Un nuovo grande caseificio in zona Marino del Tronto
Ascoli Piceno | Un progetto sul quale sta lavorando lApa per realizzare un prodotto locale tipicizzato da un marchio di tute la a garanzia della qualità per il consumatore.
La realizzazione di un caseificio ovino in zona Marino del Tronto, ove confluisca però oltre al latte delle maggiori imprese zootecniche ovine, anche latte vaccino alta qualità, da tutta la provincia ascolana e che realizzi un prodotto locale tipicizzato da un marchio di tutela a garanzia di qualità per il consumatore è quello a cui sta lavorando già da qualche tempo l’Apa, l’Associazione provinciale allevatori di Ascoli che riunisce circa 700 aziende del territorio.
“Il progetto – ha riferito Antonio Ricciotti che dell’Apa è il presidente - prevede la realizzazione di un caseificio di tipo “aziendale” nel quale affluisce latte proveniente dalle maggiori imprese zootecniche della provincia ascolana. L’intento del caseificio è quello di realizzare un prodotto locale, formaggio e ricotta, con metodi tradizionali, tipicizzato da caratteristiche organolettiche e bromatologiche. Un marchio di tutela tipicizzerà il prodotto garantendo al consumatore qualità, tracciabilità, rintracciabilità ed origine dal produttore al consumatore. Nelle intenzioni c’è anche quella di realizzare e localizzare sul territorio dei distributori di latte crudo”.
“L’Apa inoltre – ha illustrato Ricciotti - interviene in queste aziende ovine da latte, fornendo un servizio di assistenza tecnica qualificato e specializzato, mirato a migliorare i parametri qualitativi del latte e quindi del prodotto da esso derivato. L’ intervento dell’Apa nelle aziende ovine viene realizzato avvalersi della professionalità di tecnici e veterinari, esperti nel settore, che operano mediante visite dirette in azienda. Le azioni di assistenza svolte sono supportate da una appropriata conoscenza tecnica, specializzata e consolidata da anni di esperienza lavorativa nel settore.
Gli interventi di specializzazione nel settore sono: consulenza e razionamento alimentare; individuazione mediante visite aziendali, dello stato sanitario degli animali, consulenza preventiva sulle zoonosi varie, mastiti, endoparassitosi e malattie neonatali; individuazione dello stato ambientale in azienda e consulenza sulla disinfezione ed igiene degli allevamenti; consulenza sulla disinfezione dei locali di stoccaggio latte (Dpr 54/97); consulenza agronomica nelle produzioni foraggiere e metodi di conservazione dei foraggi e dei mangimi aziendali; diffusione e divulgazione di regolamenti comunitari, nazionali; utilizzo della raccolta ed elaborazione dei dati produttivi e riproduttivi; organizzazione convegni e manifestazioni zootecniche; prelievo, invio e valutazione di materiale patologico, aborti, sangue, latte, feci ed alimenti per analisi ed indagini varie”.
“L’ innovatività del progetto – ha spiegato il presidente dell’Apa - è data dall’accostamento delle problematiche ambientali a quelle della valorizzazione delle produzioni, perseguendo l’obiettivo della sostenibilità ambientale e facendone fattore di forza ed di eccellenza”.
L'Apa ha carattere tecnico ed economico e non ha fini di lucro, si propone di attuare tutte le iniziative che possano utilmente contribuire ad un più rapido miglioramento e valorizzazione del bestiame allevato e dei prodotti da questo derivati.
Ricciotti ha anche illustrato la motivazione cardine che sottende il progetto, ovvero la nuova politica dell’Unione Europea che è andata sempre più orientandosi verso la ricerca della qualità più che della quantità del prodotto latte. Oggi, questa politica, è di primaria importanza nel panorama europeo e le istituzioni comunitarie intendono perseguirla anche a livello internazionale. Questo crescente interesse verso la qualità, risulta essere facilmente giustificabile in considerazione delle recenti crisi in campo agroalimentare che hanno minato la fiducia del consumatore riguardo la capacità dell'agricoltura e dell’industria alimentare di garantire la sicurezza degli alimenti.
Una produzione zootecnia sostenibile, deve infatti tener conto in primo luogo, degli interessi e delle preoccupazioni dei consumatori, in particolare per quanto riguarda la qualità e la sicurezza dei prodotti lattiero caseari oltre che dei metodi di produzione tradizionali.
“Le imprese zootecniche ovine della nostra provincia – ha concluso Ricciotti -, devono pertanto garantire ai cittadini, oltre alla salubrità ed alla sicurezza igienico-sanitaria del loro latte, ottenuto nel rispetto delle norme giuridiche in materia di ambiente, un latte con parametri qualitativi migliori, con particolare riferimento ai contenuti di grasso e proteine ed una ridotta concentrazione di carica batterica e cellule somatiche”.
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02/06/2006
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Betto Liberati