Conclusa la battaglia elettorale, definiti vincitori e vinti, ovvio a questo punto che a Fermo scatti il totoassessori, con l’impazienza di conoscere i nomi che comporranno l’esecutivo cittadino per il futuro quinquennio.

Difficile ancora delineare la squadra di governo, il sindaco Saturnino Di Ruscio preferisce non sbottonarsi prima di aver un quadro completo della situazione, e non si sa ancora neanche il numero degli assessorati. Infatti potrebbero restare otto, come nella passata legislatura, oppure crescere di un paio di unità, dividendo alcuni pacchetti di deleghe.

Ma nonostante le bocche cucite in maggioranza, è già possibile ipotizzare un possibile quadro della prossima Giunta, tenendo conto degli assessorati del quinquennio precedente, dei risultati elettorali e dei rapporti di forza venuti a configurarsi. Senz’altro un posto, qualora lo volesse, potrebbe andare a Luciano Romanella. Che fosse una figura trainante a Fermo era risaputo, che la sua lista nata appena un mese prima sfiorasse il 13% dei voti e che lui raggiungesse personalmente le 440 preferenze, un po’ meno.

Così, Romanella diventerà quasi certamente vicesindaco, e potrebbe assumere la delega che nel 2001 fu assegnata ad Alessandro Bargoni, a commercio, viabilità e polizia urbana, oppure un nuovo assessorato al turismo. Della vecchia squadra di governo, due pedine non cambieranno quasi certamente, Maria Antonietta di Felice e Michele Rastelli. La prima, reduce da ottimi risultati personali, prima per preferenze tra i consiglieri di Forza Italia, manterrà con ogni probabilità la delega ai servizi sociali già tenuta negli ultimi cinque anni.

Resterà quasi certamente all’ambiente ed agricoltura Michele Rastelli, leader di Fermo Libera, anche lui uscito bene dalle comunali, con 274 preferenze. Molto probabile che resti anche l’assessore al bilancio, Renato Torquati. La sua delega potrebbe saltare (siamo sempre nel mare magnum delle possibili ipotesi) nel caso in cui entrassero in coalizione altre figure esterne alle liste. Al bilancio potrebbe allora finire l’azzurro Piero Ceteroni. Possibile anche che venga confermato Maurizio Scendoni ai lavori pubblici.

Alleanza Nazionale nel 2001 piazzò due assessori: Andrea Zaccarelli all’urbanistica e Mario Iommi allo sport e politiche giovanili. Si sorprenderebbero tutti se ora ad An, con un scarno 8.50% dei consensi, andasse più di un assessorato, e se qualcuno dei due fosse confermato. Più facile invece che diventi assessore Gianluca Tulli, giovane farmacista di Capodarco. In An, è secondo in “classifica” dopo Edgardo Romagnoli, che non dovrebbe avere mire particolari per un posto in Giunta. Così, Tulli potrebbe prendere la carica che fu di Mario Iommi, e perché no, anche la sanità.

L’assessorato all’urbanistica potrebbe invece andare verso Forza Italia, e sembra in pole position Massimo Monti. Resta la cultura, settore in cui abdica Fabrizio Emiliani, 75 anni e solo 58 preferenze alle elezioni, quindi fuori anche dal consiglio. Al suo posto, c’è chi ipotizza la nomina dell’ex presidente del consiglio comunale Nello Raccichini, chi invece parla del segretario di Forza Italia Elvazio Capriotti. In realtà, la pista più concreta sembra portare per quel ruolo fuori dalle mura fermane, direzione Sant’Elpidio.