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Nuovo Record di Trenitalia: Ascoli-Ancona in 4 ore

Ascoli Piceno | Ancora disservizi subiti da chi viaggia in treno. La denuncia dell’associazione movimento Pendolari dell’Adriatico.

Come dire Trenitalia è l’unica in grado di superare se stessa, in disservizi ovviamente. Ieri (4 agosto) una ventina di passeggeri diretti ad Ascoli si sono visti letteralmente partire sotto il naso la coincidenza nella stazione di Porto d’Ascoli mentre erano in arrivo –sullo stesso marciapiede- con il treno 12037 partito da Ancona alle 16:25.

<<I clienti paganti di Trenitalia hanno dovuto attendere ulteriori 2 ore per il treno successivo ed arrivare ad Ascoli alle 20:35 con un viaggio durato oltre 4 ore>> commenta Luca Abeti, presidente del Movimento Pendolari dell’Adriatico, << non è ammissibile che oltre alla riduzione dei servizi nel mese di Agosto, in cui il numero dei treni è dimezzato mentre il biglietto è a prezzo pieno, noi pendolari dobbiamo subire l’insulto di veder partire vuota la littorina per Ascoli mentre arriviamo in stazione. Le promesse e i contentini di Trenitalia e delle amministrazioni locali non ci bastano più; noi pendolari rivogliamo ciò che ci è stato tolto: i 16 treni diretti tra Ascoli ed Ancona che non meno di 5 anni fa viaggiavano nelle Marche>>

I disservizi continui più volte denunciati dal movimento nel corso degli anni , continuano inesorabili, impoverendo la qualità della vita dei pendolari così come i territori interni delle Marche: il tesoro turistico della nostra regione. <<Neanche dieci giorni fa>> continua Abeti <<una carrozza “anni 50” del treno 12041 Ancona-Pescara, dopo aver fatto un botto con tanto di fiammata sotto i binari,  ha bloccato l’intero convoglio per oltre mezz’ora nella stazione di Cupramarittima. Inutile dire che l’aria condizionata funziona a giorni alterni e che, con temperature che sfiorano i 40 gradi, le condizioni di vivibilità nei treni sono ai limiti della sopportazione umana>>.

<< Mi rammarica soprattutto vedere e toccare con mano l’impoverimento delle città di Ascoli e Macerata dovuto alla mancanza di questi collegamenti - conclude - Ad Ascoli, dove la situazione è più critica, conosco personalmente una decina di pendolari che sono stati addirittura costretti a cambiare casa ed andare a vivere a San Benedetto, per non parlare di altrettanti pendolari costretti a spendere centinaia di euro in più al mese per l’automobile avendo giustamente abbandonato la “littorina” Ascoli-San Benedetto. Non mi sorprendono le difficoltà dell’Aereoporto Sanzio e delle Marche nel diventare meta del turismo internazionale, visto che le zone veramente belle della nostra regione sono irragiungibili, anche dagli stessi residenti!>>

05/08/2006





        
  



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