La musica nelle Marche, il sistema che non cè
Fermo | "Il titolo sembra quasi alludere involontariamente al mancato coinvolgimento nel convegno di relatori e referenti istituzionali in rappresentanza dei teatri di Fermo, Ascoli Piceno e Fano"
di Saturnino Di Ruscio
Si è svolto sabato 17 giugno 2006 ad Ancona presso il Ridotto del Teatro delle Muse un importante convegno, organizzato dall’Associazione per le Marche “Le Cento Città”e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio Regionale, dall’Assessorato alla Cultura della Regione Marche e dal Comune di Ancona sul tema: “La musica nelle Marche, il sistema che non c’è”. Sicuramente va sottolineato il merito dell’iniziativa che, in un momento particolarmente difficile come questo, per quanto concerne la scarsità dei finanziamenti destinati alla programma zione teatrale, si pone come occasione di riflessione per una razionalizzazione delle risorse e per ripensare insieme al sistema lirico –musicale marchigiano.
Ma il titolo del convegno è certamente significativo sotto più di un profilo: “Il sistema che non c’è” sembra quasi alludere involontariamente al mancato coinvolgimento nel convegno di relatori e referenti istituzionali in rappresentanza dei teatri di Fermo, Ascoli Piceno e Fano. Basta leggere con attenzione il programma del convegno per accorgersi di come “il sistema che non c’è” non consideri nemmeno nei suoi propositi futuri di “esistenza” teatri come Fermo, Ascoli Piceno e Fano che rivestono un ruolo fondamentale per la tradizione musicale marchigiana. Certamente questa non è una novità per i teatri e le Amministrazioni della parte Sud della Regione Marche: l’assenza nella partecipazione al convegno dei referenti delle province di Fermo ed Ascoli Piceno è il riflesso di una politica di distribuzione delle risorse regionali che, da sempre, si concentra nel centro-nord delle Marche.
Se “il sistema non c’è” ci si chiede allora quale sia il destino per i Teatri delle Marche, dopo che tutte le Amministrazioni – e non soltanto quelle di una parte della Regione- si sono impegnate in questi anni per restaurarli e restituirli alla cittadinanza: se mancano le risorse destinate all’attività ed alle produzioni artistiche quale potrà essere il futuro dei nostri Teatri? Lasciando da parte le polemiche, l’interrogativo vuole porsi come uno stimolo di riflessione per trovare una soluzione al complesso problema del sistema teatrale marchigiano.
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20/06/2006
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