Dopo il trionfo di Fabriano, tornano a Fermo le due tavole di Jacobello Del Fiore
Fermo | Le due tavolette fanno parte delle Storie di Santa Lucia, una serie di otto tempere su tavola conservate nelle Pinacoteca di Fermo
Le due preziose tavole di Jacobello del Fiore, vanto della città di Fermo, tornano trionfanti da Fabriano, dopo essere state “cedute” alla mostra GENTILE DA FABRIANO E L’ALTRO RINASCIMENTO, chiusa domenica 23 luglio. Saranno ricollocate mercoledì 26 luglio, nel percorso espositivo della mostra L’AQUILA E IL LEONE. L’ARTE VENETA A FERMO, SANT’ELPIDIO A MARE E NEL FERMANO. IACOBELLO, I CRIVELLI E LOTTO, che invece resta aperta, nella splendida sede di Palazzo dei Priori, fino al 17 settembre.
Le due tavolette fanno parte delle Storie di Santa Lucia, una serie di otto tempere su tavola conservate nelle Pinacoteca di Fermo, realizzate dal veneto Jacobello del Fiore (il cui nome appare nel titolo della mostra) presumibilmente tra il 1420 e il 1425. Le due opere che tornano, e alle quali andranno tutte le cure e le attenzioni dei tecnici per la ricollocazione, sono Rogo di Santa Lucia e Utima Comunione di Santa Lucia; di inestimabile importanza e bellezza nel loro piccolo formato, il tradizionale 70x52 delle otto Storie.
Si tratta certamente di uno tra gli esempi più significativi dell’interpretazione veneziana del linguaggio tardogotico, che riflette chiaramente l’influsso determinante del Gentile da Fabriano, certamente presente nella città lagunare già nel 1409. In quegli stessi anni appare certa anche la presenza di Jacobello del Fiore a Venezia, come indica Ileana Chiappini di Sorio nel saggio in catalogo. Infatti, scrive la storica dell’arte, già nel 1407 Jacobello inviava da Venezia un trittico firmato per la Chiesa di Santa Maria di Montegranaro a Pesaro. Indiscutibile quindi come la presenza del Gentile fu determinante per la personalità pittorica di Jacobello.
La mostra di Fermo, attraverso l’esposizione di molte opere difficilmente rintracciabili e ancora più difficilmente accostabili le une alle altre, consente di approfondire e di studiare l‘espansione e la diffusione dell’arte veneta, non solo a Fermo e nel Fermano, ma anche in tutto il territorio regionale. Far meglio conoscere e rivalutare l’immenso patrimonio artistico di questo periodo storico, quando da Venezia partì il rinnovamento artistico del primo Quattrocento nel segno del tardo gotico internazionale, senza rompere con la tradizione bizantina, significa vuol dire riconfermare alle Marche un indiscutibile primato anche per quanto riguarda lo studio e la conservazione delle innumerevoli opere qui custodite.
Le fermane Storie di Santa Lucia, unendo i particolari sontuosi (come le vesti della santa realizzati in stucchi dorati e i toni fiabeschi e irreali di stile bizantino) a particolari fortemente naturalistici (come l’erba o lo stesso rogo di Santa Lucia), sono testimonianza di come i due linguaggi artistici si siano fusi armonicamente dando vita ad una unica ed indimenticabile temperie artistica che connotò fortemente l’intera storia dell’arte nel Mediterraneo.
Per ripetere la tradizione fermana di rivolgersi a quel pubblico turistico che inserisce momenti d’arte nel periodo di vacanza sulla costa, previsti orari serali di visita fino alle ore 23.
Notizie utili-Orari di visita con aperture serali:
fino al 17 settembre: dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00
Per Fermo: tutti i giovedì di agosto e dal 10 al 20 agosto: apertura serale dalle ore 21,00 alle ore 23,00
Per S.Elpidio a Mare: durante le rievocazioni storiche: apertura serale dalle ore 21,00 alle ore 23,00
Informazioni: Servizi al pubblico, biglietteria, informazioni, visite guidate, laboratori didattici: Punto Informativo Musei di Fermo tel. 0734/217140, fax 0734/215231.
Le due tavolette fanno parte delle Storie di Santa Lucia, una serie di otto tempere su tavola conservate nelle Pinacoteca di Fermo, realizzate dal veneto Jacobello del Fiore (il cui nome appare nel titolo della mostra) presumibilmente tra il 1420 e il 1425. Le due opere che tornano, e alle quali andranno tutte le cure e le attenzioni dei tecnici per la ricollocazione, sono Rogo di Santa Lucia e Utima Comunione di Santa Lucia; di inestimabile importanza e bellezza nel loro piccolo formato, il tradizionale 70x52 delle otto Storie.
Si tratta certamente di uno tra gli esempi più significativi dell’interpretazione veneziana del linguaggio tardogotico, che riflette chiaramente l’influsso determinante del Gentile da Fabriano, certamente presente nella città lagunare già nel 1409. In quegli stessi anni appare certa anche la presenza di Jacobello del Fiore a Venezia, come indica Ileana Chiappini di Sorio nel saggio in catalogo. Infatti, scrive la storica dell’arte, già nel 1407 Jacobello inviava da Venezia un trittico firmato per la Chiesa di Santa Maria di Montegranaro a Pesaro. Indiscutibile quindi come la presenza del Gentile fu determinante per la personalità pittorica di Jacobello.
La mostra di Fermo, attraverso l’esposizione di molte opere difficilmente rintracciabili e ancora più difficilmente accostabili le une alle altre, consente di approfondire e di studiare l‘espansione e la diffusione dell’arte veneta, non solo a Fermo e nel Fermano, ma anche in tutto il territorio regionale. Far meglio conoscere e rivalutare l’immenso patrimonio artistico di questo periodo storico, quando da Venezia partì il rinnovamento artistico del primo Quattrocento nel segno del tardo gotico internazionale, senza rompere con la tradizione bizantina, significa vuol dire riconfermare alle Marche un indiscutibile primato anche per quanto riguarda lo studio e la conservazione delle innumerevoli opere qui custodite.
Le fermane Storie di Santa Lucia, unendo i particolari sontuosi (come le vesti della santa realizzati in stucchi dorati e i toni fiabeschi e irreali di stile bizantino) a particolari fortemente naturalistici (come l’erba o lo stesso rogo di Santa Lucia), sono testimonianza di come i due linguaggi artistici si siano fusi armonicamente dando vita ad una unica ed indimenticabile temperie artistica che connotò fortemente l’intera storia dell’arte nel Mediterraneo.
Per ripetere la tradizione fermana di rivolgersi a quel pubblico turistico che inserisce momenti d’arte nel periodo di vacanza sulla costa, previsti orari serali di visita fino alle ore 23.
Notizie utili-Orari di visita con aperture serali:
fino al 17 settembre: dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00
Per Fermo: tutti i giovedì di agosto e dal 10 al 20 agosto: apertura serale dalle ore 21,00 alle ore 23,00
Per S.Elpidio a Mare: durante le rievocazioni storiche: apertura serale dalle ore 21,00 alle ore 23,00
Informazioni: Servizi al pubblico, biglietteria, informazioni, visite guidate, laboratori didattici: Punto Informativo Musei di Fermo tel. 0734/217140, fax 0734/215231.
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24/07/2006
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