Al Sant'Elpidio Festival Jazz un ospite d'eccezione
Sant'Elpidio a Mare | Si tratta del premio nobel per la letteratura del '92 Derek Walcott, il più grande e importante poeta e drammaturgo delle Indie Occidentali
Il Sant’Elpidio Jazz Festival – circuito Jazz di Marca volge al termine. La rassegna che anche quest’anno si è distinta per l’alta qualità dei musicisti, la ricercatezza della composizione e dell’improvvisazione, il plurilinguaggio della musica che vive di contaminazioni e abbraccia mondi distanti, diventando estate dopo estate una punta di diamante del palinsesto degli appuntamenti dedicati al jazz.
Sulla scia dei tanti numeri uno che hanno partecipato a quest’edizione, il gran finale del 12 luglio si presenta come l’evento nell’evento. A Sant’Elpidio a Mare, nel suggestivo scenario di Piazzetta San Martino (centro storico), infatti, andrà in scena lo spettacolo “Jazz & Poesia” con un protagonista prestigioso: Derek Walcott, il più grande e importante poeta e drammaturgo delle Indie Occidentali, Nobel per la Letteratura 1992, che reciterà poesie sue e di autori contemporanei, con l’accompagnamento musicale del pianista Ramberto Ciammarughi.
Lo scrittore Derek Walcott, il cui nome evoca suggestioni dove si mischiano una congerie di idiomi, suggestioni e voci di una natura perfino eccessiva nel suo rigoglio, è nato nel 1930 a St. Lucia, una delle Isole Sopravvento delle Piccole Antille. Laureato all'University College delle Indie Occidentali, Walcott nel 1957 ha ricevuto una borsa di studio della Fondazione Rockefeller per le sue ricerche sul teatro americano. Ha quindi fondato il Trinidad Theater Workshop e le sue opere teatrali sono state prodotte dal New York Shakespeare Festival, dal Mark Taper Forum di Los Angeles e dalla Negro Ensemble Company. Nel 1969 ha ricevuto la borsa di studio per i drammaturghi della Eugene O'Neill Foundation-Wesleyan University e, nel 1981, quella quinquennale della Fondazione John D. and Catherine T. MacArthur.
È membro onorario dell'American Academy and Institute of Arts and Letters. Walcott ha pubblicato numerose opere teatrali e raccolte di versi, tra cui il poema epico Omeros (1990), acclamato dalla critica. In Italia, per Adelphi, sono apparsi la raccolta di versi Mappa del nuovo mondo, i testi teatrali Ti-Jean e i suoi fratelli e Sogno sul Monte della Scimmia, Prima luce, Omeros e da ultimo Il levriero di Tiepolo, un poema sull’arte e sulla memoria che accompagnano il viaggio espiatorio di due artisti caraibici, il pittore Camille Pissarro e lo stesso Walcott. Fra i molti premi e riconoscimenti, gli sono stati assegnati il Guinness Award per la poesia, il Royal Society of Literature Award, il Cholmondeley Prize, il Welsh Arts Council International Writers Prize e la Medaglia della Regina per la poesia nel 1988. Nel 1992, nel cinquecentenario della scoperta del Nuovo Mondo, ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura “per un’opera poetica di grande luminosità, retta da una visione storica, l’esito di un impegno multiculturale”.
Quest’anno gli sono stati conferiti, invece, il Premio Grinzane Cavour “Una vita per la letteratura” e due lauree honoris causa, una ad Oxford e l’altra ad Urbino.
Il Comune di Sant’Elpidio a Mare, dove il poeta sta tenendo un ciclo di lezioni in inglese sulla poesia contemporanea e tecniche di componimento poetico, soltanto qualche giorno fa, lo ha accolto come Ospite Benemerito in memoria della sua visita con l’auspicio di una futura, rinnovata collaborazione.
Estremamente affascinante, sguardo tra il furbo e il disincantato, gusto per la battuta, occhi azzurro-oceano che risaltano sulla carnagione creola, Walcott, riconosciuto da molti come il miglior poeta vivente in lingua inglese, nelle sue opere indaga ed esprime il conflitto tra l’eredità della cultura europea e quella originaria delle Indie Occidentali, quel lungo percorso storico che ha portato il suolo caraibico dalla dominazione europea all’indipendenza, nonché il suo sentirsi un “nomade” delle due civiltà, diviso tra il senso di appartenenza alla tradizione letteraria anglosassone e quello di estraneità. In lui, infatti, la lingua di Shakespeare viene di continuo assalita e vivificata da inflessioni patois ma anche, in misura minore, olandesi, hindi, francesi e spagnole: “Io sono solamente un negro rosso che ama il mare, / ho avuto una buona istruzione coloniale, / ho in me dell’olandese, del negro e dell’inglese, / sono nessuno o sono una nazione.”
Così le differenti razze, le tradizioni legate al dimenticato yoruba, i riti voodoo, i tuberi, le nuvole, gli uccelli, i pesci hanno linguaggi che s’incrociano, aggrovigliano e ridefiniscono nel patchwork rigoroso e sorprendente della poesia, questo “fine antropologico dell’uomo”, per dirla con le parole di Brodskij, suo inseparabile amico. L’appuntamento elpidiense rappresenta quindi una proposta culturale di altissimo livello; un’occasione davvero imperdibile e di grande respiro per la possibilità di unire due momenti altamente creativi come la poesia e l’improvvisazione musicale, di cui il jazz è la massima espressione.
Ad accompagnare le letture di Derek Walcott, ci sarà uno di più bravi musicisti della scena jazzistica italiana, Ramberto Ciammarughi, pianista e compositore che ha iniziato la propria attività nei primi anni ‘80 suonando da solo e in un gran numero di Jazz Club italiani. Da allora, annovera numerose partecipazioni nei principali Jazz Festival e rassegne musicali in Italia ed all’estero ed importanti collaborazioni con artisti italiani come Furio Di Castri, Mia Martini, Roberto Gatto, ecc. e stranieri come Steve Grossman, John Clark, Dede Bridgewater e tanti altri.
Il concerto è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione Domus Italica - Boston (USA) ed E.D.I.A.T. Eleonora Duse Italiana American Theatre – Boston (USA) Info: Piazzetta San Martino, ore 21.30 - ingresso € 25,00 (in caso di maltempo, Teatro L. Cicconi). Tel. n. 0734-8196372 (dalle 10.00 alle 15.00)
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10/07/2006
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Betto Liberati