Grande attesa per Aimard
Ascoli Piceno | Intervista al celebre pianista francese che si esibirà a favore della Croce Rossa, il 20 Agosto ad Ascoli
Ampiamente acclamato come figura chiave della musica del nostro tempo e come interprete eminente del repertorio tradizionale, Pierre Laurent Aimard vanta una celebrata carriera internazionale che trascende ogni convenzionale limite.
Aimard, ogni anno, si esibisce in tutto il mondo collaborando con le maggiori orchestre sotto la guida di direttori quali Boulez, Harnoncourt, Rattle e con compositori come Ligeti, Kurtag, Eotvos. I progetti di recital lo portano nelle città più importanti del mondo: il suo attesissimo debutto alla Carnegie Hall di New York è avvenuto con grande successo nel dicembre 2001, dando il via ad un regolare rapporto come pure con la Konzerthaus di Vienna, la Philharmonie di Colonia, i Berliner Philharmoniker e il South Bank Centre a Londra. Viene regolarmente invitato a partecipare ai festival di Edimburgo, Salisburgo, Lucerna, BBC Proms e altri. Numerosi i premi discografici per produzioni con Deutsche Grammophon, Sony e Warner Classics.
Abbiamo incontrato il Maestro prima della sua partenza dal Aix de Provence Festival per i Proms di Londra: “ Come è iniziata la sua carriera?
E’ iniziata dopo la vittoria del Concorso Messiaen sia come solista ma anche come conferenziere: molto spesso facevo e faccio commenti relativi alle opere di nuova musica che eseguo. A 19 anni, quando mi ero già diplomato in direzione, pianoforte, musica da camera, analisi e pianista accompagnatore, ho deciso di concludere i miei studi al Conservatorio e di proseguire la mia educazione da solo: sono andato a Londra a studiare con Maria Curcio , allieva di Schnabel, poi a Budapest etc. seguendo prove, concerti e lezioni. Poi decisi di svolgere varie attività oltre a quella solistica che reputo troppo restrittiva. Dedicai un terzo del mio tempo all’ Ensemble Intercontemporain con Pierre Boulez, e poi alla musica da camera, vocale e di vari altri stili, per avere una conoscenza la più ampia possibile.
Quali rinunce e sacrifici comporta una carriera come la sua?
Si viaggia sempre, cambiando città molto spesso, si è spesso jet-lagged e si è sempre sotto pressione, ma questo è il prezzo, come per ogni professione.
Che ricordo ha di Ligeti, con cui ha collaborato per 15 anni e scomparso lo scorso Giugno?
E’ stato un grandissimo artista, estremamente indipendente: molto aperto ai mutamenti del mondo inclusi quelli artistici e capace di adattare il suo stile, ma sempre mantenendo la forza della sua identità. Quale insegnamento le ha lasciato? La determinazione a raggiunge i massimi livelli nella propria arte senza alcun compromesso ma conservando la propria indipendenza.
E di Kurtág e Boulez ci può dire qualcosa? Kurtág è un musicista straordinario, capace di comunicare la sua urgenza e necessità di fare musica. Boulez è un immenso Maestro che mischia intuizione e magistero in maniera impressionante.
Parliamo dell’opera che eseguirà in prima italiana a PERPIANOSOLO: Piano Figures di George Benjamin?
Lui è uno dei migliori compositori viventi: di grande sensibilità e concentrazione. Questa opera è la versione pianistica di un progetto più ampio: la radice è un balletto allestito a Bruxelles dove si esibivano anche dei bambini; poi c’è stata la versione per orchestra diretta da Daniel Baremboim e infine la premiere a Lussemburgo. George ha scritto questo pezzo per me come anche Shadow Line : ho avuto l’occasione di lavorare spesso con lui anche come direttore ed è sempre un’esperienza che mi arricchisce molto.
Ha accettato inoltre di tenere una Master per gli studenti di PERPIANOSOLO: qual è il suo rapporto con i giovani?Consigli per loro?
Il mio rapporto con loro varia e muta come per tutti i rapporti umani, ma sono sempre molto felice di condividere le mie esperienze con le nuove generazioni: tutto quello che ho ricevuto dai creatori e quello che ho potuto scoprire sulla musica di compositori che non ci sono più.Il mio consiglio: non posso generalizzare, ma direi di rimanere con la mente aperta, di allontanarsi da ogni tipo di accademismo e vivere la musica con felicità e nel movimento di questo mondo. La musica cambia continuamente e noi dobbiamo essere nel flusso.
Prossimi Progetti?
Nella prossima stagione ho molte “Carte Bianche”: significa che un’Istituzione mi dà l’opportunità di decidere l’intero programma di un serie di concerti ( da 6 a 25). In ogni luogo cerco di creare progetti diversi: uno alla Carniegie Hall, un’altro con i Berliner Phihlarmoniker sulla musica da camera; alla Konzerthaus di Vienna e al Festival di Lucerna.
In questo modo riesco ad esprimermi al meglio.
Dopo PERPIANOSOLO Aimard è atteso a Bolzano
E’ stato Alfred Brendel ad invitarmi: lui leggerà le sue poesie mentre io interagirò musicalmente. Le sue opere sono molto umoristiche e ho scelto brani da Kurtag e Ligeti per seguire il suo stile.”
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16/08/2006
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