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Rinvenute 100 tonnellate rifiuti pericolosi

Ascoli Piceno | Una “discarica sotterranea” a Comunanza. Carabinieri, Istituto di Geofisica e Arpam insieme per combattere lo smaltimento illecito dei rifiuti. In corso l’indagine anche su uno stabilimento ascolano

di Stefania Mistichelli


Rinvenute 100 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi a Comunanza. L’operazione, condotta dal Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Ancona in collaborazione con il comando provinciale di Ascoli e l’Arpam, ha visto per la prima volta nella Marche la partecipazione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma.

L’area interessata è ampia circa 20 mq e i rifiuti (fusti contenenti bitumi, solventi, oli minerali, sostanze chimiche, eternit/amianto e terre contaminate) erano stati sotterrati, intorno al 2003, a circa 5 metri nel sottosuolo e poi ricoperti con cemento armato dall’Adriatica Bitumi Spa, i cui responsabili saranno deferiti all’autorità giudiziaria per mezzo del Sostituto Procuratore Carmine Pirozzoli.

In questa operazione, che inaugura un’intensificazione dei controlli sui produttori e gestori di rifiuti, è stato fondamentale l’apporto dei ricercatori e delle strumentazioni dell’Istituto di geofisica, in grado di fare “mappature” del sottosuolo, che mostrino ogni forma di alterazione. È sulla scorta di queste dettagliate radiografie, infatti, che si è potuto individuare esattamente il punto ove procedere per gli scavi.

I rifiuti sono stati ora collocati in cassoni idonei e sono state avviate le procedure di bonifica. Andrà infatti verificato quanto questa “discarica” abbia inciso sull’inquinamento delle zone circostanti, anche attraverso un monitoraggio delle falde acquifere e dei corsi d’acqua adiacenti all’impianto.

I reati violati sarebbero relativi all’aver effettuato “attività di smaltimento illecito di rifiuti e attività non consentita di miscelazione di rifiuti, nonché violazione degli obblighi di tenuta dei registri di carico” (punibili con sanzioni pecuniarie di almeno 60 mila euro) e al “getto pericoloso di cose per aver sotterrato rifiuti speciali”. E non è escluso, secondo il Comandante del NOE il Ma. Ca. Giuseppe Di Venere, che possa essere chiesto alla Magistratura di valutare anche la chiusura dello stabilimento.

Intanto le indagini proseguono, sempre in collaborazione con l’INGV e l’Arpam, in relazione ad un sito ascolano, che come il primo ha presentato “evidenti anomalie nel sottosuolo”, questa volta di tipo “ferromagnetico”. Gli scavi saranno avviati nei prossimi giorni.

07/06/2006





        
  



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