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Un omaggio alla “magia del mondo teatrale” per l’inaugurazione del VI Festival Pergolesi Spontini

| JESI - Le avventure teatrali di Mozart e Cimarosa, su libretto di Goethe, di nuovo in scena dopo circa duecento anni dall’ultima rappresentazione, venerdì 1° settembre al Teatro Pergolesi di Jesi (replica il 3).

«Sarà un omaggio alla magia del mondo teatrale, alle sue invenzioni e alle sue dinamiche che rimangono invariate nel corso del tempo». Parola del regista Italo Nunziata a Jesi per seguire le prove di Le Avventure Teatrali (Theatralische Abentheuer) che inaugurerà il VI Festival Pergolesi Spontini il prossimo 1° settembre (con replica il 3) al Teatro Pergolesi di Jesi.

Come noto, l’opera è un pastiche che mette insieme i pezzi musicali di due operine buffe di fine Settecento che ripercorrono il fortunatissimo filone della satira sul mondo teatrale e mostravano i preparativi per l’allestimento di una nuova opera; si trattava per la precisione di L’Impresario in angustie di Domenico Cimarosa e L’impresario teatrale (Der Schauspieldirektor) che Mozart scrisse come ‘opera d’occasione’ nel 1786 per i festeggiamenti offerti dall’imperatore Giuseppe II nell’Orangerie di Schönbrunn per la visita della sorella, arciduchessa Maria Cristina e del marito, governatore federale dei Paesi Bassi. A unire i numeri musicali delle due opere intervenne all’epoca la mano sapiente di Johann Wolfgang Goethe che ne scrisse il libretto in tedesco insieme a Christian August Vulpius, per altro suo cognato.

Fra il 1791 e il 1799, nel periodo in cui Goethe si occupava della programmazione del Teatro di Corte a Weimar, i due elaborarono tre diverse versioni delle Avventure rappresentate fino al 1817, fra cui appunto quella del 1797 che ascolteremo dopo circa due secoli di oblio in occasione dell’inaugurazione del Festival.

Non facile la ricostruzione dell’opera, di cui si conserva oggi una unica partitura manoscritta, risalente all’Ottocento e attualmente depositata presso la Staatsbibliothek di Berlino, su cui ha lavorato lo studioso Jean-Yves Aizic e che la Fondazione Pergolesi Spontini ha pubblicato, per la prima volta, per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini:

«Di ‘Theatralische Abentheuer’ non rimangono oggi che i soli numeri musicali – racconta Nunziata -. Al di là di alcune fonti dalle quali si può evincere più o meno la trama del libretto, quello che appare subito evidente è che, nelle diverse rappresentazioni, lo svolgimento drammaturgico del testo fu più volte rielaborato. Dall’analisi dei diversi scritti di Goethe sulla teorizzazione del mondo teatrale, possiamo ipotizzare che ciò che più affascinava il nostro autore fosse il percorso laborioso che conduce dal testo alla messinscena, la vera e propria creazione teatrale, diversamente dagli argomenti dei libretti delle precedenti opere, che spesso preferivano rappresentare una semplice parodia del teatro musicale».

Per creare un collage fra i numeri musicali, lo stesso regista e Vincenzo De Vivo, consulente scientifico del Festival, hanno ideato la figura di un narratore, qui impersonato da Wolfram Kremer, che reciterà in italiano frammenti tratti liberamente da La vocazione teatrale di Wilhelm Meisters, Faust, Viaggio in Italia e dalle Lettere, testi in cui Goethe ripercorre il fascino esercitato dalle tavole del palcoscenico e dal processo della creazione teatrale.

«Lo spettacolo sarà ambientato nei primi anni dell’Ottocento – aggiunge lo scenografo e costumista Pasquale Grossi -. Le scene si ispirano a quello che succede normalmente in teatro “in quinta”, durante le prove: un ambiente noto agli addetti ai lavori ma non al pubblico che così conosce e rimane affascinato da ciò che si nasconde dietro al sipario. Ecco allora che elementi di attrezzeria messi inizialmente al contrario vengono poi addrizzati man mano che si avvicina la parte finale delle prove teatrali. Lo stesso fondale è stato pensato come schizzo di una prima idea, progetto che precede la realizzazione della messa in scena. Una particolare attenzione è stata dedicata ai costumi: le stoffe sono state tinte una per una su cotone; preziosi anche i motivi decorativi realizzati da Simona Palmucci».

25/08/2006





        
  



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