notte Bianca romana del 9 settembre; voluto fortemente dal professor Claudio Strinati, soprintendente al Polo Museale Romano. Una consacrazione per la sua attività artistica.
“La figura di Ippoliti – afferma il professor Strinati - si è andata definendo sempre meglio negli ultimi anni e questa manifestazione ce lo consegna come artista maturo e consapevole, dotato di una sensibilità particolarissima e di capacità tecniche e espressive veramente cospicue”.
È lo stesso Strinati a seguire il progetto scientifico, insieme al professor Armando Ginesi. Curatori sono Adriano D’Annunzio e Anna Tombesi del luogo d’arte Artessenza di Ancona. L’evento ha il patrocinio della Provincia di Ancona e del Comune di Ancona ed è sponsorizzato dalla Banca delle Marche.
A sostenerlo, inoltre, due associazioni romano-marchigiane, nel segno dello stretto legame da sempre esistente tra le Marche e Roma: l’Associazione “Cenacolo Marchigiano di Roma” e il CESMA (Centro Studi Marche), presieduto da Rosanna Vaudetti. La stessa Vaudetti, di origini anconetane ma da anni trasferitasi a Roma, storica annunciatrice Rai, sarà la madrina della manifestazione, che poi sarà ripetuta nella città natale del maestro, ad Ancona, a gennaio.
Ventiquattro le opere esposte, i lavori compiuti dalla fine degli anni Novanta ad oggi. E tra questi, soprattutto, la sua “gioiosa ossessione”: Federico II, personaggio ricorrente inseguito dalla sua ispirazione.
L’imperatore svevo che ha avuto i natali a Jesi è il soggetto preferito dei suoi recenti lavori per raccontare storie moderne e antiche; Ippoliti è come se riconoscesse in lui il suo alter ego.
Per il maestro dorico “Federico racchiude in sé l’uomo antico e il mito, la sete di conoscenza che porta verso strade senza ritorno, l’uomo che passa da gesta di grande umanità a crudeltà inaudite: forse la sintesi del tutto”.
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08/08/2006
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Betto Liberati