Pellegrini o vagabondi? E’ il titolo del nuovo appuntamento, domani (venerdì 21 luglio), di Teatro sul Sagrato. Giovanni Maria Tenti ha preso ispirazione da un testo del patriarca di Venezia Angelo Scola. Attraverso brani della beat generation, come Kerouac, e di autori tradizionali, come Eliot, l’attore ripropone il senso del viaggio e dunque dell’esistenza. La nostra, dicono gli esperti, è una società della “non-appartenenza”.

O di un'appartenenza debole, incapace di fronteggiare una mentalità dominante, spesso sostenuta dalla grancassa dei mass media, che sembra andare nella direzione opposta. Eppure quando li si incontra ci si accorge che i giovani, proprio nell'età in cui l'insofferenza verso ogni legame è fisiologica, manifestano in modo perentorio, inequivocabile, di essere affamati e assetati dell'abbraccio di un padre. I giovani reclamano una mèta.

E percepiscono che senza padri, senza radici in cui affondare la propria esperienza umana, l'impresa è impossibile. Il Signore Gesù è venuto, si è fatto contemporaneo a noi, per renderci accessibile l'amore del Padre.